ACQUAINTANCE – Video installazione del progetto fotografico di MAX CAVALLARI – Ferrara
ACQUAINTANCE
Search and Rescue in the Mediterranean Sea
Video installazione del progetto fotografico di
MAX CAVALLARI
A cura di
RIAPERTURE APS
e il contributo critico di Azzurra Immediato
Ferrara
29 – 30 settembre | 1 ottobre
Laboratorio Aperto (Ex Teatro Verdi)
ACQUAINTANCE di Max Cavallari giunge a Ferrara in una trasposizione video installativa del progetto fotografico ed editoriale che ha portato il fotografo e documentarista a narrare 40 giorni sulla nave Humanity 1 della ONG SOS HUMANITY nel Mediterraneo. L’installazione prende forma negli spazi di Laboratorio Aperto trasformandosi in una sorta di ‘scatola nera’ da cui emergono informazioni spesso ignote e che riguardano la vita a bordo dell’equipaggio addetto al salvataggio dei migranti in mare in pericolo di vita. Il progetto di Max Cavallari, già pubblicato in un volume editoriale (seipersei edizioni) e presentato in mostre e festival negli scorsi mesi, qui muta e si traduce in un narrazione percettiva di visione e ascolto. Protagonisti sono l’umanità oltre il visibile, al di là del pregiudizio, il tragitto di un viaggio sostanziato dalla dignità spesso violata delle grandi migrazioni. L’obiettivo di Cavallari ha colto istanti di una quotidianità sospesa, non spettacolarizzata, che sembra non interessare l’opinione pubblica.
La video installazione ACQUAINTANCE è a cura di Riaperture APS, con un contributo critico di Azzurra Immediato ed è visibile al pubblico nelle giornate del Festival INTERNAZIONALE A FERRARA 2023, quale evento del programma partecipato.
ACQUAINTANCE | Search and Rescue in the Mediterranean Sea
Video installazione del progetto fotografico di Max Cavallari
A cura di RIAPERTURE e il contributo critico di Azzurra Immediato
29 – 30 settembre | 1 ottobre
Ferrara
Laboratorio Aperto (Ex Teatro Verdi) Via Castelnuovo 10, 44121
INGRESSO GRATUITO
BIOGRAFIA
Max Cavallari, 1989, è un fotografo documentarista che vive e lavora a Bologna. Collabora con l’agenzia Getty Images e l’agenzia ANSA in Emilia-Romagna. Attualmente collabora con testate giornalistiche e riviste, italiane e internazionali. È focalizzato su tematiche che mettono l’essere umano a confronto con ciò che gli sta intorno e con i suoi simili, tratta di immigrazione, tecnologia e ambiente.
https://www.maxcavallari.it/
OST
©Federico Nicolis Preto
Montaggio Video
©Claudio Begnis
Supporto grafiche
©Gaia Degli Esposti
ACQUAINTANCE
Contributo critico di Azzurra Immediato
Così dicevano, e il cattivo consiglio dei compagni prevalse.
Aprirono l’otre, tutti i venti ne uscirono,
e il turbine li afferrò all’improvviso e li riportò al largo, piangenti, lontani dalla patria terra.
Mi risvegliai, incerto nel cuore se gettarmi giù dalla nave e morire nel mare
o sopportare in silenzio e restare ancora fra i vivi.
Sopportai e rimasi: avvolto nel mantello, giacqui sulla mia nave.
Odissea, Libro X
Nell’immaginario collettivo il viaggio, quello di formazione, di scoperta, avventura, è spesso segnato da dinamiche complesse, talvolta drammatiche, talaltra affascinanti ed immaginifiche. Senza dubbio, il viaggio è anche riscrittura della mappa interiore del viaggiatore, capace persino di gemmare nuove ed inusitate direzioni, sognate, desiderate.
Ogni itinerario è costruito nei suoi più sensibili dettagli affinché resti un indelebile ricordo nel bagaglio della propria memoria. La letteratura sul viaggio è assai più sconfinata dell’Universo probabilmente e, entro tale confini, certamente, il viaggio in mare è tra quelli maggiormente epici, eroici e amati, come il mito classico insegna e come, invero, interiormente appartiene a quella che è sempre stata denominata ‘civiltà mediterranea’. Cosa accade, davvero, tra i flutti del Mediterraneo? Laddove terre meravigliose sono bagnate dalle sue onde, dove isole costellano quello che pare un cielo capovolto, dove popoli, lingue, culture si sono incontrati, mescolati, combattuti, alleati? Il Mediterraneo è forse il luogo dove amore e odio convivono in quell’eterno ondeggiare delle sue acque, da una sponda all’altra, da una profondità all’altra.
Nel sempiterno esistere come nelle parole scritte per Ulisse, il mare è teatro d’umanità, è palcoscenico molteplice di ruoli, poteri, forza e debolezze, storiche, politiche, umane, militari. Ed in quanti modi il Mediterraneo può esser raccontato? Innumerevoli sono i punti di vista, solo che alcuni hanno avuto, nei secoli, molta più fortuna, altri, al contrario, sono stati inabissati. Le cronache degli ultimi anni agguantano le onde perdendole subito dopo, generano profondità drammatiche, oscure, inaccessibili. E se, invece, provassimo a porre il nostro sguardo laddove nessuno osa guardare? Max Cavallari, fotografo e documentarista, ha posto più d’una volta il proprio obiettivo al servizio delle onde mediterranee e di ciò che esse svelano ma che, altrettanto subitamente, trasformano in impercettibile.
ACQUAINTANCE è – anche – questo: il racconto di una umanità oltre il visibile, al di là del pregiudizio. Ogni scatto di questo progetto racconta il tragitto di un viaggio, sostanziato dalla dignità, spesso violata, delle grandi migrazioni. Il suo obiettivo ha colto istanti di una quotidianità sospesa, non spettacolarizzata, che sembra non interessare l’opinione pubblica e che pone in primo piano le vite di chi vive, come equipaggio, sulle navi delle ONG, come la Humanity 1, che ha ospitato il fotografo, sancendo la visione di una limbica prospettiva. Chi sono le persone, i giovani che scelgono la via del mare per salvare vite? Cosa accade lontano dai riflettori? Cosa succede nei medesimi istanti in cui altre vite chiedono aiuto, spossate dall’incubo della morte, della fine? Cosa significa ricevere una richiesta d’aiuto nel Mediterraneo? Cosa vuol dire far sì che persone provenienti da altrove anche lontani dal Mediterraneo uniscano le proprie forze per gettare una speranza tra i rabbiosi flutti che portano alla deriva esistenze disperate?
ACQUAINTANCE di_mostra il significato più recondito dell’umanità, ricongiunge la vita con l’elemento vitale per eccellenza, l’acqua. E no, non è solo una storia di lieti fini, tutt’altro: è un punto panoramico scomodo e pericoloso dal quale osservare il mare nostrum. Perché ri_guarda tutti noi.
L’opera installativa alla quale state per accedere vi permetterà di comprendere da vicino ciò che Max Cavallari ha visto e vissuto sulla Humanity 1 e di essere osservatori privilegiati laddove nessun privilegio è contemplato.