Andrea Renzini Turbo Surplus – Bologna
ANDREA RENZINI – TURBO SURPLUS
a Cura di Guido Molinari
1 Ottobre-7 Novembre 2020
Inaugurazione Giovedì 1 ottobre 2020 ore 18.00
a Cura di Guido Molinari
1 Ottobre-7 Novembre 2020
Inaugurazione Giovedì 1 ottobre 2020 ore 18.00
Museo Internazionale e biblioteca della Musica di Bologna
Dal primo ottobre al sette novembre 2020 presso il Museo internazionale e biblioteca della Musica in strada Maggiore 34 si terrà la mostra personale ed installazione sonora “Site Specific” realizzata appositamente per il Museo da Andrea Renzini,” Turbo Surplus”, a cura di Guido Molinari.
Per dialogare con gli strumenti d’epoca e le testimonianze visive di celebri compositori, Andrea Renzini ha voluto proporre esiti legati alla ricerca musicale più all’avanguardia, scegliendo di utilizzare rumori di macchine come fonte sonora e compositiva. L’artista ha creato un’installazione sonora costituita da una serie di aspirapolveri usati e in funzione, la cui bocca di aspirazione è connessa ad una armonica a bocca. Ogni macchina aspiratrice di conseguenza produce una nota armonica costante per un tempo sincronizzato di circa quindici minuti. L’oggetto tratto dal banale quotidiano diviene strumento musicale attraverso un suo uso imprevisto ed improprio. A volte anche singole parti di aspirapolvere sono esposte come componenti evocative di tutto il processo di generazione del suono, veri e propri simulacri/totem che isolati rivelano forme e strutture d’interesse dal punto di vista estetico. l’incontro e la riatualizzazione dell”antico prosegue con un esplicito ricorso alla citazione attraverso l’utilizzo e la rilettura di alcuni lavori pittorici ispirati a Gustave Dorè trasformati in una sorta di emblema sigillo che si imprime sulle superfici come un simbolo di appartenenza , in un gioco di contrasti alterati sovrapposti e sovraccaricati su oggetti e reliquie, antichi indumenti teatrali e preziosi manoscritti mimetizzandosi all’interno della collezione permanente del Museo.
Accompagneranno l’evento una serie di concerti presso la Sala Eventi che ripropongono il percorso dell’artista nell’ambito della ricerca sonora in collaborazione con i musicisti Stefano Passini e Gian Luca Patini, dalla musica prodotta con il consumo progressivo dei pennarelli Pantone, alla manipolazione sonora degli aspirapolveri e aereosol con i Volkwerk Folletto, ai rimbalzi dissonanti e ipnotici dei Ping Pong.
Per dialogare con gli strumenti d’epoca e le testimonianze visive di celebri compositori, Andrea Renzini ha voluto proporre esiti legati alla ricerca musicale più all’avanguardia, scegliendo di utilizzare rumori di macchine come fonte sonora e compositiva. L’artista ha creato un’installazione sonora costituita da una serie di aspirapolveri usati e in funzione, la cui bocca di aspirazione è connessa ad una armonica a bocca. Ogni macchina aspiratrice di conseguenza produce una nota armonica costante per un tempo sincronizzato di circa quindici minuti. L’oggetto tratto dal banale quotidiano diviene strumento musicale attraverso un suo uso imprevisto ed improprio. A volte anche singole parti di aspirapolvere sono esposte come componenti evocative di tutto il processo di generazione del suono, veri e propri simulacri/totem che isolati rivelano forme e strutture d’interesse dal punto di vista estetico. l’incontro e la riatualizzazione dell”antico prosegue con un esplicito ricorso alla citazione attraverso l’utilizzo e la rilettura di alcuni lavori pittorici ispirati a Gustave Dorè trasformati in una sorta di emblema sigillo che si imprime sulle superfici come un simbolo di appartenenza , in un gioco di contrasti alterati sovrapposti e sovraccaricati su oggetti e reliquie, antichi indumenti teatrali e preziosi manoscritti mimetizzandosi all’interno della collezione permanente del Museo.
Accompagneranno l’evento una serie di concerti presso la Sala Eventi che ripropongono il percorso dell’artista nell’ambito della ricerca sonora in collaborazione con i musicisti Stefano Passini e Gian Luca Patini, dalla musica prodotta con il consumo progressivo dei pennarelli Pantone, alla manipolazione sonora degli aspirapolveri e aereosol con i Volkwerk Folletto, ai rimbalzi dissonanti e ipnotici dei Ping Pong.
“Turbo Surplus imprime un’accelerazione, per non assecondare in modo didascalico l’antico ma provocare un contrasto e rompere il guscio dell’aura. Una serie di aspirapolveri usati e accesi sono collocati a terra con la bocchetta del tubo d’aspirazione connessa ad un’armonica a bocca. Ogni singolo vortice d’aspirazione produce una nota differente per un tempo di circa quindici minuti. La musica e il rumore cingono in un abbraccio intimo il passato. L’installazione di Andrea Renzini provoca uno shock estetico e risveglia energie latenti che vengono liberate. L’antico corre il rischio di divenire un feticistico oggetto d’adorazione, l’irruzione di forze vive e pulsanti compie lo stesso effetto di un defibrillatore: il vitalismo che possedeva l’opera storicizzata al suo nascere riprende a fluire in un nuova mescolanza tra contemporaneo ed evocazione. Una riattivazione è qualcosa di più di una semplice citazione. Turbo Surplus celebra questo senso di eccedenza e di potenza che scaturisce dall’energia delle macchine aspiratrici.”
Guido Molinari
Guido Molinari
Andrea Renzini, nato a Venezia nel 1963, è un degli artisti italiani della sua generazione che piu’ ha saputo attraversare con uno spirito vitale ed eclettico diversi periodi storici ed artistici, mantenendo contemporaneamente un “file rouge” empatico con i linguaggi delle nuove generazioni artistiche attuali.
Dagli esordi in una scena politica ed eversiva dell’underground dei primi anni ottanta con la collaborazione della storica rivista “Frigidaire” e della scuola Bolognese del fumetto, Renzini attraversa un percorso eclettico e poliedrico che parte da una pittura iconica ma che con il tempo sconfina in una molteplicità di medium caleidoscopica, unendo la performance al suono e all’installazione, alla rilettura dell’uso fotografico dell’immagine , fino alle incursioni nel mondo della moda e dell’apparenza.
Negli ultimi anni l’artista ha reso sistemica la tattica dell’appropriazione indebita e del furto di oggetti, elementi e simbologie, soprattutto del mondo dei grandi marchi conosciuti da tutti. Basti pensare ai lavori legati alla serie Pantone, o ai quadri rubati ad anonimi pittori marchiati con il logo dei fazzoletti “Tempo”, o alla serie di opere, performance musicali e dischi, creata attraverso l’utilizzo dei macchinari e dell’immaginario del Folletto Vorwerk, con il coinvolgimento di improbabili complici come il “cattivo maestro” il filosofo Toni Negri e il pioniere della musica elettronica tedesca Hans Joachim Roedelius.
Tutti questi sconfinamenti interdisciplinari pongono Andrea Renzini in una condizione di un nomadismo stilistico ed esistenziale che Il critico Roberto Daolio così definì in uno dei suoi ultimi scritti :
“Andrea Renzini è uno dei piu’ erranti ed eretici equilibristi e “mime parfait” della pittura vagabonda degli ultimi lustri. Come d’altra parte può essere verificato dalla leggerezza, elevata a sfida, di un’eclettismo privo di ombre (e forse anche di dubbi) negli ambiti più esposti della musica, della pittura, della moda e delle imprese legittimate dalla categoria dell’eccesso nell’eccezzione surmoderna di M.Augè. Un missaggio di trasferimento in un’unica colonna spazio-temporale dove le bande, non piu’ solo sonore e registrate in precedenza separatamente, si coniugano sotto le insegne iconiche dell’eccesso e della citazione impropria quanto accattivante.”
Dagli esordi in una scena politica ed eversiva dell’underground dei primi anni ottanta con la collaborazione della storica rivista “Frigidaire” e della scuola Bolognese del fumetto, Renzini attraversa un percorso eclettico e poliedrico che parte da una pittura iconica ma che con il tempo sconfina in una molteplicità di medium caleidoscopica, unendo la performance al suono e all’installazione, alla rilettura dell’uso fotografico dell’immagine , fino alle incursioni nel mondo della moda e dell’apparenza.
Negli ultimi anni l’artista ha reso sistemica la tattica dell’appropriazione indebita e del furto di oggetti, elementi e simbologie, soprattutto del mondo dei grandi marchi conosciuti da tutti. Basti pensare ai lavori legati alla serie Pantone, o ai quadri rubati ad anonimi pittori marchiati con il logo dei fazzoletti “Tempo”, o alla serie di opere, performance musicali e dischi, creata attraverso l’utilizzo dei macchinari e dell’immaginario del Folletto Vorwerk, con il coinvolgimento di improbabili complici come il “cattivo maestro” il filosofo Toni Negri e il pioniere della musica elettronica tedesca Hans Joachim Roedelius.
Tutti questi sconfinamenti interdisciplinari pongono Andrea Renzini in una condizione di un nomadismo stilistico ed esistenziale che Il critico Roberto Daolio così definì in uno dei suoi ultimi scritti :
“Andrea Renzini è uno dei piu’ erranti ed eretici equilibristi e “mime parfait” della pittura vagabonda degli ultimi lustri. Come d’altra parte può essere verificato dalla leggerezza, elevata a sfida, di un’eclettismo privo di ombre (e forse anche di dubbi) negli ambiti più esposti della musica, della pittura, della moda e delle imprese legittimate dalla categoria dell’eccesso nell’eccezzione surmoderna di M.Augè. Un missaggio di trasferimento in un’unica colonna spazio-temporale dove le bande, non piu’ solo sonore e registrate in precedenza separatamente, si coniugano sotto le insegne iconiche dell’eccesso e della citazione impropria quanto accattivante.”
Eventi Performativi in Programma :
1 Ottobre 2020- Ping Pong- Andrea Renzini ( aspirapolvere, chitarra) e Stefano Passini ( batteria ed elettronica).
31 Ottobre 2020- Volkwerk Folletto- Andrea Renzini ( aspirapolvere) e Gian Luca Patini (chitarra ed elettronica).
7 Novembre 2020- Sonic Set Pantone- Andrea Renzini (pennarelli) e Stefano Passini (pennarelli, percussioni, elettronica).
Tutti in concerti avranno inizio puntualmente alle ore 20.00 presso la Sala Eventi con prenotazione obbligatoria gratuita causa posti limitati dall’emergenza Covid- Inoltre è consentito l’accesso al Museo e alla sala eventi muniti di mascherina.
1 Ottobre 2020- Ping Pong- Andrea Renzini ( aspirapolvere, chitarra) e Stefano Passini ( batteria ed elettronica).
31 Ottobre 2020- Volkwerk Folletto- Andrea Renzini ( aspirapolvere) e Gian Luca Patini (chitarra ed elettronica).
7 Novembre 2020- Sonic Set Pantone- Andrea Renzini (pennarelli) e Stefano Passini (pennarelli, percussioni, elettronica).
Tutti in concerti avranno inizio puntualmente alle ore 20.00 presso la Sala Eventi con prenotazione obbligatoria gratuita causa posti limitati dall’emergenza Covid- Inoltre è consentito l’accesso al Museo e alla sala eventi muniti di mascherina.
In occasione della mostra come evento collaterale dal 1 ottobre al 7 Novembre presso il negozio Fiorentini+Baker , Piazza aldrovandi 1di Bologna, saranno esposti una serie di opere inedite di Andrea Renzini e una serie di interventi serigrafici su alcuni modelli del campionario storico di Fiorentini&Baker.
MUSEO INTERNAZIONALE E BIBLIOTECA DELLA MUSICA
Strada Maggiore 34- Bologna- info: 051/2757711- museomusica@comune.bologna.it – www.museibologna.it/musica
Orari da martedì a venerdì : 10.00-13.00, sabato, domenica e festivi : 10.00 -18.30. Chiuso lunedì feriali.
Prenotazione obbligatoria per l’inaugurazione gratuita presso e per i concerti presso la sala eventi, info e prenotazioni : www.museibologna.it/musica
Strada Maggiore 34- Bologna- info: 051/2757711- museomusica@comune.bologna.it – www.museibologna.it/musica
Orari da martedì a venerdì : 10.00-13.00, sabato, domenica e festivi : 10.00 -18.30. Chiuso lunedì feriali.
Prenotazione obbligatoria per l’inaugurazione gratuita presso e per i concerti presso la sala eventi, info e prenotazioni : www.museibologna.it/musica