PARANOID SUGGESTIONS – Stefano Bonazzi, Melissa Damson e Chiara di Salvo – Villa Brentano, via Magenta 25, Busto Garolfo (MI)

PARANOID SUGGESTIONS

Inaugurazione: Sabato 26 Ottobre, ore 17:30

STEFANO BONAZZI

MELISSA DAMSON

CHIARA DI SALVO

PERIODO: Dal 26 ottobre al 23 novembre

INDIRIZZO: Villa Brentano, via Magenta 25, Busto Garolfo (MI)

INAUGURAZIONE: Sabato 26 ottobre, ore 17:30

APERTURE: da martedì a venerdì su appuntamento / sabato ore 14:30 – 18:00

Independent Artists presenta la nuova esposizione “PARANOID SUGGESTIONS”, dove negli spazi di Villa Brentano dialogano le opere di Stefano Bonazzi, Melissa Damson e Chiara di Salvo. I tre artisti in maniera differente lavorano su diverse suggestioni, a tratti surreali, mondi visionari, e dalle cromie spesso cupe.

Stefano Bonazzi nelle sue composizioni digitali presenta personaggi impregnati di paura. È lui stesso a raccontare di come il continuo rapportarsi con altri individui li ha stremati, hanno perso ogni forma di fiducia scegliendo di schermarsi dietro un confine che garantisca loro protezione, al sicuro nel loro micromondo ovattato. I grigi sono preponderanti rispetto ai colori abbaglianti. Grigio è staticità e tranquillità. Singolari autoritratti giocati sull’ambiguità di una cattiveria feroce travestita da tristezza velata ma inesorabile. Ci sono poi maschere che coprono volti in modi assolutamente sfacciati, rivelando un erotismo insolente al limite di un esasperato feticismo. Ma non tutto quel che appare al primo sguardo, è verità. La maschera è solo un pretesto, un feticcio fittizio, presente anche quando non appare o si mostra sotto forma di altre geometrie arcane, decorazioni tribali o sigilli. È la ricerca spasmodica di un’identità altra, forse impossibile da trovare. I suoi personaggi, sono improbabili ragazze con maschere antigas, uomini d’affari in completo elegante o caricature disturbate di fiabe vintage, ma sono prima di tutto archetipi, icone, rappresentazioni simboliche di uno status mutante al quale in fondo apparteniamo un po’ tutti o forse desidereremmo appartenere ma che il nostro posto nella società ci impone di rinnegare, emarginare e circoscrivere come entità estranee da cui prendere le distanze. Attratto dalla diversità, quell’ambivalenza/duplicità della natura umana che lo allontana anche solo per un attimo dal disagio sociale, dal conformismo a tutti i costi, dalla perfezione, dall’essere così irrimediabilmente inseriti in un perverso meccanismo di (ri)produzione. Una subdola, nauseante ragnatela che imprigiona giorno dopo giorno. Con le sue immagini digitali cerca di fotografare ed impressionare la parte notturna dell’essere umano. La maschera copre ogni possibile emozione, ogni tratto somatico tramutando le spoglie figure in materia senza nome e senza passato, pronte ad accogliere una nuova forma. Come sparuti osservatori i personaggi si muovono incerti in un universo sconosciuto dominato dal caos.

Chiara Di Salvo, attraverso le sue conversazioni con il colore e la forma tratta di un sentire visuale che racconta storie e sensazioni attraverso quadri da sfogliare strato dopo strato. È da questa richiesta di dialogo che si genera la sua ricerca pittorica, nella quale ogni singola tecnica usata si sovrappone o interseca con la successiva nel desiderio di sganciarsi dalle forme esistenti e parlare per mezzo di simboli e archetipi. Una ricerca viscerale, esoterica, in diretta relazione con l’inconscio personale e collettivo per raccontare caos e ordine, provocazione e controllo, con il desiderio di attivare nel lettore una ricerca personale attraverso il sentire.

Melissa Damson nelle sue opere affronta spesso una realtà violenta. L’opera dell’artista, spiega Alessandra Santin, conserva le tracce evidenti della storia: reliquie, gocce, segni, polvere e luci, parole; ali e veli. Ogni opera è arcana, misterica, sacrale. Nascita e parto, sangue e latte si incontrano e si mescolano, vitali e indispensabili atti di fede. Il corpo della donna vive la fede, si nutre di essa, forma e genera il futuro.

L’abito bianco, che evoca la figura femminile, diventa simbolo di sottomissione al maschio. La Damson elabora la sua denuncia impiegando proprio l’uso di abiti nuziali – antichi, preziosi, finemente dettagliati – bianchi a richiamare un senso di verginale innocenza in modo tale che siano impregnati – in termini espliciti – del sangue della perdita della castità, come icona e simbolo potente della sottomissione all’uomo e della sua appropriazione rituale della sua verginità. Nonostante un linguaggio proposto in termini crudeli, il risultato estetico è comunque denso di raffinata bellezza, di dolente e tenera poesia. Si tratta di opere caratterizzate da grande misura, equilibrio, proporzione e senso del bello… da cui lo spettatore viene trasportato in un viaggio di tormento, insieme incantevole e travolgente (Giovanni Coccarizza).

L’esposizione apre al pubblico Sabato 26 ottobre alle ore 17:30 ottobre e sarà visitabile fino al prossimo 23 novembre. Gli orari di apertura sono i seguenti: dal martedì al venerdì su appuntamento e il sabato dalle ore 14:30 alle ore 18:00. L’ingresso alla mostra è libero e gratuito. Indirizzo esposizione: Villa Brentano – via Magenta 25, Busto Garolfo (MI).

INDEPENDENT ARTISTS – VILLA BRENTANO

VIA MAGENTA, 25 – BUSTO GAROLFO (MI) 20038

EMAIL: segreteria@independentartists.eu