AD INTRA – Sulla spiritualità nell’arte – Bruno Florio, Floriana Gerosa, Marco Meini, Paolo Netto – Livorno, Cripta di San Jacopo

AD INTRA – Sulla spiritualità nell’arte.
Livorno, Cripta di San Jacopo, Piazza San Jacopo in Acquaviva
19-21 e 26-28 luglio. Ore 20.45 – 23:00

Organizzata dal Comitato Il Gioiello Dimenticato e a cura di Jacopo Suggi
Espongono
Bruno Florio, Floriana Gerosa, Marco Meini, Paolo Netto.
Per il secondo anno, l’antichissima cripta di San Jacopo in Acquaviva, che sorge sotto l’omonima chiesa livornese, ospita una mostra d’arte contemporanea, si tratta della collettiva AD INTRA – sulla spiritualità nell’arte.
L’esposizione curata da Jacopo Suggi coinvolge quattro protagonisti della scena artistica livornese: Florio, Gerosa, Meini e Netto, artisti dalle attitudini e dalle ricerche molto diverse tra loro, con alle spalle una prestigiosa carriera.

La mostra offre uno spaccato sull’indagine da parte dei quattro artisti sul tema della spiritualità, quel principio della necessità interiore, come lo appellava Kandinsky, che da sempre accompagna l’arte.
Fin dagli albori delle prime civiltà infatti, la pratica artistica è stata rivolta alla volontà di dar forma a ciò che è intangibile agli occhi, sia che questa realtà sia messa al servizio del divino, sia per una mistica che può articolarsi in direzioni anche molto differenti; si tratta comunque di una ricerca interiore, di un cammino di scoperta, di un anelito verso l’equilibrio e l’armonia.
Attraverso la scultura, la pittura e l’installazione i quattro artisti mettono in mostra alcune istanze di questa ricerca, evidenziando come l’arte contemporanea non abbia necessariamente perduto la sua dimensione trascendentale.
Tale dimensione si ritrova sia nelle ricerche concettuali di Paolo Netto, il quale intreccia la riflessione tra religione cattolica e tematiche ambientaliste, attraverso opere come Il nostro pane quotidiano, sia nell’indagine sull’equilibrio formale ed espressivo dei diversi materiali che attua Bruno Florio in opere come L’Ultima Cena. Il lavoro sulle terre di Marco Meini, la più vicina tra le tecniche a quel mistero della creazione di cui conosce i segreti il demiurgo, viene utilizzato dall’artista per realizzare figure di schietta ispirazione mediterranea; mentre sono grandi rilievi le sculture di Floriana Gerosa, che su superfici di cemento iscrive la sua narrazione interpretando le sacre scritture.
Le opere esposte dialogano inoltre con uno tra i luoghi sacri tra i più antichi e suggestivi di Livorno, in uno spazio che affonda le sue origini tra storia e leggenda.
Inaugurazione: Venerdì 19 ore 21:00
Aperta dal 19-21 e 26-28 luglio in orario 20.45 – 23:00.
Ingresso gratuito.
Bruno Florio
nasce in Venezuela e fin dalla tenera età si avvicina alla pittura e al disegno, si forma da autodidatta, e inizia dagli anni 2000 a sperimentare soluzioni nuove con una continua e poliedrica ricerca sui materiali che svaria da una ricchissima produzione di dipinti dalle forme aggettanti realizzati con tessuti imbevuti di colla, a opere che mostrano una sorta di scrittura automatica realizzata con trucioli di lamine di ferro, fino installazioni e pannelli retro illuminati.
Floriana Gerosa
nasce a Milano,dove riceve un’educazione di tipo umanistico, e si diploma in Grafica Pubblicitaria a Firenze presso l’Accademia Cappiello. Inizia il suo percorso artistico nella scultura a milano presso vari studi artistici e anche in Toscana, a Carrara e Pietrasanta. Oltre all’argilla sperimenta in seguito altri materiali, come il cemento, la juta e il ferro. Ha partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero.
Marco Meini
Interessato ai viaggi e alla fotografia, Meini si dedica all’arte figurativa dagli anni ‘90, formandosi nelle arti plastiche della scultura prima presso l’Accademia d’Arte Trossi Uberti, e poi frequentando a lungo gallerie d’arte e atelier di scultori.
Dalla fine degli anni 90 si avvicina alla tecnica della ceramica, che studia attraverso la frequentazione di numeri corsi.
Dal 2023 è membro del Gruppo Labronico.
Paolo Netto
verso gli anni ’90 inizia un nuovo percorso creativo fortemente influenzato dalla materia, da oggetti in disuso, materiali poveri come legni, metalli ed altri ancora che lo attraggono per nuovi esperimenti senza peraltro abbandonare il disegno e le tracce di guida che hanno segnato profondamente il suo operato artistico precedente.
E’ promotore del gruppo “Lavorare e Camminare” in progetti inclusivi con installazioni site specific.