La libertà è una forma di disciplina – Una proposta di Vesuvio Adventures

La libertà è una forma di disciplina
Una proposta di
Vesuvio Adventures
curata da Giovanni Ambrosio
3 Marzo 2023
18:30

RESTANZA
via Carmine, 20
Ottaviano (Na)
Dal 4 al 24 marzo
su appuntamento
371 6313548

Vesuvio Adventures

Vesuvio Adventures nasce dalla passione per le escursioni sulla montagna, ovvero il complesso Somma Vesuvio. Eventi culturali, escursioni, progetti didattici, sostegno alla scena artistica locale e non, sono tra le attività topiche dell’associazione. Con l’obiettivo di valorizzare il territorio ed educare al rispetto della terra. Rivolgendosi a tutti, abitanti e visitatori, ma in particolar modo alle generazioni più giovani.

ReStanza è uno spazio di progettualità e costruzione ma anche luogo di eventi, di incontro e di scambio. Uno spazio dove ritrovarsi, costruire nuove relazioni e fare insieme. Pronto ad ospitare progetti e far nascere collaborazioni. Un cantiere in cui poter sviluppare nuove idee, sperimentare, sbagliare, cambiare e “sbagliare ancora, sbagliare meglio”.

Apre ad Ottaviano di Napoli, un open space che si configura come luogo di laboratori di performance site specific, spazio espositivo aperto ad ospitare artisti per installazioni e residenze.

ETCetera Officine Culturali è un’associazione di professionisti provenienti da diversi campi artistici: teatro, scrittura, fotografia e arti visive in generale. Promuove la ricerca in campo artistico e il dialogo tra arti sceniche e visuali, favorendo la contaminazione tra i diversi linguaggi.

La libertà è una forma di disciplina
La libertà una forma di disciplina
Assomiglia all’ingenuità la saggezza
Ma non ora non qui no non ora non qui
Ma non ora non qui no non ora non qui

Giovanni Lindo Ferretti
Depressione Capisca

L’invito alla celebrazione dell’idea libertà da parte dell’associazione Vesuvio Adventures prende corpo in una mostra che presenta due lavori che si fanno eco sia sull’esplorazione delle forme dell’essere libero sia sulla disciplina protocollare e partecipativa a cui entrambi ricorrono. Comizi d’amore 22 di Giovanni Ambrosio e Freedom is… di Ljdia Musso sono infatti basati su dispositivi di creazione che predispongono uno spazio di co-presenza nel quale si forma la materia che successivamente prende forma in video e fotografie. Libertà è partecipazione In omaggio ai dispositivi partecipativi ma anche all’idea che gli spazi culturali richiedono e invocano partecipazione, nell’atrio del palazzo che ospita RESTANZA, uno spazio è adibito alla raccolta di post it sui quali i visitatori sono invitati a descrivere la propria idea di libertà e di partecipazione.

Comizi d’amore 22
Giovanni Ambrosio
Installazione video

Comizi d’amore 22 è stato concepito come introduzione a I cantanti Alfa, seconda conferenza della serie di Conferenze Cantate all’Auditorium Parco della Musica di Roma, scritte da Giuditta Borelli, da Mauro Gioia, da Antonio Pascale e Anita Pesce. Nelle conferenze, Mauro Gioia racconta, cantando, filoni peculiari della storia della canzone napoletana, rielaborando il suo archivio di vinili d’epoca.
Questo stesso archivio mi dà l’opportunità di lavorare sulla fotografia di scena come punto di vista documentario sulla contemporaneità napoletana e su quella vesuviana in particolare.
Nelle canzoni de I cantanti Alfa i temi principali – il rapporto con l’amore, i rapporti tra uomini e donne, la violenza di genere, il dominio di genere – mi hanno spinto a lavorare su una serie di video interviste basate sui Comizi d’amore di Pier Paolo Pasolini, riscrivendo alcune domande classiche del film e aggiungendone di nuove. Le interviste individuali, realizzate in studio, prcedono tutte secondo il sussegursi regolare della serie di domande, tra le quali compare la seguente: Ti senti liberə?

Giovanni Ambrosio
Giovanni Ambrosio (Napoli 1978) è un artista il cui corpus di opere si basa su fotografia, pittura minimalista, gesti, carte, oggetti, scrittura, found writing footage, video, cammino, scrittura di performance, composizione digitale, suoni e musica. Ricorre alla fotografia per riunire tali elementi in mixed media sedimentati, come strumento d’indagine di fenomeni sociali e per la ricerca in ambito performativo e teatrale. È in dialogo con gruppi
di ricerca come A science of singularities e K revue transeuropéenne de philosophie et arts. Le sue opere sono presenti nelle collezioni del Mucem di Marsiglia, del Mufoco di Milano, del Frans Masereel Centrum in Belgio, dell’Ecole Alain Ducasse a Parigi. I suoi lavori su commissione e in collaborazione con altri artisti lo portano a lavorare, e spesso simultaneamente, come art director, fotografo, scrittore e designer

Freedom is…
Ljdia Musso
Fotografie

Freedom is… mostra punk, aggressively unconventional e bizarre, a metà tra fotografia sociale e arte contemporanea, esplora il concetto di libertà attraverso 9 scatti e alcuni testi.

Il progetto, nato nell’agosto 2022 in collaborazione con la comunità per senzatetto di Emmaus Catanzaro, mira a porre domande sul significato di libertà e sul ruolo dell’essere umano nella società. I protagonisti delle fotografie sono le persone accolte nella comunità, che hanno intrapreso un percorso di dialogo con la fotografa e con la macchina fotografica che puntava a rompere schemi e preconcetti. La macchina fotografica è stata utilizzata come strumento per aumentare la consapevolezza dei soggetti e renderli partecipanti attivi. Il progetto ha dato vita a un libro e sei mostre fotografiche in Italia. Il libro raccoglie le testimonianze dei protagonisti e dei creatori del progetto.

Nove scatti in bianco e nero rielaborati tramite collage e rielaborazione digitale. Le opere sono presentate in formato A3 e rappresentano una visione del percorso intrapreso dai protagonisti del progetto “Freedom is”. Le opere dell’artista vengono spesso considerate come potenti strumenti di riflessione e critica sociale.
Attraverso la rappresentazione visiva dei percorsi di esplorazione di sé, l’artista invita il pubblico a mettere in discussione i processi attraverso cui le identità vengono costruite e ricostruite all’interno dello spazio sociale. L’uso di tecniche miste come il collage e la rielaborazione digitale, unito all’iconografia dei ritratti con la testa in gabbia, rappresenta un forte commento sulla natura opprimente degli schemi mentali che plasmano le nostre percezioni di sé. La divisione in due sezioni, una più chiara e una più scura, rappresenta inoltre la contrapposizione tra la parte conscia e quella subconscia della nostra identità, invitando il pubblico a esplorare i propri processi interiori.

Ljdia Musso
Ljdia Musso nata a Catanzaro nel 1985. Laureata Cum Laude in scienze della comunicazione, specializzata in comunicazione e marketing della moda e dei beni di lusso e in comunicazione visiva e Fotografia. Si è formata nelle città di Roma (UniRoma3, Istituto Cervantes), Barcellona (CCPB), Marsiglia (Alliance), Parigi (IFA Paris, Histoire de parfum) e Milano (IED Milano). Finalista ed. 2020 Photo Festival España, sezione descubrimiento. Oltre che fotografa è anche performer e curatrice di mostre ed eventi d’arte. Ha organizzato 12 mostre personali di fotografia documentaria (progetto Marginalità, ritratti di invisibili) e ha partecipato ed è stata premiata in diverse collettive di pittura e fotografia a livello internazionale. È l’ideatrice del nuovo format di eventi “Caffè Fotografici” eventi online e offline attraverso cui si propone di promuovere gratuitamente altri artisti e fotografi. Si occupa a tempo pieno di fotografia e insegnamento.
Offre diversi corsi di fotografia, base e avanzati, e servizi di consulenza in comunicazione e marketing.