Gabriele Di Matteo – Blue Braque – FL Gallery – Milano
Gabriele Di Matteo
Blue Braque
a cura di Giorgio Verzotti
Armando della Vittoria e Federico Luger
8 ottobre – 22 novembre 2019
Inaugurazione 8 ottobre ore 18.30
Gabriele Di Matteo – Blue Braque a cura di Giorgio Verzotti
Per ospitare la sua nuova personale da Luger, Gabriele Di Matteo è intervenuto sullo spazio, sdoppiandolo: la sala espositiva ora ha due scale che salgono all’ufficio al piano superiore. La nuova scala è identica alla prima, a parte il materiale di cui è fatta, il legno. Una scala-fantasma doppia quella reale, e forte diventa l’impressione di entrare in una dimensione parallela. Questa aggiunta strutturale ma precaria e “virtuale” rende lo spazio lo scenario di una narrazione fatta per spunti tematici, per allusioni, tutti afferenti ad un evento reale, che riguarda Georges Braque. Vediamo fra l’altro la riproduzione di un suo dipinto del 1938, uno dei suoi guéridons, natura morta con un teschio
invece della consueta chitarra, e, per alludere al contesto storico, anche di un Picasso. Poi un grande ritratto dell’artista realizzato a partire da una fotografia e, con lo stesso procedimento, una grande tela che riprende lo studio. Anche qui tutto in bianco e nero eccetto un piccolissimo particolare, l’etichetta di un tubetto di colore, in blu. Al blu di Braque è dedicata l’intera mostra, ce lo dice chiaramente il testo stampato sulla tela posta nel luogo dove dovrebbe stare la seconda porta, gemella di quella esistente. Da sempre attratto dalle possibilità della copia, Di Matteo ha riprodotto un articolo trovato per caso su una rivista degli anni Sessanta, dove si parla delle ultime ore di vita del grande artista francese. Pare che prima di spirare avesse chiesto che gli portassero il suo blu. Quale sarà stato fra i tanti blu possibili in pittura non è dato saperlo, ed è proprio su questo non-sapere che Di Matteo articola la sua narrazione, improbabile come forse è la fonte, un articolo giornalistico che potrebbe essere un’invenzione, frammentaria e incerta come una notizia che si diffonde di voce in voce, senza certezze, e proprio per questo aperta al possibile, e affascinante.