L’associazione Rocca dei Papi inaugura la mostra multimediale immersiva della Spezieria delle Benedettine di Montefiascone

L’associazione Rocca dei Papi inaugura la mostra multimediale immersiva della Spezieria delle Benedettine di Montefiascone
Il taglio del nastro mercoledì 8 dicembre, alle ore 16,30, presso il monastero di San Pietro. L’esposizione sarà visitabile fino al 9 gennaio 2022
Digitale, innovativa e straordinaria, per offrire al visitatore una modalità nuova di percepire i contenuti artistici delle opere, generando suggestioni ed emozioni. È la mostra multimediale immersiva dedicata alla seicentesca Spezieria delle Benedettine di Montefiascone (VT), che sarà inaugurata mercoledì 8 dicembre, alle ore 16,30, nella splendida cornice del monastero di San Pietro. Pensata e realizzata dall’Associazione Rocca dei Papi per una ecologia integrale – presieduta da monsignor Fabio Fabene, arcivescovo titolare di Montefiascone e segretario della Congregazione delle cause dei santi -, l’esposizione è patrocinata dalla Regione Lazio, dal Comune di Montefiascone e dall’Ordine Farmacisti della provincia di Viterbo, con il sostegno di Cattolica Assicurazioni e Vivaio il Giglio.
La mostra, che rimarrà aperta tutti i giorni fino al 9 gennaio 2022, dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 17,30 (ingresso libero con green pass), consta di una serie di pannelli esplicativi che accompagneranno lungo il percorso le persone fino alla visione della spezieria ricostruita in modo scenografico sullo sfondo della grande sala del monastero, nella quale si svolgerà la proiezione multimediale, che ridarà vita, in una combinazione d’immagini in singolare disposizione, composizione e messa in scena, alla raccolta di albarelli, scatole, mortai, brocche e vasi conservata attualmente in una grande vetrina, nella sezione ceramiche del museo del Palazzo di Venezia a Roma.
“L’idea di riportare la raccolta per un breve periodo, in mostra a Montefiascone, non si è concretizzata – affermano i volontari dell’associazione Rocca dei Papi -. Non ci siamo però arresi e ci siamo riappropriati con paziente impegno almeno delle immagini e dei contenuti. Siamo riusciti così a ricomporre, con l’ausilio della tecnologia, la seicentesca spezieria delle benedettine. Nell’epoca in cui l’immagine è protagonista e il mondo dell’arte si avvale delle tecnologie della comunicazione per divulgare la conoscenza e l’apprezzamento di collezioni, tele, cicli di affreschi, sculture, architetture, musei, chiese, cercando effetto visivo, in un ruolo che nel XVII secolo apparteneva all’arte barocca, ci sembra di essere riusciti almeno in parte nel nostro compito. Abbiamo apparecchiato uno spettacolo cercando come suggeriva il professor Mario Morcellini, l'”impatto emotivo che stupisca gli occhi fattisi più smaliziati e disincantati degli uomini moderni educati alla realtà virtuale””.
La spezieria veniva creata nel 1652 sotto la guida della monaca benedettina Anna Maria Riccioni. Collocata nella torretta del monastero, fu poi trasferita al piano terra, vicino all’orto dove si coltivavano le piante medicinali. Insieme alla preziosa biblioteca, il corredo della spezieria era formato da vasi e brocche modellate nella vicina Bagnoregio da maestri vasai come Gabriello Gabrielli. Il colore azzurro domina tutta la collezione, suggerito dalle raffinate maioliche veneziane, tanto in voga nel Seicento, che impiegavano ossido di cobalto.
Le benedettine si dedicarono alla farmacia fino alla seconda metà dell’Ottocento. Nel 1920, quando il corredo della spezieria stava per essere alienato, venne requisito dalla Soprintendenza alle Gallerie e Musei Medievali e Moderni e agli oggetti d’arte del Lazio e degli Abruzzi. Il soprintendente Federico Hermanin, considerato il notevole valore artistico della collezione, per evitarne la dispersione, provvide a metterla sotto tutela nei depositi del museo del Palazzo Venezia, a Roma. Solo negli anni Novanta del Novecento, la collezione è stata recuperata dai depositi ricostituita, catalogata, studiata, restaurata e per la maggior parte esposta in una grande vetrina nella sezione ceramiche del museo.
“Siamo nati ispirandoci alla lettera enciclica del 2015 di Papa Francesco “Laudato si'” – concludono i volontari dell’associazione Roca dei Papi -. Nonostante le difficoltà per la pandemia, abbiamo iniziato un percorso di grande impegno che ci ha portato a giugno, alla prima edizione del Festival per una ecologia integrale; a settembre alla Giornata del Creato celebrata con un grande concerto per ottoni e percussioni del conservatorio di “Santa Cecilia di Roma” e una messa cantata nella basilica di Santa Margherita; e in questo mese di dicembre alla mostra della spezieria delle Benedettine di Montefiascone, in un ideale proseguimento del festival”.