RENZA SCIUTTO – L’ABITO DELL’ANIMA – GALLERIA ARTENDER – ALASSIO

RENZA SCIUTTO RITORNA AD ESPORRE AD ALASSIO CON LA MOSTRA “L’ABITO DELL’ANIMA” ALLA GALLERIA ARTENDER

L’artista Renza Sciutto inaugura sabato 8 aprile, alle ore 18, con il patrocinio del Comune, la sua mostra alla galleria Artender.

“L’ABITO DELL’ANIMA” è il titolo della personale che sarà presentata dal prof. Giannino Balbis: le opere rimarranno in mostra sino al 1 maggio, con apertura della galleria nei giorni venerdì, sabato e domenica dalle 16 alle 19.

Nata ad Albenga, Renza Sciutto vive e lavora ad Alassio, ma si può considerare “cittadina del mondo”. Dopo essersi diplomata all’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova, ha frequentato i maestri ceramisti di Faenza. Dagli anni ’70 espone in Italia e all’estero in diversi spazi pubblici e privati. Dal 1988 affianca l’attività artistica a quella di organizzatrice di eventi culturali, promuovendo il territorio ligure, e fonda il Centro Culturale Paraxo. Dal 2000 al 2002 è coordinatrice del Museo della Ceramica “M. Trucco” di Albisola Superiore. Nel 2001 è invitata in Cina a Foshan, ad uno stage internazionale di ceramica in rappresentanza dell’Italia. Dal 2002 coordina il progetto “Ponte dei fiori” tra il Centro Culturale Paraxo e il Sabao Art Ceramic Institute di Jingdezhen, capitale mondiale della porcellana. Ha così inizio una collaborazione artistico culturale tra Italia e Cina, con enti pubblici (Università di Jingdezhen, di Shanghai, di Dalian, Fiera di Shanghai, Zhou Guozhen Pottery Museum) e privati (Associazione Cittadini del mondo, ICMEA – International Ceramic Magazine Editor Association, meeTTTing point), che continua ancora oggi dando vita a viaggi, mostre, incontri, convegni.  Nel 2018 coordina l’organizzazione del secondo viaggio ICMEA in Italy, per le tappe liguri Terzorio-Alassio-Albissola e Savona. Nel 2007 riceve l’incarico di invitare un gruppo di artisti rappresentanti l’Italia nell’ambito del Progetto FLICAM per la creazione del museo italiano della ceramica contemporanea che viene inaugurato nel maggio del 2008 a Fuping. In seguito organizza diversi eventi e mostre per promuovere e far conoscere il gruppo italiano e il Pottery Art Village di Fuping. Nel 2018 organizza a Terzorio, la mostra “prime di copertina” degli artisti italiani selezionati.

Nel 2011 è presente alla 54° Biennale di Venezia, curata da Vittorio Sgarbi. Partecipa ad importanti mostre e workshop sul vetro in Germania, ad Altare, in Umbria e a Guidonia (Roma). Nel 2014 fonda il meeTTTing point, nuova sede dell’associazione culturale CCP a Terzorio, e apre al pubblico la Casa Museo di Arte Africana dedicata a Tomas D.W. Friedmann, fotografo, giornalista e collezionista. Cura la pubblicazione  e la progettazione grafica dei due libri “Globetrotter in the sixties” (2016) e “Tomas D.W. Friedmann around the word” (2020) organizzando eventi di presentazione e promozione: tra cui le mostre a Palazzo Oddo, Albenga, “Africa spazi sacri e profani in Bianco e Nero” e alla Fattoria dei colori, Alassio,  “Africa Energia e Arte”. Nel 2015 realizza il Progetto t3rra in occasione dell’Expo a Milano. Collabora con la Galleria GULLIarte di Savona: per la realizzazione del progetto Keramos off gallery e partecipando a diverse mostre collettive e personali “Keramos”, “Charta”, “Artisti Amici”. I suoi ruoli, quello più personale di artista e quello più sociale di animatrice, continuano a convivere e si integrano in una costante dialettica. Ogni creazione è frutto dell’elaborazione di un’idea e di un progetto, di una sensibilità individuale che si esprime attraverso il mezzo più congeniale.

“Nella ricerca artistica di Renza Sciutto – esercitata non solo nella creazione e produzione di opere d’arte, ma anche in una, a dir poco, frenetica attività di progettazione e realizzazione di iniziative, eventi, istituzioni finalizzate alla promozione dell’arte in tutte le sue forme – emerge un filo conduttore decisivo e davvero unificante, perché connesso con le finalità della ricerca stessa.

Questo tratto costante è la tensione verso l’oltranza, verso il superamento dei confini dell’umano vedere, capire, ricordare: la ricerca, in altre parole, di uno spiraglio che immetta nella realtà che sta al di là di quella che si vede, al di là dell’orizzonte percepibile dai sensi.

Il primo impulso a oltrepassare l’orizzonte è coinciso, per Renza, con quello che si può definire il “rito della vestizione”, quando l’adolescente calza un abito per l’anima e parte per l’inchiesta che sarà il senso della sua esistenza. L’arte è stata l’abito dell’anima di Renza Sciutto.

La sua storia artistica è tutt’uno con la sua storia umana, perché esistenza e arte sono state sempre per lei un binomio inscindibile, corpo e anima del suo essere. Il senso del suo viaggio di ricerca, che da allora non si è mai interrotto, è dunque l’arte libera da ogni forma di condizionamento esterno, l’arte come valore primario del vivere, come dono al mondo, come via di salvezza per l’io e per il mondo” (Giannino Balbis).