Francesco Jodice – WEST

WEST
di Francesco Jodice

A cura di Matteo Balduzzi e Francesco Zanot

Progetto realizzato grazie al sostegno dell’Italian Council (X edizione, 2021)

WEST, di Francesco Jodice, è stato selezionato tra i vincitori della decima edizione dell’Italian Council, programma di promozione internazionale dell’arte italiana della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura. Il progetto è presentato dal Museo di Fotografia Contemporanea insieme a Galerie le Château d’Eau – Pôle photographique Toulouse, in collaborazione con Arc en rêve centre d’architecture di Bordeaux.

WEST è un progetto di ricerca di Francesco Jodice che racconta il sorgere e il declino del secolo americano, indagando le origini della crisi attuale del modello liberista e più in generale dell’Occidente in un arco di tempo compreso tra l’inizio della Gold Rush (1848) e il fallimento della Lehman Brothers (2008). Avviato nel 2014, WEST si compone di tre lunghi viaggi attraverso alcuni degli stati dove ebbe luogo la corsa all’oro: California, Nevada, Utah, Wyoming, Arizona, Colorado, New Mexico, Nebraska, Texas, con l’inclusione delle aree contigue messicane. Il fulcro dell’intero lavoro si ritrova nel crocevia tra la peculiare geologia di quest’area (una delle più antiche strutture geologiche del pianeta) e i ruderi archeologici (miniere, ghost town, utopie, complessi e infrastrutture abbandonate) di quella stagione animata da una irrefrenabile ricerca di ricchezze immediate. Le fotografie di Jodice sono intervallate da una serie di immagini d’archivio, “minerali e detriti culturali” relativi alla storia economica, geologica, politica e culturale del secolo americano, catalogati come manufatti di un’epoca che sembra giungere al suo compimento, archeologia del presente che è già passato.

Grazie al sostegno dell’Italian Council, Francesco Jodice avrà la possibilità di concludere la propria ricerca attraverso la realizzazione del terzo e ultimo viaggio, della durata di due mesi, che avrà inizio presso Sutter’s Mill, 45 miglia a nord est di Sacramento in California, dove venne ritrovata la prima pepita d’oro che battezzò l’inizio della Gold Rush e terminerà a Madrid, una ghost town situata 30 miglia a sud ovest di Santa Fe in New Mexico, arrivando a un totale di circa 35 tappe tra California, Nevada, Arizona, New Mexico, Utah, Wyoming e Colorado. Il viaggio sarà accompagnato da una “performance per immagini” a cura dell’artista, che avvierà un inedito dialogo con il pubblico attraverso il proprio profilo Instagram. Giorno dopo giorno, Jodice pubblicherà, commentandole, immagini relative alle geografie, i luoghi, i testi, gli incontri, le interviste, i reperti ed infine le opere del progetto e del viaggio.

Il viaggio nel sud-ovest degli Stati Uniti prende avvio e si conclude sulla costa sud-occidentale della Francia, attraverso due diversi momenti di presentazione, discussione e valorizzazione a livello internazionale. Tra maggio e giugno 2022, un seminario di studi presso Arc en rêve (Bordeaux) fornirà all’artista nuovi materiali teorici destinati a integrare e completare gli itinerari di viaggio; nella primavera 2023 la Galerie le Château d’Eau (Toulouse) ospiterà la mostra WEST. Rise and Fall of the American Century, presentando per la prima volta al pubblico il risultato dell’intero progetto.
Al termine dell’esposizione, le opere prodotte andranno ad accrescere la collezione del Museo di Fotografia Contemporanea.

Francesco Jodice (Napoli, 1967) Vive a Milano. La sua ricerca artistica indaga i mutamenti del paesaggio sociale contemporaneo, con particolare attenzione ai fenomeni di antropologia urbana e alla produzione di nuovi processi di partecipazione. I suoi progetti mirano alla costruzione di un terreno comune tra arte e geopolitica, proponendo la pratica artistica come poetica civile.
Insegna al Biennio di Arti Visive e Studi Curatoriali e al Master in Photography and Visual Design presso NABA – Nuova Accademia di Belle Arti di Milano. È tra i fondatori dei collettivi Multiplicity e Zapruder. Ha partecipato a grandi mostre collettive come Documenta, la Biennale di Venezia, la Biennale di São Paulo, la Triennale dell’ICP di New York, la seconda Biennale di Yinchuan, e ha esposto al Castello di Rivoli (Torino), alla Tate Modern (Londra) e al Prado (Madrid).
Tra i suoi progetti principali si citano l’atlante fotografico What We Want, un osservatorio sulle modificazioni del paesaggio in quanto proiezione dei desideri collettivi, l’archivio di pedinamenti urbani The Secret Traces e la trilogia di film sulle nuove forme di urbanesimo Citytellers. I suoi lavori più recenti – Atlante, American Recordings, WEST e Rivoluzioni – esplorano i possibili scenari futuri dell’Occidente.