Alfredo Pini – Real-Mente – Cristiano Art Gallery – Cassino
Alfredo Pini
Alfredo Pini è un dispensatore dell’entropia cosmica. Questo è il punto più suggestivo della sua pittura, che si materializza all’occhio dell’osservatore come una pellicola cinematografica che cannibalizza immagini in continuo movimento, senza renderci mai partecipi di un istante decisivo. Al contrario, il senso della sua pittura sta in un infinito caos dispersivo, dove icone, visioni, miti, metropoli e mezzi di trasporto, sono il transito per un viaggio psichedelico e futuristico verso i continui e impercettibili cambiamenti vitali che la società postmoderna impone ed esige. Una pittura futuristica, visionaria ed evanescente, invade il supporto pittorico raccontando un viaggio ininterrotto, un itinerario della mente, che prosegue inafferrabile, sempre in nuove opere, in nuove creazioni, che sono il susseguirsi di una sceneggiatura infinita, ricca di pathos, tensioni e suspense, dove si avverte forte il presagio di un accadimento che non si disvela mai nel suo compiersi definitivo. L’intento di Pini è quello di trascinarsi in una nebulosa pittorica caotica e vorticosa, dove velocità, azione, dinamismo e incompiutezza, lasciano l’osservatore in uno “stand-by” emotivo che genera inquietudine, disagio, verso una meta che non è né indicata né accennata. Tutti tendiamo verso qualcosa. Tutti aspettiamo un evento che si compie. E’ il senso della nostra esistenza quella di procedere in tappe che determinano uno stacco temporale tale da farci percepire il compiersi degli eventi e lo scorrere della vita. Nelle opere di Pini tutto questo è assente, ecco perché ho parlato di entropia (mi si lasci passare l’azzardo del paragone con la meccanica statistica). Il naturale ed eccessivo tendere al disordine di un sistema fisico nelle opere di Alfredo si palesa in un movimento continuo e incessante, dove energia e tempo si abbracciano e mutano in informi urgenze pittoriche, vere dissolvenze esistenziali che ben raccontano la società postmoderna liquida di cui, ad esempio, Bauman ci ha tanto parlato. Disordine incosciente come punto di partenza, disordine cosciente come punto di arrivo, è questo l’assunto delle sue opere. Sta a noi, forse, mettere ordine, attraverso il riconoscimento di piccoli punti fermi (pensiamo alle motorette vespe, veri cardini di un vintage imperituro) che ci suggeriscono una nota di greve malinconia in questo viaggio frenetico e senza fine della sua pittura. La mostra “REAL-MENTE” vuole indagare, appunto, questi meccanismi inconsci della sua pittura, dove la realtà, fluida, dinamica e refrattaria all’ordine, va filtrata dalla nostra mente, cercando un ipotetico e fantascientifico “smorzatore inerziale” in grado di attenuare le onde d’urto del suo viaggio smaterializzante e futuristico in un orizzonte di sbocchi emotivi e psicologici tutti da scoprire.
Luigi D’Agostino