ALESSANDRA MAIO – NESCIO, NOLO – Crac Spazio Arte – Castelnuovo Rangone
Domenica 13 giugno alle ore 11.30 inaugura la nuova mostra di Crac Spazio Arte, “NESCIO, NOLO” di ALESSANDRA MAIO.
Testo e curatela di Maria Chiara Wang.
La mostra proseguirà fino al 31 Luglio.
Testo e curatela di Maria Chiara Wang.
La mostra proseguirà fino al 31 Luglio.
Non so più cosa continuo a cercare.
Non voglio continuare a sbagliare.
Non voglio continuare a sbagliare.
‘Non so, non voglio’, Alessandra Maio esprime così, attraverso la negazione e l’esclusione del suo contrario, la propria condizione di smarrimento e la propria intenzione di non ricadere nell’errore. Affermazioni che, nel diniego del loro opposto, lasciano trapelare la fragilità del proposito e la contezza dell’impossibilità di rispettare una volontà.
Una ‘filosofia del non’, prendendo in prestito l’espressione di Gaston Bachelard1, che interpreta ed estrinseca attraverso l’arte la ‘consapevolezza di una ragione plurale, dispersa, inesatta e non necessariamente orientata’.
Nella scrittura ripetitiva su carta, nell’accumulo e nella stratificazione di parole e pensieri, Alessandra Maio manifesta la propria mobilità d’animo. Il gesto reiterato diventa un mantra, un processo catartico di liberazione dai propri dubbi e timori e un’esorcizzazione dei propri limiti e debolezze.
La mostra prende il nome dai sottotitoli delle due principali installazioni in esposizione.
CASCATA DI PAROLE è il flusso irrefrenabile e silenzioso di un pensiero fisso che viene alla luce prendendo forma e movimento.
Il fragore non è più quello dell’acqua che scorre, ma quello generato dalla copiosità dell’opera. PREGHIERA, come ‘ex voto suscepto’, diventa la promessa che l’artista fa a sé stessa di non perseverare nell’errore; è una meditazione su quella perfezione cui tanto si anela, ma che è sempre lontana.
Una ‘filosofia del non’, prendendo in prestito l’espressione di Gaston Bachelard1, che interpreta ed estrinseca attraverso l’arte la ‘consapevolezza di una ragione plurale, dispersa, inesatta e non necessariamente orientata’.
Nella scrittura ripetitiva su carta, nell’accumulo e nella stratificazione di parole e pensieri, Alessandra Maio manifesta la propria mobilità d’animo. Il gesto reiterato diventa un mantra, un processo catartico di liberazione dai propri dubbi e timori e un’esorcizzazione dei propri limiti e debolezze.
La mostra prende il nome dai sottotitoli delle due principali installazioni in esposizione.
CASCATA DI PAROLE è il flusso irrefrenabile e silenzioso di un pensiero fisso che viene alla luce prendendo forma e movimento.
Il fragore non è più quello dell’acqua che scorre, ma quello generato dalla copiosità dell’opera. PREGHIERA, come ‘ex voto suscepto’, diventa la promessa che l’artista fa a sé stessa di non perseverare nell’errore; è una meditazione su quella perfezione cui tanto si anela, ma che è sempre lontana.