Anna Rosati – Amate Terre – Chiesa di S.Maria e S.Valentino della Grada – Bologna
Anna Rosati
Amate Terre
montaggio video di Agnese Mattanò
A cura di Azzurra Immediato
Opening Giovedì 2 febbraio dalle ore 18.30 alle 22.00
Dal 2 al 5 febbraio 2023
Chiesa di S.Maria e S.Valentino della Grada
Via Monaldo Calari 10, Bologna
in collaborazione con ART CITY BOLOGNA 2023 e ARTEFIERA
Giovedì 2 febbraio, alle ore 18.30, nell’ambito di ART CITY Bologna 2023 in occasione di ARTEFIERA, Anna Rosati & Samac presentano Amate Terre, il progetto site specific, fotografico e installativo di Anna Rosati, con montaggio video di Agnese Mattanò, a cura di Azzurra Immediato.
Esiste un tempo passato che non può più tornare e che pure, tuttavia, ha la capacità di farsi forma altra mediante una sospensione, una quiete che reca con sé moti dell’animo cristallizzati in una immagine, sia essa ricordo, visione, sogno. Il tempo, dunque, ormai perduto, tenta di agguantare il presente servendosi della fotografia, precaria sosta che chiede, così, di ritrovare e rimandare quanto non più qui. È in una proiezione onirica che si inserisce Amate Terre, il progetto fotografico e installativo di Anna Rosati, con montaggio video di Agnese Mattanò, ideato per l’antica Chiesa di S. Maria e S. Valentino della Grada, a cura di Azzurra Immediato in collaborazione con la Parrocchia Samac, portando ad emersione – video e fotografica – luoghi e istanti lontani da noi. “Il paesaggio in sé non esiste più, diventa solo un ricordo vissuto, privato, una geografia inconscia che mi rispecchia e sfugge da ogni parte, come un sogno in cui riconosco, infine, le amate terre di mio padre.” Afferma l’artista. In tal modo, Ella traduce, mediante geografie inconsce, simbolismi attoriali, memorie familiari, stratificazioni architettoniche e paesaggi che sfiorano la superficie, giustapposizioni di reminiscenze, spazi, istantanee altrimenti sfuggenti, come fossero frammenti di sogni, ancorati, tuttavia, alla materia, che si fissa nella fotografia e riprende movimento nel video, offrendo, nella sua brevità, il ruolo di ricongiunzione tra cielo e terra, tra il qui e l’allora, prospettiva privilegiata, accadente laddove tutto ha capacità di ricomporsi, in una dimensione che è ben oltre il reale e il visibile. La Chiesa di S. Valentino si pone, dunque, in questo viaggio ai confini del tempo, quale privilegiata ‘casa’, ove amore e collettività, sacro ed esistenziale si legano in una tensione intimamente soggettiva e profonda, in cui scorgere, nella nostalgia del passato, segnali d’edificazione per nuovi ricordi. Accogliendo nuovamente dinamiche artistiche ed antropologiche, S. Valentino, la cui storia da secoli rinnova il dialogo tra anime, riconosce in Amate Terre di Anna Rosati il racconto di un innamoramento per un tempo che pur appartenendo al passato, torna in vortici immaginifici, svela trame di un ancestrale legame filiale e che, astrattamente, trova un parallelo nel paesaggio marchigiano delle origini, quelle terre amate che raccontano la volubilità della vita, la sua mappatura interiore, la scoperta di ininterrotti tragitti che tornano percorribili, per pochi istanti, trovando nuovo riparo.
La mostra è, inoltre, parte della undicesima edizione di ART CITY BOLOGNA, il progetto di alleanza culturale nato dalla collaborazione tra Comune di Bologna e BolognaFiere per affiancare con mostre, eventi e iniziative speciali l’annuale svolgimento di ARTEFIERA e proporre un’originale esplorazione di musei, gallerie e luoghi d’arte in città.
Amate Terre, il progetto site specific fotografico e installativo di Anna Rosati, con montaggio video di Agnese Mattanò sarà aperto al pubblico sino al 5 febbraio, con i seguenti orari:
- Giovedì 2 febbraio, Opening, ore 18.30 – 22
- Venerdì 3 febbraio ore 16.30 – 20;
- Sabato 4 febbraio, ore 16.30 – 23.30 Art White Night;
- Domenica 5 febbraio, ore 10.30 – 13.00 | 16.30 – 20;
- E su app.to
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Amate Terre
Anna Rosati e la poesia dell’altrove
Azzurra Immediato
Esiste un tempo passato che non può più tornare e che pure, tuttavia, ha la capacità di farsi forma altra mediante una sospensione, una quiete che reca con sé moti dell’animo cristallizzati in una immagine, sia essa ricordo, visione, sogno. Il tempo, dunque, ormai perduto, tenta di agguantare il presente servendosi della fotografia, precaria sosta che chiede, così, di ritrovare e rimandare quanto non più qui. È in una proiezione onirica che si inserisce Amate terre, il progetto – site e time specific – fotografico e installativo di Anna Rosati, con montaggio video di Agnese Mattanò, ideato per l’antica Chiesa di S. Maria e S. Valentino della Grada, a cura di Azzurra Immediato in collaborazione con la Parrocchia Samac, portando ad emersione – video e fotografica – luoghi e istanti lontani da noi. “Il paesaggio in sé non esiste più, diventa solo un ricordo vissuto, privato, una geografia inconscia che mi rispecchia e sfugge da ogni parte, come un sogno in cui riconosco, infine, le amate terre di mio padre.” Afferma l’artista. In tal modo, Ella traduce, mediante geografie inconsce, simbolismi attoriali, memorie familiari, stratificazioni architettoniche e paesaggi che sfiorano la superficie, giustapposizioni di reminiscenze, spazi, istantanee altrimenti sfuggenti, come fossero frammenti di sogni, ancorati, tuttavia, alla materia, che si fissa nella fotografia e riprende movimento nel video, offrendo, nella sua brevità, il ruolo di ricongiunzione tra cielo e terra, tra il qui e l’allora, prospettiva privilegiata, accadente laddove tutto ha capacità di ricomporsi, in una dimensione che è ben oltre il reale e il visibile. La Chiesa di S. Valentino si pone, dunque, in questo viaggio ai confini del tempo, quale privilegiata ‘casa’, ove amore e collettività, sacro ed esistenziale si legano in una tensione intimamente soggettiva e profonda, in cui scorgere, nella nostalgia del passato, segnali d’edificazione per nuovi ricordi. Accogliendo nuovamente dinamiche artistiche ed antropologiche, S. Valentino, la cui storia da secoli rinnova il dialogo tra anime, riconosce in Amate terre di Anna Rosati il racconto di un innamoramento per un tempo che pur appartenendo al passato, torna in vortici immaginifici, svela trame di un ancestrale legame filiale e che, astrattamente, trova un parallelo nel paesaggio marchigiano delle origini, quelle terre amate che raccontano la volubilità della vita, la sua mappatura interiore, la scoperta di ininterrotti tragitti che tornano percorribili, per pochi istanti, trovando nuovo riparo.
BIO
ANNA ROSATI è visual artist, fotografa e graphic designer. Professionista dal 1979, a lungo collaboratrice di Fulvio Roiter, si è dedicata per anni a reportages pubblicati su riviste editoriali di eccellenza, tra cui Image, Master, Meridiani, Qualità, Il Piacere, Weekend. È laureata in Cinematografia al DAMS – UniBo dove in seguito ha conseguito due titoli Accademici di Alta Formazione. Nel 2013 dà vita a ‘RI-prendere© progetti di arte e fotografia’, laboratori condotti nell’Istituto Penale Minorile Siciliani di Bologna e, successivamente, nel Montecatone Rehabilitation Institute di Imola, che si concludono con un volume d’arte presentato ad ARTEFIERA. Nella propria ricerca, della quale si è più volte occupata la stampa nazionale ed internazionale, si focalizza su aspetti antropologici, sociali e concettuali soffermandosi, nell’attività di docente, sulla multidisciplinarietà, coniugando progetti che spaziano dalla storia dell’arte ai legami tra filosofia, psicologia e fotografia. Pioniera del linguaggio iPhonography, ha inaugurato nel 2017 la stagione di ARCOS – Museo di Arte Contemporanea del Sannio (Bn) con la prima mostra di soli scatti iPhone esposta in Italia in contesto museale. È presente nei volumi ‘Le donne fotografe, dalla nascita della fotografia ad oggi’ (Pendragon, 2017) e ‘Dizionario delle fotografe. Dall’800 ad oggi, in Europa e Nord America’ (Pendragon, 2022)
Le sue opere fanno parte di collezioni private e sono inserite in cataloghi d’arte e magazine internazionali. Ha esposto in esclusivi Festival fotografici e culturali tra cui Festivalfilosofia, L’Eredità delle donne, Imago Murgantia, VinArte, Riaperture Photofestival e in sedi prestigiose, in Italia e all’estero.
Negli ultimi anni suoi progetti sono stati selezionati ed esposti ad ART CITY Bologna, nell’ambito di ARTEFIERA, oltre che in Festival italiani e stranieri. Numerosi i premi internazionali tra i più recenti
2019 | HonorableMention – 14°Julia Margaret Cameron Award
2020 | Honorable Mention – APA Annual Photography Awards
2021 | Two Honorable Mentions – 17°Julia Margaret Cameron Award
2021 | Honorable Mention -APA Annual Photography Awards
2022 | Winner – 18°Julia Margaret Cameron Award
2022 | Winner Bronze – MIFAMoscow International Foto Awards
www.rosatistudio.it | info@rosatistudio.it | Fb Anna Rosati Photographer | IG annarosatiphotographer
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AGNESE MATTANÒ è regista ed ha iniziato i suoi studi di teatro a Napoli, nella Scuola diretta da Michele Monetta. Si trasferisce poi a Parigi dove frequenta l’Ecole de mime corporel dramatique diretta da S. Wasson e C. Soum, e prende corsi da Maximilien Decroux. Con la compagnia Théatre de l’ange fou partecipa a diversi festival internazionali. Insieme al mimo Nam Geung-ho presentano il loro repertorio in Giappone e in Corea del Sud.
Nel 2000 si stabilisce a Bologna, dove collabora con la compagnia di danza contemporanea Lavori in Corso, diretta da Paola Palmi. Nello stesso periodo approfondisce il suo interesse per le riprese video, dedicandosi allo studio del montaggio. Dal 2007 diventa socia fondatrice della Cooperativa del Teatro del Pratello, fino al 2011.
Da oltre sedici anni tiene laboratori video per le scuole, comunità ministeriali e carcere minorile.
Anna Rosati
Instagram: Anna Rosati Photographer – FB: Anna Rosati Photographer
Parrocchia SAMAC
Via S. Felice, 64
40122 Bologna, Tel. 051 554256 segreteria@parrocchiasamac.it – www.parrocchiasamac.it/
Instagram: parrocchiasamac – FB: ParrocchiaSamac