“Linee dell’Invisibile”- la grande mostra dello scultore Gianfranco Meggiato all’Heydar Aliyev Center di Baku, in Azerbaijan
“Linee dell’Invisibile”: la grande mostra dello scultore Gianfranco Meggiato all’Heydar Aliyev Center di Baku, in Azerbaijan: 39 opere sul tema dell’energia
È IL PRIMO ARTISTA ITALIANO A ESPORRE NEL PRESTIGIOSO POLO
DI ARTE CONTEMPORANEA PROGETTATO DA ZAHA HADID
Trentanove sculture sul tema dell’invisibile e sulle sue geometrie, fra linee, cerchi, spirali, ellissi e forme aerodinamiche che richiamano il movimento e l’energia in costante azione. Si intitola “Linee dell’Invisibile” (Görünməyənin cizgiləri) la grande mostra dello scultore Gianfranco Meggiato, in corso a Baku, la capitale dell’Azerbaijan, nell’Heydar Aliyev Center, uno dei più importanti complessi culturali dell’Asia, esempio di architettura avveniristica, progettato da Zaha Hadid.
La mostra è sì, un tributo a questo sculture veneziano, ma può essere letta anche come un ponte culturale con l’Italia nel nome dell’arte, perché Gianfranco Meggiato è il primo artista italiano vivente a esporre all’Heydar Aliyev Center. Luogo, che ha ospitato opere di alcuni fra gli scultori e artisti più importanti del mondo, tra i quali Anish Kapoor, Yayoi Kusama, Tony Cragg.
A dimostrazione del rilievo dell’esposizione c’è anche la sua durata, visto che la mostra si prolungherà ben oltre l’estate, fino almeno al 26 ottobre, data prevista per la sua chiusura. Anche questo è un segno, interessante, perché un tempo così prolungato per una mostra temporanea è indice di un interesse profondo che l’Azerbaigian sta riservando verso questo artista e verso il nostro Paese.
La mostra è allestita su più livelli e in diversi luoghi dell’Heydar Aliyev Center: le sculture sono, infatti, visibili nel grande parco esterno, all’ingresso del complesso culturale, nella hall del pianterreno e in una sala espositiva appositamente allestita nel cuore del museo. Diciannove opere, inoltre, sono realizzate “site specific”: Meggiato le ha plasmate per l’occasione, in dialogo con le architetture di questo grande polo culturale dell’Asia: e infatti, le forme delle sculture e quelle del museo si armonizzano in una sorta di danza perpetua che richiama il movimento cosmico e l’energia dell’universo.
Tra le 19 opere realizzate appositamente per Baku, meritano una menzione la rossa “Mistral” (in mostra al centro del grande salone d’ingresso), “Germinazione”, “Sfera Primigenia”, , “Scienza e Conoscenza”, “Creazione”.
Presentando la mostra, Anar Alakbarov, Direttore dell’Heydar Aliyev Center, ha evidenziato la lunga tradizione del Centro di presentare opere di scultori importanti, esprimendo la fiducia che la mostra catturerà i visitatori e la propria gratitudine a Gianfranco Meggiato. L’esposizione è curata da Amina Melikova, Direttrice del Dipartimento di organizzazione eventi ed esposizioni presso l’Heydar Aliyev Center.
“Questo straordinario Centro Culturale – sottolinea Gianfranco Meggiato – con le sue forme fluide e armoniche, definito “l’incredibile trasformazione dell’Arzebaijan”, ha reso tangibile un sogno, quello di modernizzazione di un Paese. E rendere visibili i sogni, ispirare e materializzare ciò che si riteneva impossibile, è una delle grandi possibilità dell’arte in tutte le sue forme: è per questo che l’architettura avveniristica e sognatrice di Zaha Hadid e le mie sculture condividono gli stessi ideali e sono in perfetta sintonia. Ringrazio di cuore il direttore dell’Heydar Aliyev Center, Anar Alakbarov, la curatrice e direttrice del Dipartimento Eventi, Amina Melikova per avere voluto ospitare le mie sculture e la Città di Baku per l’eccezionale accoglienza”.
Gianfranco Meggiato, scultore di origini veneziane, dal 1998 partecipa ad esposizioni in Italia e all’estero e ad eventi internazionali. È ospite, nei padiglioni nazionali, a due edizioni della Biennale di Venezia (2011, 2013). L’artista modella le sue sculture ispirandosi al tessuto biomorfo e al labirinto, che simboleggia il tortuoso percorso dell’uomo teso a trovare sé stesso e a svelare la propria preziosa sfera interiore. Meggiato inventa, così, il concetto di “introscultura”, in cui lo sguardo dell’osservatore viene attirato verso l’interiorità dell’opera, non limitandosi alle sole superfici esterne. Cercando di realizzare complicate forme astratte, sceglie non tanto di scolpire la pietra, ma modellare la morbida e fluida cera d’api, per poi fondere a cera persa. Utilizzando la più antica tecnica di fusione del mondo, crea un proprio stile riconoscibile e contemporaneo.
Dal 2017 Gianfranco Meggiato realizza opere urbane e installazioni di grande potenza e nello stesso anno ha ricevuto il Premio Icomos-UNESCO “per aver magistralmente coniugato l’antico e il contemporaneo in installazioni scultoree di grande potere evocativo e valenza estetica”.
Sue mostre sono state allestite, negli anni, in diverse città italiane e in varie parti del mondo: Canada, Gran Bretagna, Danimarca, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Austria, Svizzera, Spagna, Portogallo, Principato di Monaco, Ucraina, Russia, India, Cina, Emirati Arabi, Kuwait, Corea del Sud, Taipei, Australia, Londra, Montecarlo, Singapore e in diverse città degli Stati Uniti.
Gianfranco Meggiato – Linee dell’Invisibile (Görünməyənin cizgiləri)
Maggio 2024 / 26 ottobre 2024
BAKU. Centro Culturale Heydər Əliyev
Curatrice Evento: Amina Melikova
Catalogo: Editoriale Giorgio Mondadori