Vicino Orsini: poeta, committente e uomo d’armi – Bomarzo
Vicino Orsini: poeta, committente e uomo d’armi
Giornata studi, sabato 28 gennaio salone del piano nobile di Palazzo Orsini
“Vicino Orsini: poeta, committente e uomo d’armi”. Questo il titolo del convegno che si terrà nella ricorrenza dei 500 anni della nascita di questo personaggio controverso. La giornata studi, organizzata da Andrea Alessi e da Paolo Procaccioli, si terrà sabato 28 gennaio prossimo nel salone del piano nobile di Palazzo Orsini, alla presenza delle istituzioni. A partire dal sindaco del paese, Marco Pernicioni e del soprintendente, arch. Margherita Eichberg.
I due curatori relazioneranno rispettivamente su “Il boschetto ‘segreto’ di Vicino” (Alessi) e su “Vicino Orsini corrispondente” Procaccioli, dell’Università degli Studi della Tuscia (dove ha insegnato Letteratura italiana dal 1993 al 2022).
Per la Soprintendenza interverrà anche la dott.ssa Luisa Caporossi su “Il ‘serio ludere’ di Vicino Orsini a Bomarzo tra ‘prisca theologia’ e ‘coglionerie’”.
Come noto Vicino commissionò l’edificazione del Sacro Bosco che dedicò alla moglie Giulia Farnese e che affascinò artisti come Salvator Dalì. Verranno, pertanto, fornite nuove letture e dati inediti rilevanti sia sul suo personaggio che sul Sacro Bosco stesso.
Infatti saranno indagati approfonditamente i rapporti che intrattenne con artisti, letterari, committenti del suo tempo, come quella decennale con Jean Drouet, della piccola nobiltà locale a Chálons-sur-Marne, in Francia, nella Champagne.
Ovviamente le competenze specifiche dei relatori contribuiranno in proposito.
Andrea Alessi, infatti, direttore del Museo della città – civico e diocesano di Acquapendente, è stato collaboratore della Soprintendenza, ha curato con Sabine Frommel due pubblicazioni nel 2009 inerenti l’argomento: “Bomarzo: il Sacro Bosco”, per Mondadori-Electa e “Bomarzo: il Sacro Bosco. Fortuna critica e documenti”, per Ginevra Bentivoglio Editoria.
Fra gli aspetti inediti del Sacro Bosco che ci mostrerà, spiega: “verranno presentate nuove iscrizioni e manufatti mai censiti che anticamente arredavano l’estesa area dell’ingresso, incluso un bacino d’acqua utilizzato per scopi ittici”, partendo proprio dalla precisa collocazione dell’ingresso antico. Inoltre, aggiunge, “verranno altresì indicate le funzioni degli oggetti rinvenuti e le possibili ricollocazioni in situ, attraverso lo scandaglio delle fonti antiche”.
Per quanto riguarda Procaccioli, appassionato e profondo conoscitore dell’esegesi dantesca (utile in un certo qual modo indirettamente anche per la lettura iconografica delle iscrizioni presenti nel Bosco) e specialista per ciò che concerne i Farnese, il suo intervento verterà proprio sull’analisi dei filoni principali del corpus epistolare superstite di Vicino Orsini, e cioè la corrispondenza ‘istituzionale’ che intrattenne con i Priori di Viterbo e quelle, più corpose e più note, con il cardinale Alessandro Farnese e con Jean Drouet. Dei 144 testi presi in considerazione illustrerà: le specificità formali, lette alla luce degli standard fissati dalla rigida trattatistica della stagione, non sempre rispettati; le tematiche e gli interessi ricorrenti; e, naturalmente, la rete di rapporti che vi è dichiarata e che conferma la strettissima connessione tra le iniziative di Bomarzo, Caprarola, Soriano e Bagnaia.
Vicino Orsini: poeta, committente e uomo d’armi
Convegno di studi in occasione del V centenario della nascita
a cura di Andrea Alessi e Paolo Procaccioli
Palazzo Orsini, Salone al piano nobile Premessa Pierfrancesco Orsini, detto Vicino (Roma, 4 luglio 1523 – Bomarzo, 28 gennaio 1585), nacque da Gian Corrado Orsini, signore di Bomarzo, del ramo di Mugnano, e Clarice Orsini, figlia del cardinale Franciotto, signore di Monterotondo. Non abbiamo notizie sulla sua infanzia, mentre è meglio nota la fase della sua maturità, che lo vide dal 1542 alla morte governare Bomarzo. È conosciuto come uomo d’armi e soprattutto come committente del Sacro Bosco, un complesso monumentale che sculture e fontane improntate a grandiosità e ‘mostruosità’ differenziano dai giardini – come Villa d’Este a Tivoli, Villa Lante a Bagnaia o quello di Palazzo Farnese a Caprarola – fatti realizzare nei dintorni da altri signori. A Bomarzo Vicino dimorava abitualmente nel palazzo di famiglia, il cui progetto era stato commissionato dal padre, nel 1519, a un architetto di gran nome come era allora Baldassarre Peruzzi. Del Sacro Bosco, che dedicò alla moglie Giulia Farnese scomparsa nel 1560, ancora oggi non sono stati penetrati compiutamente né l’iconografia né il contesto culturale che ne ispirò la progettazione. Opera di grande suggestione – fonte di ispirazione per poeti, letterati e artisti del Novecento, da Niki de Saint Phalle a Salvador Dalì – è stata oggetto di studi e convegni anche recenti che ne hanno confermato la problematicità, il che sollecita approfondimenti ulteriori basati su un approccio fortemente interdisciplinare.
Il Convegno La giornata di studi su Pierfrancesco II Orsini cade nel V centenario della sua nascita, avvenuta appunto nel 1523. Programmata per il 28 gennaio 2023 (salone d’onore, Palazzo Orsini di Bomarzo) e curata da Andrea Alessi e Paolo Procaccioli, è tesa ad indagare il profilo di Vicino attraverso una duplice direttrice: quella letterario-culturale e quella storico-artistica. La prima sessione si propone l’approfondimento della figura dell’Orsini e delle sue relazioni con intellettuali e letterati – alcuni di grande levatura – che contribuirono a definirne gli interessi. La messa a fuoco di quelle figure e la ricostruzione dei percorsi attraverso i quali entrarono in contatto con il signore di Bomarzo contribuirà a lumeggiare ideali e componenti della visione del mondo che possiamo immaginare a monte delle committenze artistiche di Vicino. Ci si soffermerà così sulla Cangiaria, la commedia di (Giacomo?) Sacchi messa in scena nel 1541 e a lui dedicata, della quale non sempre sono state messe nel giusto rilievo le implicazioni con il Sacro Bosco. Ugualmente significativo l’indugio che si riserverà alle relazioni intrattenute con Francesco Sansovino, con Giuseppe Betussi e con Annibal Caro, riflesse in dediche e corrispondenze, e quella con Jean Drouet, che intrattenne con Vicino una consuetudine decennale. La seconda sessione del convegno sarà riservata al Sacro Bosco, di cui verranno indagati aspetti storico artistici, iconografici e iconologici in relazione alle coeve ville di piacere (Villa Lante a Bagnaia, Pratolino a Firenze e Palazzo Farnese a Caprarola). Una relazione verrà infine riservata alle committenze del fratello di Vicino, Maerbale Orsini a Penna in Teverina.
Il volume
La pubblicazione degli atti, affidata ad un editore che ne curerà una distribuzione internazionale, concorrerà agli studi sul personaggio e sul Sacro Bosco sia con nuove letture di quanto noto sia con dati inediti di rilievo.
Ciò che di nuovo emergerà dal convegno, il cui dibattito è teso a delineare termini e natura dei rapporti che il signore di Bomarzo intrattenne nel tempo coi suoi contemporanei – fossero essi letterati, artisti o altri committenti –, contribuirà alla comprensione del profilo storico e intellettuale di Vicino e dell’opera nella quale per decenni riversò aspettative, frustrazioni e desideri.
Vicino Orsini: poeta, committente e uomo d’armi
Convegno di studi in occasione del V centenario della nascita
a cura di Andrea Alessi e Paolo Procaccioli
Bomarzo, 28 gennaio 2023 – Palazzo Orsini, Salone al piano nobile
Programma
9.45 – 10.00 Marco PERNICONI (Sindaco di Bomarzo)
Saluti istituzionali
10.00 – 10.30 Margherita EICHBERG (Soprintendente ABAP VT EM)
Introduzione
Moderatore: Giuseppe CRIMI (Università Roma Tre)
10.30-11.00 Paolo PROCACCIOLI (già Università degli studi della Tuscia)
Vicino Orsini corrispondente
11.00-11.30 Daniele MUSTO (Università di Firenze)
Amicizia e patronaggio: sui rapporti tra Vicino Orsini e Francesco Sansovino
11.30-11.45 coffee break
11.45-12.15 Claudia CHIERICHINI (Yale University)
Un Termino con testa d’huomo si lieva in scena et parla: la Cangiaria dedicata a Vicino Orsini
12.15-12.45 Ida CAIAZZA (New York University) “Salirò al ciel con disusata foggia”. Per un ritratto lagunare e infiammato di Vicino Orsini (1542-1545)
13.00-14.30 pranzo
Moderatore: Alberta CAMPITELLI (già Sovrintendenza Capitolina)
14.30-15.00 Elisabetta MORI (Archivio Capitolino)
Vicino Orsini e l’eredità difficile di un casato “pericolante”
15.00-15.30 Andrea ALESSI (Museo della città – civico e diocesano di Acquapendente)
Il boschetto ‘segreto’ di Vicino
15.30-15.45 coffee break
15.45-16.15 Luisa CAPOROSSI (Soprintendenza ABAP VT EM)
Il ‘serio ludere’ di Vicino Orsini a Bomarzo tra ‘prisca theologia’ e ‘coglionerie’
16.15-16.45 Emilio LUCCI (Archivio storico diocesano di Amelia)
Il palazzo di Maherbal Orsini a Penna in Teverina
16.45-17.15 discussione finale