LE MOSTRE DI DAMS50 – “NO DAMS” AL MUSEO DELLA MUSICA, MIMMO PALADINO IN SALA BORSA

LE MOSTRE DI DAMS50
“NO DAMS” AL MUSEO DELLA MUSICA, MIMMO PALADINO IN SALA BORSA

Dal 7 maggio foto, articoli, documenti ufficiali, filmati storici, disegni provenienti da archivi pubblici
e privati tessono la trama del DAMS dal 1971 a oggi

Dall’8 maggio, la personale di oltre 200 disegni dell’artista ispirati ai classici della letteratura mondiale

L’inaugurazione è accompagnata dalla lettura di Ermanna Montanari dell’ultimo canto del Paradiso

Sono due le mostre che celebrano il cinquantenario del DAMS di Bologna: NO DAMS – 50 anni di Corso di Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo” al Museo della Musica (7 maggio) e “Mimmo Paladino. Dalla pittura alla letteratura” in Salaborsa (8 maggio).

Le mostre fanno parte di DAMS50, il cartellone che raccoglie gli oltre 30 eventi, rivolti agli studenti, agli ex studenti del corso di laurea, nonché ai cittadini e a tutti gli appassionati, organizzato dal Dipartimento delle Arti di Bologna. Gli appuntamenti di DAMS50 sono realizzati con il supporto dell’Università di Bologna, della Regione Emilia-Romagna e del Ministero della Cultura – Direzione Generale Cinema e Audiovisivo, in collaborazione con il Comune di Bologna, con le realtà dipartimentali DAMSLab e La Soffitta, con le istituzioni universitarie affini Centro Internazionale di Studi Umanistici “Umberto Eco” e Almae Matris Alumni Association, e con le principali istituzioni e associazioni del territorio.

Le mostre sono inserite nel cartellone di ART CITY Bologna 2021, promosso dal Comune di Bologna nell’ambito di Bologna Estate.

NO DAMS – 50 anni di Corso di Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo” al Museo della Musica (7 maggio > 20 giugno)

Inaugura giovedì 6 maggio alle 18 (su invito) “NO DAMS – 50 anni di Corso di Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo”, la mostra documentaria dedicata ai 50 anni del DAMS, a cura di Claudio Marra e Anna Rosellini, sostenuta da Intesa Sanpaolo e realizzata in collaborazione con Istituzione Bologna Musei. L’esposizione prende vita negli spazi del Museo internazionale e biblioteca della musica in Strada Maggiore 34, storica sede del corso di laurea: fotografie, articoli di giornale, documenti ufficiali, filmati storici, disegni, materiali provenienti da archivi pubblici e privati che, combinati insieme, tessono la trama del DAMS dal 1971 a oggi nell’allestimento immersivo progettato dall’architetto Eric Lapierre. I materiali raccontano, pur se in maniera sintetica, i capitoli di una storia unica, tanto nei riflessi interni al mondo universitario quanto nel rapporto, a volte conflittuale, ma sempre vivo e intenso, con la città: dagli esordi, a inizio decennio, fino agli eventi del ’77, dal drammatico intreccio dei cosiddetti “delitti del DAMS” ai collettivi degli anni Ottanta, dalla Pantera degli anni Novanta fino ai cambiamenti dopo il Duemila. “NO DAMS” ricorda i principali passaggi storici del Corso di Laurea, ma suggerisce anche, già a partire dalla particolarità del progetto espositivo, come il DAMS continui ad essere, anche oggi, un luogo di innovazione didattica, di ricerca e di sperimentazione estetica.

Scrive il curatore Claudio Marra: “Accanto ai docenti occorre assolutamente ricordare intere generazioni di studenti, impetuosa espressione di nuove forme di creatività, gioiosamente ‘anomali’, ma pure animati da forti ed originali curiosità intellettuali, straordinariamente appassionati, coinvolti e coinvolgenti, i quali, fin dai primi anni, e poi nel tempo, hanno contribuito in maniera determinante a segnare l’identità e i meriti del DAMS”.

La mostra è accompagnata da una pubblicazione edita da Pendragon che, oltre a riproporre i materiali esposti assieme a ulteriori documenti, raccoglie le testimonianze di alcuni docenti storici che aiutano a ricostruire il clima di anni cronologicamente ormai lontani, ma ancora vivissimi quanto a eredità culturale. Infine, proprio per sottolineare come la storia del DAMS continui proiettandosi nel futuro, sia la mostra che il volume raccolgono alcuni brevi messaggi delle matricole 2020/21, i damsiani di oggi, eredi di un emozionante passato orgogliosamente consegnato alla storia dell’Università italiana, ma soprattutto interpreti e protagonisti di una nuova avventura ancora tutta da scrivere.

NO DAMS – 50 anni di Corso di Laurea in Discipline della Arti, della Musica e dello Spettacolo

7 maggio > 20 giugno 2021

Inaugurazione su invito 6 maggio ore 18

Apertura al pubblico dal 7 maggio

Martedì-venerdì ore 11>13.30| 14.30>18.30

Sabato, domenica e festivi ore 11>18.30

Nei giorni di sabato, domenica e nei festivi la prenotazione è sempre obbligatoria entro il giorno precedente la visita su: midaticket.it. Si ricorda che, per le disposizioni legate all’emergenza Covid-19, la biglietteria del museo accetta solo pagamenti con carte di credito e bancomat.

“Mimmo Paladino. Dalla pittura alla letteratura” in Salaborsa (8 maggio > 6 giugno)

Si terrà in Salaborsa di piazza Nettuno, dall’8 maggio (opening su prenotazione fino a esaurimento posti su dams50.it, ore 18), la mostra di disegni dedicata all’artista Mimmo Paladino, preludio alla laurea ad honorem in DAMS che gli sarà conferita dal Rettore dell’Università di Bologna Francesco Ubertini il 14 maggio al Teatro Comunale di Bologna alle 16.30, per la sua capacità di trasformare il sapere classico attraverso l’interazione fra i linguaggi artistici, per produrre una nuova forma di conoscenza, sensibile, critica, contemporanea: la ragione per cui l’artista rappresenta in maniera esemplare lo spirito di ciò che una istituzione come il DAMS si propone, da mezzo secolo, di promuovere. Alla laurea seguirà, sempre al Teatro Comunale, la proiezione del suo film dedicato al capolavoro di Cervantes, Quijote, dove recita un altro illustre bolognese, Lucio Dalla, anche lui dottore ad honorem dell’Alma Mater.

L’inaugurazione della mostra è impreziosita da un intervento dell’attrice Ermanna Montanari, fondatrice e direttrice artistica, assieme a Marco Martinelli, del Teatro delle Albe: Montanari accompagnerà la vernice con la lettura del XXXIII Canto del Paradiso dantesco.

La personale, a cura di Sergio Risaliti, raccoglie oltre duecento disegni dell’artista ispirati alla grande letteratura universale, tra cui Cervantes, Collodi, Dante, Omero, Lévi-Strauss e Manzoni. Paladino, infatti, nutre da tempo uno speciale rapporto con la poesia e con la letteratura antica e moderna. La mostra è accompagnata dal catalogo edito da Pendragon.

Scrive il curatore Sergio Risaliti: “Mosso da una passione inesauribile, Mimmo Paladino ha restituito un vocabolario figurativo ai testi di tanti autori del parnaso mondiale, seguendo, in questo attraversamento di tempi, generi e stili, una tradizione antica. Nel tempo ha dato vita a una personale biblioteca servendosi dei media più diversi: dal disegno all’incisione, dall’acquerello al collage. Portando avanti una pratica trasmessa da artista ad artista fino alle prime avanguardie del Novecento, con l’Iliade e l’Odissea, con le Metamorfosi e Pinocchio, con la Bibbia e i Vangeli, con l’Orlando Furioso e Don Chisciotte, affrontando poi una selva di autori celebri, da Boccaccio e Petrarca a Machiavelli e Galileo, da Tasso e Goldoni a Leopardi e Foscolo, e poi Verga, Carducci e Pirandello (…) E così, ammirando la selezione di opere grafiche presentate in questa speciale occasione, scopriamo sotto altra forma e veste una archeologia poetica, risorta e metamorfizzata nel linguaggio della pittura e del disegno”. E ancora, Paladino “è un inarrestabile sperimentatore che non azzera la tradizione, anzi se ne fa carico e ne ha cura, rigenerandola con una ‘freschezza’ e una ‘luminosità’ cromatica ammaliante. La carta si trasforma in un luogo incantato dove segni e colori proliferano in formule sempre imprevedibili. Le tecniche utilizzate dall’artista sono innumerevoli, in un percorso che ha un inizio e una fine ma non si svolge linearmente, si snoda e dipana in labirintiche ordinate traiettorie. Con le sue immagini sembra scavare e perlustrare un luogo strapieno di possibilità, uno spazio concettuale e dell’inconscio che circoscrive il testo, da cui pesca immagini e figure vaganti, che ancora gravitano intorno alle parole e che devono essere ricomposte in un quadro di senso inedito”.

Scrive Giacomo Manzoli, direttore del Dipartimento delle Arti: “Mimmo Paladino, invece, è come se per ciascuno di questi testi fosse in grado di operare una apparentemente immediata, ma in realtà meditatissima, decostruzione critica che gli consente di estrapolare figurazioni di straordinaria semplicità e potenza, capaci di far esplodere il senso profondo dei brani selezionati e di amplificare all’infinito l’intelligenza del testo di origine”.

Opere in mostra

L’Iliade, di Omero
Tavole per l’illustrazione del libro Iliade illustrée par Mimmo Paladino.
Paris, © Éditions Diane de Selliers, 2001

L’Odissea, di Omero
Tavole per l’illustrazione del libro Odyssée illustrée par Mimmo Paladino.
Paris, © Éditions Diane de Selliers, 2001

Agamennone, di Eschilo

Tavole per l’illustrazione del libro Agamennon
Modena, © Galleria Mazzoli Editore, 2010 

La Nuova Bibbia, ed. Salani

Tavole per l’illustrazione del libro La Nuova Bibbia. L’Antico Testamento,
Milano, © Adriano Salani Editore, 2004

La Divina Commedia, di Dante

Tavole per l’illustrazione del Dante Alighieri. CommediaClassici Treccani. I grandi autori della letteratura italiana, a cura di Carlo Ossola.
Roma, © Istituto della Enciclopedia Italiana, 2011

Don Chisciotte, di Miguel de Cervantes

Tavole per l’illustrazione del libro Don Chisciotte
Roma, © Editalia, 2006 

I Promessi Sposi, di Alessandro Manzoni

Tavole per l’illustrazione del libro Alessandro Manzoni. I Promessi Sposi, Classici Treccani. I grandi autori della letteratura italiana, a cura di Carlo Ossola.
Roma, © Istituto della Enciclopedia Italiana, 2012

Le Avventure di Pinocchio, di Carlo Collodi

Tavole del portfolio Le Avventure di Pinocchio

© Edizioni Papiro Arte, 2004 

Tristi Tropici, di Claude Lévi-Strauss

Tavole ispirate al libro Traurige Tropen / Tristi Tropici, 2007

 

Biografia

Mimmo Paladino (1948) esordisce a ridosso delle avanguardie degli anni Sessanta-Settanta. Da allora, ogni sua opera risponde a una complessa strategia costruttiva, grazie alla quale l’artista può condensare e riordinare simboli e figure di diversa origine ed estrazione senza chiusure stilistiche o cronologiche, rispettando un senso di armonia e bellezza antica.

La ricerca di Paladino si snoda tra pittura e scultura, tra installazione e scenografia, tra teatro e cinema. Centrale è il rapporto che l’immagine stabilisce con lo spazio al di fuori della cornice del quadro, dalla quale l’artista tante volte evade, sviluppando una speciale relazione con l’architettura e con la musica di cui riconosce i fondamenti matematici. Misure auree e rapporti archetipici organizzano la disposizione dei segni sulla superficie o nello spazio, in modo da caricare di energia ‘terrestre’ o ‘celeste’ ogni simbolo e ogni geroglifico, ogni archetipo figurale, anche quello più astratto o più decorativo.

Paladino riesce a ricomporre così ciò che va alla deriva, quanto appartenuto alla grande tradizione antica e arcaica dell’arte, senza escludere ideologicamente alcun ‘recupero’, alcun materiale o strumento della tradizione, sia occidentale che extra-occidentale. Punto di riferimento è la soggettività, intesa come universo della sensibilità e dell’immaginazione. L’artista, dunque, si ritira solitario a dipingere per integrare frammenti, figure e simboli di oggi e di ieri, per restituire tanto alla pittura quanto alla scultura una potenza espressiva illimitata e ciclica. In questo senso l’arte con Paladino torna ad avere una funzione mitica o sacrale, culturale e affabulatoria. Ogni sua opera è come un punto di approdo della cultura mediterranea, come uno specchio d’acqua, sulla cui superficie mossa emergono i frammenti sepolti delle civiltà antiche e dei primordi, per poi trascinarci nell’abisso del loro più originario significato.

Grandi musei italiani e stranieri hanno organizzato mostre personali di Mimmo Paladino e importanti collezioni pubbliche e private hanno acquisito sue opere. Ha partecipato a diverse edizioni della Biennale di Venezia e vanno inoltre ricordate almeno la retrospettiva al Forte Belvedere di Firenze (1993) e le installazioni ‘Montagna di sale’ (Napoli, Piazza del Plebiscito, 1995) e ‘Dormienti’ (Londra, Roundhouse, 1999, con musiche di Brian Eno). Attualmente l’artista vive e lavora tra Paduli (Benevento) e Roma.

“Mimmo Paladino. Dalla pittura alla letteratura”

8 maggio > 6 giugno 2021

Inaugurazione 8 maggio ore 18 – prenotazione obbligatoria fino a esaurimento posti su dams50.it

Apertura al pubblico
lunedì 14.30 – 20

martedì-venerdì ore 10 – 20

Ingresso libero

Informazioni: www.dams50.it

Facebook: @damslab.lasoffitta

Youtube: UniBoDAR

#dams50

 

Coordinamento e Produzione: ARTICOLTURE
Ufficio Stampa Dams50: Sabrina Camonchia | sabrinacamonchia@gmail.com | 349.8850135

sabrina camonchia
giornalista professionista
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