Al Mudec torna l’artista dei Micromondi Simona Cozzupoli
Al Mudec
torna l’artista dei Micromondi Simona Cozzupoli
con un televisore che trasmette 24 ore su 24 lo spettacolo del cielo
Presenta in anteprima nel bookshop della mostra Niki de Saint Phalle al Mudec le sue nuove creazioni con gru e barchette origami in miniatura dai colori accesi. Le cinque opere esposte sono diorami realizzati all’interno di scatole di legno chiuse frontalmente da un vetro come teche che custodiscono e insieme offrono allo sguardo lo spettacolo contemplativo del cielo e del mare.
MUDEC – Museo delle Culture
Via Tortona 56 – Milano
Preview venerdì 4 ottobre 2024 dalle 19,30 alle 21,30
Poi fino al 16 febbraio 2025
Facebook: https://www.facebook.com/simona.cozzupoli/
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Nel bookshop della mostra Niki de Saint Phalle, ospitata al Mudec dal 5 ottobre 2024 al 16 febbraio 2025, Simona Cozzupoli espone una piccola selezione di diorami con origami dai colori saturi e sgargianti, alcuni dei quali fluo, che rinviano all’universo multicolore dell’artista franco-statunitense.
Le opere sono realizzate all’interno di scatole di legno protette da un vetro. Quattro sono di piccolo e piccolissimo formato: sono cerchi di cielo (intitolati Templum) attraversati da gru origami in miniatura in volo tra le nuvole e cerchi di mare (intitolati Navispici) con barchette origami in miniatura.
Il Templum più grande, creato all’interno di una scatola di vini, assomiglia a un vecchio televisore che trasmette 24 ore su 24 lo spettacolo del cielo azzurro attraversato da spumose nuvole bianche e da stormi di minuscole gru origami, appese a un filo a diverse profondità, che catturano lo sguardo grazie ai colori accesi. Gli origami hanno tre diverse dimensioni per accentuare l’effetto prospettico delle composizioni: il più piccolo è ottenuto piegando un foglio quadrato di 1,5 cm di lato.
Il contorno curvilineo e organico dello schermo che trasmette la visione del cielo è un omaggio alla hall centrale del Mudec, oltre che alle forme tondeggianti delle Nanas di Niki de Saint Phalle.
Come facevano gli Etruschi, che traevano gli auspici osservando il volo degli uccelli nel templum, in questa scatola-tv osservando una porzione di cielo si può vedere tutto l’universo.
Spiega Simona Cozzupoli: “La parola latina templum, prima di riferirsi all’edificio sacro (il tempio), indicava la porzione di cielo che il sacerdote etrusco delimitava in aria con il “lituo”, un bastone ricurvo in cima simile a un punto interrogativo, con gesto ampio del braccio. All’interno dello spazio consacrato, l’augure osservava il volo degli uccelli (nelle mie opere simboleggiati dalle gru origami) per trarne il responso degli Dei. Da templum deriva contemplare: questo verbo, dal significato originario di osservare il volo degli uccelli, ha assunto poi quello più generale di sollevare il pensiero e lo sguardo verso l’alto, verso qualcosa che susciti meraviglia, con atto prolungato e intenso. (Dizionario etimologico)
La parola navispicio fa riferimento a un’immaginaria tecnica oracolare da me inventata sul modello dell’auspicio: se in quest’ultimo il responso è tratto dall’osservazione del volo degli uccelli all’interno di una porzione di cielo delimitata, nel navispicio le risposte alle domande poste dall’osservatore provengono dalle barche che attraversano una o più porzioni prescelte del campo visivo. Che si tratti del volo degli uccelli in una zona del cielo o del passaggio di barche in una certa porzione di mare in un dato momento, quello che mi interessa più di tutto è che in ogni caso vengono presi in considerazione gli aspetti accidentali degli eventi nella convinzione che la loro configurazione nel momento in cui vengono osservati contenga una sorta di risposta criptata a una domanda posta a qualche entità metafisica, a una divinità o, come sostiene Carl Gustav Jung con il concetto di “sincronicità”, a noi stessi. Sono affascinata da questa idea junghiana delle arti divinatorie come metodi di esplorazione dell’inconscio.”
I suoi diorami onirici sono esposti a Milano al Mudec Design Store, alla Galleria L’Affiche di Adriano Mei Gentilucci, da Bottega Brera e alla Libreria del Mare di Via Broletto, oltre che in diversi concept store (tra cui Ciasmo in Via Orti) e a Torino nel bookshop delle Gallerie d’Italia. A novembre 2022 avevano trovato spazio nel bookshop di Palazzo Reale in occasione della grande mostra Bosch e un altro Rinascimento realizzata da 24 Ore Cultura, con cui l’artista collabora dal 2020.
Le opere di Simona Cozzupoli sono per lo più tridimensionali. I diorami sono composizioni realizzate in scatole di legno impreziosite da un vetro che vogliono suggerire l’idea di una teca o di un reliquiario. Le composizioni sono create con diversi elementi: con le figure delle carte da gioco accostate secondo un gioco combinatorio finalizzato a inventare/trovare delle storie, con vecchie fotografie in bianco e nero di persone sconosciute che evocano un’atmosfera nostalgica e malinconica del tempo che passa, con oggetti di legno disposti su un piano inclinato sospeso tra le nuvole che danno vita a nature morte contemplative monocrome, con origami in miniatura e, infine, con oggetti vari accostati in modo tale da comporre rebus oggettuali che coinvolgono l’osservatore in un gioco ermeneutico. I collage, quasi sempre tridimensionali, sono realizzati con illustrazioni di elementi naturali, come pesci, cavalli, pappagalli, conchiglie e piante, ritagliati da vecchi libri scientifici illustrati trovati nei mercatini dell’usato, e presentano scenari surreali e fiabeschi all’interno di cornici vintage, spesso ovali con vetro bombato.
Filo conduttore di tutte le sue opere è la meraviglia, intesa nel suo senso filosofico originario di accesso alla conoscenza. Tra le fonti di ispirazione dell’universo onirico e fiabesco dell’artista ci sono: le tecniche oracolari del mondo antico, le Wunderkammer, le scatole poetiche di Joseph Cornell, le atmosfere immobili e gli accostamenti incongrui della pittura metafisica; la pittura rinascimentale; i rebus; le mnemotecniche; il mondo del circo; i simboli e gli archetipi; le figure ibride dell’iconografia mitologica e i bestiari fantastici del Medioevo; la dimensione onirica di Lewis Carroll e del regista Jan Svankmajer, i mercatini dell’usato.”
Classe 1977, l’artista si laurea con il massimo dei voti in Lettere con indirizzo in Storia e critica delle arti all’Università degli Studi di Milano. Affascinata dall’arte divinatoria etrusca degli auspici, dalla forma casuale delle nuvole, dalle storie contenute nei mazzi di carte e dalla meraviglia suscitata dall’horror vacui, realizza piccoli e minuziosi diorami pervasi da un’atmosfera onirica, talvolta ludica.
Dal 2017 espone le sue opere a Milano in negozi particolari, in caffè letterari, nel bar più piccolo del mondo e nella chiesa più piccola di Milano (in via Lorenteggio).
Nel 2018 viene intervistata telefonicamente da Andrea Federica de Cesco per la rubrica Van Gogh – Autoritratto di un lettore insolito su Sette, allegato del Corriere della Sera: l’articolo si intitola Espongo bambole nel bar più piccolo del mondo (8/02/2018).
In occasione del Fuorisalone 2019 le sue opere sono ospitate nell’istallazione Mirabilis patterns del designer Domenico Orefice presso il prestigioso negozio di tessuti Lo Studio in zona 5Vie. Nello stesso periodo conosce Luigi Serafini, che vede alcune sue opere esposte nella vetrina di un negozio di ottica a Lambrate e gliene acquista una. In una mail ricevuta dall’autore del Codex i suoi diorami sono definiti “bellissime poesie portatili”.
Da ottobre 2020, quando viene contattata da 24 ORE Cultura, le sue composizioni con le figure delle carte da gioco e con gli origami in miniatura sono esposte al Mudec Design Store.
Nel 2021 realizza 12 micromondi, con tre diversi scenari, dedicati al nuovo pesto Barilla 2022, per l’agenzia pubblicitaria Marimo, che ne fa dono ai top manager Barilla.
A novembre 2022 una selezione di suoi micromondi trova spazio nel bookshop di Palazzo Reale in occasione della grande mostra Bosch e un altro Rinascimento realizzata da 24 ORE Cultura.
Da gennaio 2023 le sue opere sono anche alla Galleria L’Affiche di Adriano Mei Gentilucci.
A marzo 2023 espone le sue opere più surreali nel bookshop della mostra Dalì, Magritte, Man Ray e il Surrealismo al Mudec, sempre per 24 ORE Cultura.
A maggio 2023 partecipa al progetto di mail art partecipativo A Postcard for Floyd sul tema del pregiudizio, in primis razziale, che ha dato vita a un libro edito da Skira e a una mostra itinerante (Assab One a Milano e Spazio Musa a Torino). Per Bottega Brera realizza diorami ispirati ai capolavori della Pinacoteca e per il bookshop delle Gallerie d’Italia di Torino dei micromondi che affrontano il tema della fugacità della vita attraverso l’utilizzo di vecchie fotografie in bianco e nero di persone sconosciute. Da febbraio 2024 una selezione di suoi diorami a tema marinaresco sono esposti alla Libreria del Mare di Via Broletto a Milano, che ha dedicato all’artista un articolo sul suo blog.
A maggio 2024 espone le sue opere negli spazi della vivace libreria d’arte Libri e collane d’autore di Alessandra Cossar, in Via Capecelatro 75, punto di riferimento del quartiere per le numerose attività culturali, nella mostra I Favolosi Minimondi, segnalata su Il Giorno il 16 maggio 2024 da Alberto Oliva.
Dal 27 luglio al 10 agosto partecipa con il diorama Navigatio vitae (Sulla stessa barca) all’ottava edizione della collettiva d’arte contemporanea Le fil rouge – Il viaggio a cura di Viviana Cazzato presso Palazzo Risolo a Specchia (Le), evento patrocinato dalla regione Puglia, dalla provincia di Lecce, dal comune di Specchia e accompagnato dalla pubblicazione di un catalogo.