Leonardo Onetti Muda – Faunus – Palazzo Fogazzaro – Schio
Leonardo Onetti Muda
“Faunus”
Palazzo Fogazzaro di Schio
via Pasini 42 Schio (VI)
via Pasini 42 Schio (VI)
apertura
19 settembre h 18
periodo
dal 20 settembre al 1 novembre
19 settembre h 18
periodo
dal 20 settembre al 1 novembre
sab. e dom. 10-12.30 | 16-19.30
sono possibili visite in altri giorni previa prenotazione
contatti tramite messaggio alla pagina @LeonardoOnettiMudaArtist
contatti tramite messaggio alla pagina @LeonardoOnettiMudaArtist
!ingresso con mascherina per vie respiratorie
con il patrocinio del Comune di Schio
La mostra fa parte dei progetti selezionati per il “Tema Culturale 2020” del Comune di Schio
La mostra fa parte dei progetti selezionati per il “Tema Culturale 2020” del Comune di Schio
dalla presentazione di Giovanna Grossato:
“…La sequenza di Faunus, costituita dagli scatti che Leonardo realizza in boschi domestici ma non sempre facilmente accessibili, è la “scoperta” di inattesi viventi nascosti tra le fessure del legno che appaiono negli arabeschi scavati e incisi, nelle volute che rendono una vecchia radice “somigliante” a qualcosa d’altro e di indefinito; esseri messi, fisicamente e metaforicamente, a nudo dalla luce che l’artista vi proietta per fissarli con il proprio occhio.
Così straniati, essi si mostrano come incredibili soggetti nati da diverse genesi, forme contorte e a volte inquietanti che si susseguono a costituire una sorta di sentiero fuori dal contesto boschivo, in un luogo “altro”, soltanto immaginato ma, poco a poco, immaginabile.
Faunus è il protagonista: demiurgo ma, a sua volta, parte integrante, genius loci dello spazio magico in cui gli elementi ambientali – la pioggia, l’umidità, le altre piante, il gelo o il vento – trasformano, mescolandole insieme, genìe vegetali e animali. Finchè l’impermanenza, la casualità delle presenze si faccia storia e percorso…”
“…La sequenza di Faunus, costituita dagli scatti che Leonardo realizza in boschi domestici ma non sempre facilmente accessibili, è la “scoperta” di inattesi viventi nascosti tra le fessure del legno che appaiono negli arabeschi scavati e incisi, nelle volute che rendono una vecchia radice “somigliante” a qualcosa d’altro e di indefinito; esseri messi, fisicamente e metaforicamente, a nudo dalla luce che l’artista vi proietta per fissarli con il proprio occhio.
Così straniati, essi si mostrano come incredibili soggetti nati da diverse genesi, forme contorte e a volte inquietanti che si susseguono a costituire una sorta di sentiero fuori dal contesto boschivo, in un luogo “altro”, soltanto immaginato ma, poco a poco, immaginabile.
Faunus è il protagonista: demiurgo ma, a sua volta, parte integrante, genius loci dello spazio magico in cui gli elementi ambientali – la pioggia, l’umidità, le altre piante, il gelo o il vento – trasformano, mescolandole insieme, genìe vegetali e animali. Finchè l’impermanenza, la casualità delle presenze si faccia storia e percorso…”