STORIA DEI SOLDI – Un progetto di Flavio Favelli in collaborazione con Marakanda – Open Group

STORIA DEI SOLDI

Un progetto di Flavio Favelli in collaborazione con Marakanda – Open Group

10|06|22 – 08|07|22

ll progetto presentato rientra nella volontà, ormai caratterizzante l’attività di mtn | museo temporaneo navile, di tracciare un percorso inedito di relazione e scambio tra l’ambito artistico e quello più estesamente sociale. Il tentativo è quello di unire linguaggi e contesti apparentemente lontani al fine di creare un’estesa esperienza di condivisione in grado di avere una positiva ricaduta sulla società.

In quest’ottica si inserisce perfettamente “Storia dei soldi” di Flavio Favelli, nonostante l’apparente semplicità dell’idea – fare disegnare delle banconote a determinate categorie di persone (immigrati, disabili, religiosi, imprenditori, militari, ecc.) – il progetto prevede un’inedita relazione e scambio osmotico tra il linguaggio dell’arte e quello della società in senso esteso.

Attraverso un oggetto molto potente e controverso, il denaro, l’artista invita a spostare l’attenzione dal suo valore artificiale e simbolico a quella dell’oggetto in sé, solitamente di pregevole fattura e sofisticata bellezza formale. Quanti di noi tenendo in mano le vecchie lire si sono resi conto che su di esse venivano effigiati grandi artisti come Michelangelo, Raffaello, Caravaggio, Leonardo, ecc.? Un intero volume di storia dell’arte quotidianamente utilizzato e quasi sempre ignorato, dice al riguardo l’artista:

L’oggetto forse più desiderato e insieme grande veicolo di immagini d’arte, il più maneggiato quotidianamente, come il pane, eppure il meno conosciuto. Con questo progetto, che desidera coinvolgere vari ambiti della società, vorrei attivare un’esperienza nuova di alfabetizzazione dell’arte al pubblico.”

Per questa seconda fase del progetto, la prima è stata realizzata a Forlì nel 2018 con immigrati africani seguiti dalla cooperativa sociale DiaLogos, l’artista ha interagito con nove utenti di Marakanda, laboratorio protetto per persone adulte con disabilità, gestito dalla cooperativa sociale Open Group, proponendo loro di scegliere e realizzare alcune banconote, una selezione delle quali è in mostra.

La forza di questo progetto consiste da un lato nell’integrare democraticamente ogni voce nel grande processo di narrazione riguardante l’essere umano e la sua capacità di raccontarsi attraverso le immagini, dall’altro nel coraggio di aprirsi a questa possibilità e incominciare a vedere le cose che crediamo di conoscere con occhi nuovi.

Desideriamo ringraziare Flavio Favelli per averci coinvolti in quest’esperienza significativa e Monica Macchiarini di Marakanda – Open Group per aver avuto fiducia nel progetto e averlo seguito con generosità nella sua realizzazione con i meravigliosi utenti del centro: Veronica Albertini, Carlotta Bacchelli, Ramona Benuzzi, Matilde Bignami, Valentina Bruni, Alessandro Gabrielli, Stefano Livrieri, Paolo Rossi e­­ Fabrizio Tartari.

Nella project room, in dialogo con il progetto nella main room, sarà presente un’opera della studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, Alessia Cincotto, dal titolo “Dieci luoghi da visitare a Colle Ameno”. Una selezione di cartoline, con interventi a mano dell’artista, evidenzia il paradosso di un’immagine che assimiliamo come parte della nostra esperienza ma che in realtà non è che una sovrastruttura­­, una stampella per la memoria che può quindi scomparire.

­­­La mostra è sempre vis­ibile dall’esterno del museo.

Orari: venerdì dalle 15 alle 19, solo su appuntamento scrivendo con anticipo­ a info@museotemporaneonavile.org

Via John Cage 11/a-13/a – 40129 Bologna

www.museotemporaneonavile.org – info@museotemporaneonavile.org

Flavio Favelli, nato a Firenze nel 1967, vive e lavora a Savigno (Bologna).
Dopo la Laurea in Storia Orientale all’Università di Bologna, prende parte al Link Project (1995-2001). Partecipa alla residenza TAM a Pietrarubbia diretta da Arnaldo Pomodoro nel 1995 e al Corso Superiore Arti Visive della Fondazione Ratti con Allan Kaprow nel 1997.
Ha esposto con progetti personali al Centro per l’Arte Pecci a Prato nel 2005, al Projectspace 176 a Londra nel 2006, alla Fondation Antoine de Galbert a Parigi nel 2007, alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino nel 2008, al Museo Marino Marini a Firenze nel 2009, al Museo RISO a Palermo nel 2010, al MACRO di Roma e al MAMbo a Bologna, nel 2011, alla Maison Particuliere a Bruxelles nel 2014, al MAXXI nel 2015 a Roma.
Fra le principali mostre collettive si ricordano quelle al Museion di Bolzano nel 2003, a Villa delle Rose (2002) e alla GAM (2006) a Bologna, al Musèe d’Art Moderne di Saint-Etienne nel 2005, alla GAM di Torino nel 2006. Ha partecipato alla XIII Biennale di Scultura a Carrara (2007) e alla XV Quadriennale a Roma (2008) e alla mostra “Italics” a Palazzo Grassi a Venezia (2008), poi itinerante all’MCA di Chicago, all’Elgiz Museum a Istanbul (2008), al festival No Soul For Sale della Tate Modern a Londra (2010) dove ha rappresentato con un ambiente l’associazione ViaFarini di Milano, alla Fondazione Pomodoro a Milano, al Museo MADRE a Napoli, al MOCA a Shanghai nel 2010, alla Peggy Guggenheim Collection aVenezia (2011), all’11° Biennale dell’Havana nel 2012, alla GAMEC a Bergamo (2013), al Castello di Rivoli nel 2012 e 2015, al MOCA di Cleveland nel 2016 e al Xi’an Art Museum nel 2018.
Ha progettato e realizzato due installazioni bar funzionanti al MAMbo e al MARCA di Catanzaro e due ambienti pubblici permanenti: Vestibolo nella Sede ANAS di Venezia di Palazzetto Foscari (2005) e Sala d’Attesa nel Pantheon di Bologna all’interno del Cimitero Monumentale della Certosa (2008), che accoglie la celebrazione di funerali laici. Nel 2009 è stato l’artista prescelto per Acrobazie #5, progetto di Unicredit Group al Centro Fatebenefratelli di San Colombano al Lambro (Mi). Nel 2010 è stato invece in residenza all’American Academy di Roma per l’Italian Fellowship.
Ha partecipato a due Biennali di Venezia: la 50° (“Clandestini”, a cura di F. Bonami) nel 2003 e la 55° (“Vice versa”, Padiglione Italia a cura di B. Pietromarchi) nel 2013.
Nel 2014 svolge una residenza d’artista all’Ambasciata d’Italia a Istanbul, invitato dall’associazione Album Arte. Nel 2015 ottiene una residenza-studio presso la NARS Foundation di New York e l’opera Gli Angeli degli Eroi viene scelta dal Quirinale e dal Ministero della Difesa per rappresentare i militari caduti nella ricorrenza del 4 Novembre. Nel 2016, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno Accademico, è invitato a partecipare come relatore ad un convegno sull’arte contemporanea organizzato dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Nel 2017 il progetto Serie Imperiale vince la seconda edizione dell’Italian Council. Nel 2019 presenta Black Avorio, opera permanente al parco Sculture di Santa Sofia (FC) e Il Bello Inverso mostra personale a Ca’Rezzonico uno dei musei della Fondazione Musei Civici a Venezia. Nel 2021 l’opera I Maestri serie Oro è commissionata e acquistata dalla Fondazione Torino Musei GAM mediante il Piano Arte Contemporanea del Ministero. Ha al suo attivo più di 20 monografie, scrive per La Repubblica edizione di Bologna e per le riviste Exibart e Artribune.
Ha partecipato a seminari e conferenze presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia, Brera a Milano, al Politecnico di Torino, all’Università di Bolzano e Bologna e presso numerose altre istituzioni pubbliche e private.
Le sue opere sono presenti in collezioni pubbliche e private come la Galleria d’Arte Moderna e Fondazione Sandretto Re Rebaudengo a Torino, Teatro
Comunale, Bologna Fiere e Fondazione Furla a Bologna, La Maison Rouge Fondation Antoine De Galbert a Parigi, Collezione La Gaia a Cuneo, Civiche Raccolte d’Arte, Fiera Milano e Collezione Ramo a Milano, MACRO, Nomas Foundation e Collezione Farnesina a Roma, Museo Arte Contemporanea Villa Croce a Genova, Zabludowicz Collection a Londra, Collezione Elgiz e Yapi Kredi a Istanbul e Collezione Unicredit Banca, Magazzino Italian Art a Cold Spring (NY, Usa); nel 2008 il Museo MAXXI di Roma ha acquistato una sua grande installazione dal titolo La Terza Camera. Nel 2017 il dittico Serie Imperiale è diventata un’opera dell’Italian Council-MIBACT