3 Body Configurations | Main project Art City Bologna 2020
Sabato 18 gennaio 2020 inaugura la mostra 3 Body Configurations,
a cura di Fabiola Naldi e Maura Pozzati.
Claude Cahun, VALIE EXPORT, Ottonella Mocellin
3 Body Configurations | Main project Art City Bologna 2020
resta esposta fino al 18 aprile 2020, sempre a INGRESSO LIBERO.
L’evento è inserito tra i Main Project di ART CITY Bologna 2020, programma di iniziative speciali promosso dal Comune di Bologna in collaborazione con BolognaFiere in occasione di Arte Fiera.
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna
Il progetto prende spunto dal titolo di un progetto di VALIE EXPORT sviluppato dal 1972 al 1982. Partendo dal rapporto del corpo dell’artista che agisce nello spazio pubblico e privato, la mostra offre la possibilità di vedere per la prima volta in Italia un’attenta selezione di opere fotografiche di Claude Cahun (grazie alla collaborazione con Jersey Heritage), un’altrettanta e significativa selezione delle opere fotografiche di VALIE EXPORT (grazie alla collaborazione con il Museion Bozen-Bolzano e la Galleria Taddaeus Ropac di Salisburgo) e una riproposizione di un progetto fotografico della fine degli anni Novanta di Ottonella Mocellin.
L’esposizione si presenta come la possibilità di approfondire un ambito della storia dell’arte del 900 ampiamente caratterizzata dall’uso dei dispositivi extra artistici quali il corpo, la fotografia e la performance.
Le tre importanti presenze sottolineano la riflessione estetica e progettuale di un’occupazione tanto fisica quanto mentale della propria identità, della propria prassi progettuale come anche della necessità di indagare i rapporti fra il corpo dell’artista e lo spazio dell’architettura, della natura e dell’illusione.
Per Claude Cahun, VALIE EXPORT, Ottonella Mocellin la fotografia si dichiara testimone infinito, immobile e indiscusso di una pratica avvenuta anche solo per un istante.
La mostra è documentata da una preziosa pubblicazione (italiano/inglese) edita da Corraini con testi inediti di Fabiola Naldi, di Maura Pozzati e della filosofa Francesca Rigotti.
Per la prima volta in Italia saranno esposte 38 opere fotografiche di Claude Cahun, nome d’arte di Lucy Renée Mathilde Schwob (Nantes, 25 ottobre 1894 – Saint Helier, 8 dicembre 1954), artista, fotografa, attivista e scrittrice, esponente del Surrealismo. Il tratto distintivo della ricerca della Cahun è la costante indagine visiva della propria identità, oltre i confini di genere. Il maschile e femminile si offrono come occasione di proporsi insieme in una nuova proposta identitaria. Presenza fondamentale nella Parigi Surrealista dove frequenta assiduamente Andrè Breton, Tristan Tzara, Salvador Dalì, Man Ray, Philippe Soupault, Henri Michaux, Pierre Albert Birot, Roger Caillois, George Bataille, la Cahun non smetterà mai di fotografare e fotografarsi anche quando, in compagnia della compagnia e musa ispiratrice Suzanne Malherbe (in arte Marcel Moore), lascerà la capitale francese per ritirarsi sull’Isola di Jersey fino al 1954, anno della morte.
VALIE EXPORT, pseudonimo di Waltraud Lehner (Linz, 1940) è una delle presenze artistiche più importanti delle Seconde Avanguardie del XX Secolo. Nel 1967 rinuncia sia al nome paterno che a quello del marito per adottare una nuova identità ispirata al nome della marca di sigarette più popolare in Austria. Il nome di VALIE EXPORT, “esportatrice di valori e trasformazioni politico sociali”, è il momento cruciale in cui l’artista compie un atto simbolico di autodeterminazione sociale, politica ed estetica. Nelle sue opere − molte esposte nelle collezioni di importanti musei com il Centre Pompidou, la Tate Modern, il Reina Sophia, il MOMA e il MOCA, Los Angeles − appare imprescindibile la pratica ideologica, politica e concettuale dell’essere artista e donna impegnata a sperimentare luoghi e media differenti. Il titolo dell’esposizione prende ispirazione proprio dal progetto presente in mostra Körper Configurationen / Body Configuration (1972 – 82) che evoca il rapporto tra il linguaggio del corpo e l’ambiente urbano, interrogandosi sul posto delle donne nello spazio pubblico.
Ottonella Mocellin (Milano, 1966) è un’importante artista italiana che collabora, dal 2002, con l’artista e compagno Nicola Pellegrini. Tra il 1984 e il 1993 entrambi hanno vissuto a Londra dove hanno studiato Arte Pubblica e Architettura. Tra il 2001 e il 2002 hanno soggiornato a New York rappresentando l’Italia per il PS1 International Studio Program. Tratto distintivo e immediatamente riconoscibile è la continua urgenza espressiva e concettuale che comprende installazioni, video, fotografie e performance, e che mira ad indagare i conflitti, le emozioni, il dialogo all’interno delle relazioni umane. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei e gallerie italiane e straniere, in Italia e all’estero. Dal 2009 insegna Tecniche Performative all’Accademia Carrara di Bergamo. Vive e lavora a Berlino.