𝙉𝙐𝙊𝙑𝙊 𝙈𝙊𝙉𝘿𝙊 – Parco 793 – Bientina
𝙉𝙐𝙊𝙑𝙊 𝙈𝙊𝙉𝘿𝙊
Bientina
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Nei giorni successivi la mostra sarà visitabile nel fine settimana o su appuntamento.
Con 𝙉𝙐𝙊𝙑𝙊 𝙈𝙊𝙉𝘿𝙊 si conclude la rassegna di mostre Little Peace Battle, ideata e curata da PARCO 793 presso gli spazi di Villa Comunale Pacini Battaglia di Bientina.
Giovani artisti tornano ad essere i protagonisti, in una collettiva formata da opere in dialogo con gli avvenimenti che stanno cambiando la visione sociale, geografica e politica del nostro pianeta.
Il ‘nuovo mondo’ rinasce dalla cenere, non ha più confini stabili, non è una realtà certa, non ha un linguaggio comune.
Il ‘nuovo mondo’ è lotta, è un nido non più sicuro, è senza regole.
Ma è anche un albero che cresce, è la nuova generazione che costruisce.
Gli artisti in mostra sono :
ADRIANA AMORUSO – (Trani, 1991). Nel suo lavoro è fondamentale la sperimentazione di opere prodotte con linguaggi interdipendenti. L’obiettivo è quello di maturare uno spirito artistico polivalente e multiforme attraverso un meccanismo di contagio ed interdipendenza tra i vari “generi” artistici. L’annodare, tessere, intrecciare, così come anche l’affezione ai giochi infantili e ai piccoli esperimenti scientifici più semplici, antichi, fatti di odori e materiali ancestrali sono radicati nell’artista e rappresentano forti legami con la sua terra d’origine, la Puglia. Sempre presenti sin dall’infanzia, sono attualmente presenti nel modo di “sentire” la materia sulla quale interviene, dalle tele ai nidi ai semi, o più in generale attraverso l’utilizzo di materiali semplici ed effimeri.
Fra le sue collaborazioni troviamo la residenza d’artista “Stand Up For Africa”- Arte contemporanea per i diritti umani, a cura di Paolo Fabiani, “the classroom MASBEDO Handle with care” presso Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, Firenze, nel 2016, “TAI – Tuscan Art Industry, Grand Tour – Itinerari del contemporaneo nell’archeologia industriale” con Loranzo Banci, Prato, “Tracer la vide” di Rebecca Digne a cura di Alessandro Gallicchio, Galerie Escougnou a Parigi nel 2017, “Trembling Earth o la Tremula poesia della Terra”, restituzione della residenza d’artista “Go to app – Digital Reinassance” Siena School for Liberal Arts in collaborazione con la Fondazione Musei Senesi nel 2018.
CHIARA GIANNESE – (Taranto, 1994) esprime la contemporaneità nel pieno rispetto di ciò che oggi si potrebbero identificare come i nuovi mezzi di comunicazione.
La digitalizzazione è il supporto materico dei suoi ultimi lavori come Song del 2019 e Discrepancy del 2018, due opere di video- arte nelle quali l’autrice documenta la realtà contemporanea circostante, elaborando il concetto di individualità assente, che è da sempre un soggetto fisso della sua espressione artistica. L’opera “Song”, presente in mostra, è stata esposta nel contesto della 58esima Esposizione internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia.
MATILDE MAZZONI – (Poggibonsi, 1991) la sua ricerca artistica si concentra sull’essere umano, il suo corpo e l’interazione con il mondo. La sensibilità artistica di Matilde Mazzoni nasce dai corsi di danza con la coreografa Katia Mancini e di teatro con l’attrice e regista Anna Dimaggio.
Negli anni ha preso parte in numerose collaborazioni, fra queste il progetto “Arte torna Arte” per l’artista Hans Peter Feldmann nel 2012, la residenza di pittura “Terrarossa” curata da Adriano Bimbi, 2013, “Guerra” della regista Ilaria Cristini presso le Murate Progetti Arte Contemporanea a Firenze, 2018, la rassegna “Forme nel Verde” curata da Gaia Pasl a San Quirico d’Orcia, 2018, “CALL for ARTISTS Pornografia dell’Incubo” tenuta da Teatro Studio Kripton di Firenze.
ANDREA LISA PAPINI – (Arezzo, 1995) nata da padre italiano e madre bulgara, è cresciuta in una famiglia bilingue, viaggiando fra la città toscana e Sofia.
Legata alle sue origini bulgare, il lavoro di Andrea Lisa Papini è caratterizzato da richiami della storia e delle dinamiche sociali dei paesi balcanici, come nei lavori “Migration Distance” del 2018, un’installazione costituita dalla bandiera della Repubblica di Bulgaria con sopra ricamato il percorso che collega Arezzo e Sofia ed esposta in occasione della mostra “Il maestro presenta l’allievo” a villa Shiff di Montignoso, o il progetto fotografico “Double Sarajevo”, 2018, dove è mostrato il dualismo della città bosniaca: strutture nuove, all’avanguardia e strutture ancora segnate dalla guerra. Fra le sue ultime esposizioni troviamo “Seeds for future memories” al Freirarum in Der Box di Berlino, curato da Villa Romana Florenz.
MIRIAM POGGIALI – (Fiesole, 1990), Dopo un primo approccio esclusivamente pittorico all’arte ha allargato il suo lavoro sperimentando con video, installazioni e performance. Utilizza il corpo come strumento di indagine per una riflessione sull’esistenza dell’essere umano. E’ presente una componente partecipativa nel suo lavoro specie nelle te- matiche ambientali. Miriam Poggiali è stata vincitrice del Premio Biennale ENEGANART nel 2017. Fra le sue esposizioni più importanti : “Melograno Art Project” a cura di Mostafa Dashti Kavidak, Aun Gallery, Tehran, Iran nel 2015, “Diffrazioni” Firenze Multimedia Festival a cura di Alfonso Belfiore nel 2016, “Il corpo, la luce e il suono” a cura di Alfonso Belfiore, Le Murate, Firenze nel 2017, “a brandelli. Storie dal ciclo dei rifiuti”, Soffitta Spazio delle Arti, Sesto F.no nel 2017, “Appropiazioni”, progetto in collaborazione con Palazzo Strozzi di Firenze, presso IED – Firenze nel 2017.
FRANCESCA ROSSELLO – (Pisa, 1992) Nelle sue opere è presente il forte legame fra l’artista e la terra, il suo ciclo vitale, il legame indissolubile fra l’individuo e la materia naturale, che affronta con forme di arte sperimentale ed eterogenee.
Nel 2015, sotto la curatela della Prof. ssa Nocentini ha collaborato con l’artista Sisley Xhafa al progetto: “Spaghetti aglio, olio e peperoncino a mezzanotte”. Nel 2015 ha partecipato al progetto Erasmus Plus, dove insieme ai suoi colleghi ha collaborato nella creazione di un’istallazione situata nella Piazza Santa Maria Novella a cura della Prof. ssa Todaro.
Nel 2018 partecipa alla residenza artistica presso Carico Massimo di Livorno. Dal 15/12 al 31/01 2019 espone a Siena a Palazzo Patrizi, una mostra organizzata dall’artista Massimo Lippi,“Percorsi d’arte-Palii d’autore”. Viene invitata nel 2019 al Centro Pecci di Prato in occasione di “Un anno lungo un giorno” a cura di Pier Luigi Tazzi e Cantiere Toscana. Dal 21 al 26/04/2019 espone in collettiva Capanno Black Out di Prato per “Underground- il nostro nascosto” una mostra organizzata da Leonardo Moretti, a cura di Selina Fanteria.
GIACOMO SANTINI – (Forlì, 1994) Scultore che con una tecnica antica riesce ad indagare con un approccio contemporaneo sulle relazioni umane, per Giacomo l’arte ci svela la sua capacità di parlare del mondo in termini tanto diversi da quelli che usiamo nelle nostre relazioni quotidiane e spesso rende manifesta la vera natura delle cose, anticipando e chiarendo il senso del reale. Fra le sue esposizioni : presso Musei San Domenico di Forlì in omaggio alla mostra “Melozzo e l’umana bellezza” del 2011, nello stesso anno partecipa con il Prof. Daniele Masini alla Biennale Giovani di Venezia con la performance “Crisalidee”, nel 2016 conta numerose collaborazioni fra cui “Ritratti” al Lyceum di Firenze, “Flowers” presso l’Orto Botanico di Firenze , “Confine” promosso dalla Prof.ssa Alessandra Porfidia, a Capalbio, “Lungarni” presso la Galleria B4 di Bologna, con il prof. F. Roviello, installazione permanente della scultura “Carlo scopre la Primavera” ne “l giardini d’arte di Via Caravaggio” a Pescara, nel 2018 partecipa all’evento SculptureNetwork a Roma, alla mostra “confine e convivenza” all’auditorium San Domenico a Narni, nel 2019 espone per il concorso “Cubo d’Artista” a Pescara presso Yag Garage e partecipa al workshop “Il Terzo Paradiso” di Michelangelo Pistoletto a San Quirico.
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Nei giorni successivi la mostra sarà visitabile nel fine settimana o su appuntamento.
Per informazioni scrivere a : parco793@gmail.com