Raimondo Colantonio finalista a La Quadrata 2021

Raimondo Colantonio finalista a La Quadrata 2021, il concorso d’arte contemporanea ideato da Il Melograno Art Gallery, giunto quest’anno alla sua decima edizione.

La Giuria 2021 è composta da Gian Ruggero Manzoni, Silvia Pierini, Piero Garibaldi

L’opera in concorso si intitola

La lunga marcia

Anno 2020

Tecnica mista su masonite, cm. 38×73

L’opera dal titolo “La lunga marcia”, nasce nel febbraio 2020 misura 38 x73 cm, realizzata a tecnica mista su faesite, si ispira agli scritti di Giulio Bedeschi e al romanzo cronaca -Centomila gavette di ghiaccio- rappresenta una lunga colonna di uomini persi nella neve dell’inverno 1942-43 mentre attraversavano la grande steppa russa, dove il cielo e la terra non si distinguono ed gli uomini si affraternano nel dolore per trovare la forza di combattere e non cadere vittima del nemico e di una natura sterminata ed ostile.

Ho voluto ricordare, o di più…

La prima opera nasce nel febbraio 2012, ho rivissuto nella mia immaginazione il sacrificio di questi uomini, il valore, la forza che li ha sostenuti; avevo letto parti dello scritto di Bedeschi, una cronaca toccante, alcuni anni fa ed ancora poi riletto.

Il mio lavoro è per coloro che non sono più tornati, come per coloro che sono sopravvissuti lasciando nel ghiaccio di quella steppa la patriottica visione della guerra e la loro giovinezza, dopo la quale hanno continuato a vivere nel rimorso di non aver potuto aiutare i loro compagni d’arme, perché la forza non bastava neanche più per se stessi.

“Quando penso a quali siano stati i motivi che mi hanno mosso ed impegnato in un lavoro, diventato un progetto che tratta l’esodo della ritirata dell’ARMIR durante l’inverno 1942-43, non posso fare a meno di pensare alla mia cara nonna materna Angela, nata nel 1920 e venuta a mancare nel 2008. La mia infanzia e giovinezza l’ho vissuta in sua compagnia, molte volte mi sono fermato con lei, mi piaceva sentirla parlare della sua storia, restavo ad ascoltare i suoi racconti, a volte frammentati altre volte più lucidi, dei difficili anni della Seconda Guerra Mondiale, lei a quel tempo era infermiera nell’ospedale di Salerno e durante lo sbarco alleato visse quella tragedia in prima persona, ho ascoltato rapito i suoi racconti le sofferenze e le peripezie tribolate per ritornare a casa per rivedere la sua famiglia e la sua piccola figlia… mia Madre.

Lei a poco più di vent’anni era infermiera e il suo unico fratello prestava servizio nel corpo dell’Aeronautica ma durante il periodo dell’armistizio era di servizio a Maddaloni, mia nonna raccontava sempre che si rividero l’ultima volta alcune settimane prima dell’avvenuto armistizio, ma dopo quel momento perse ogni traccia del fratello, la sua sofferenza per questa perdita l’ha accompagnata per tutta la vita, invano ha aspettato che tornasse, sperando che potesse essere sopravvissuto a qualche campo di concentramento, egli fu dichiarato disperso, a mia nonna non restò nulla dell’amato fratello.

A questi racconti ed al clima in cui sono cresciuto, si accosta il fatto che a soli tredici anni mi trovai tra le mani quel libro così amaro, “Centomila gavette di ghiaccio”, giaceva dimenticato nella piccola biblioteca di famiglia, fui preso da quegli scritti, ricordo che ne fui agghiacciato.

Nel tempo si sono lasciati molti dei libri che si possedeva, ma questo libro è ancora con me.
Non so se mia nonna mi abbia trasmesso qualcosa con la sua storia, so che ho sentito molto la sua mancanza e dopo qualche anno dalla sua dipartita, in un momento difficile per me, tra il 2011 ed il 2012, ho iniziato a rappresentare queste scene che avevo visto in fotografia, ho riletto di queste
cronache ed ho approfondito in modo spontaneo e senza accorgermene tutta la tragedia dell’ARMIR, di sovente mi hanno accompagnato in questi momenti di ricerca e meditazione, alcuni canti alpini in particolare “L’ultima notte” cantata dal coro della Brigata Alpina Julia.
A questo non aggiungo altro, concludo ripetendo quello che scrissi, in una motivazione di un mio primo lavoro, sintetico ed acerbo, nel giugno 2013, che fu scelto come testo di presentazione dal presidente Lino Aldi, per la mostra che fu tenuta presso le sale della Pro Loco di Settimo Milanese.

Raimondo Colantonio nasce a Torre del Greco (NA) nel 1972. Fin da giovanissimo mostra spiccate doti pittoriche, passa il tempo a sperimentare materiali. Dopo le scuole dell’obbligo, decide di non proseguire gli studi prendendosi un anno di riflessione, in cui intraprenderà un viaggio itinerante dalla Sicilia alla Lombardia, durante il quale lavorerà con carboncino ed oli, osservando e studiando i vari paesaggi. Consegue la Maturità di Arte Applicata, presso l’Istituto Statale d’Arte di Torre del Greco, nel 1992. Studia le opere degli antichi, il disegno, la pittura, la scultura. Vive ed opera in Solbiate Arno (VA). Ha esposto e partecipato a premi e concorsi in diverse  città.

La rassegna in galleria sarà inaugurata sabato 19 giugno alle ore 18.00 in galleria

Scopri i vincitori, la giuria, i finalisti:

Il Melograno Art Gallery
La Quadrata 2021
Rassegna dei Finalisti
19 giugno – 4 luglio 2021
Vernissage ore 18
Livorno, via Marradi 62/68