ART FOR FAKE – Labs Gallery – Bologna

Art for fake

A cura di Valerio Dehò e Gabriele Lamberti
Inaugurazione: 20 giugno 2019 – ore 18:00

LABS Gallery Arte Contemporanea e DArteMA

Artisti in mostra:

Elham Mossllemi Aghili, Elham Baharian, Filippo Boni, Chiara Brotto, Chiara Gaffuri, Hanieh Ghashghaei, Martina Marzadori, Elisa Pedretti, Elena Ugolini, Ilenia Zingarelli.

 

“Dalla fotografia al video, dalla pittura all’installazione, gli undici studenti scelti per questa mostra, sono un perfetto esempio di come ci sono tematiche che attraversano i linguaggi e anche le discipline in cui un’Accademia di Belle Arti è strutturata. Sono lavori non realizzati ad hoc, ma prodotti nel corso degli studi e delle occasioni di esposizione che appartengono al calendario istituzionale. Nello stesso tempo possiedono una forma di unitarietà fuori dall’ordinario perché vi sono convergenze e declinazioni anche stilistiche, che appaiono programmate e non certo spontanee. Evidentemente il tema del “fake”, di come il falso e la trasformazione consapevole della realtà, riescano a dare un’idea più interessante e vera della realtà stessa, è qualcosa che appartiene ad una generazione compresa tra i venti e i trent’anni. Forse parlare di “realismo” oggi vuol dire proprio affrontare la definitiva scomparsa di ogni dicotomia vero Vs. falso perché nell’iconosfera la teoria del simulacro di Jean Baudrillard sta diventando la chiave per leggere quello che accade nella contemporaneità. Infatti il simulacro per il filosofo francese è la “verità che nasconde il fatto che non ne ha alcuna”, la virtualità alimenta questa tendenza e distacca sempre più la rappresentazione, quindi l’arte, dall’icona, dalla copia del vero. In pratica la realtà appartiene ad una categoria desueta e inutile, sostituita da una pellicola su cui tutto si riflette in cui naturale e artificiale sono la stessa cosa, come in un romanzo di Phil Dick.

Le opere in mostra parlano molto il linguaggio dell’autoreferenzialità, della propria immagine reinventata e ibridata con altre. L’io si riflette e rifrange in trasformazioni che affondano in dimensioni animalesche o aliene. Oppure la dimensione della memoria serve a ricreare qualcosa di desiderato, alimenta dei bisogni nascosti che trovano forma nella creazione di un fake, che è specchio di un’idea di sé, di un’aspirazione ad essere o diventare altro. La stessa “invenzione” di un artista che in effetti non è mai esistito nel video presentato, fa parte di una nuova realtà che è fiction solo per comodità di definizione, ma che in effetti è più vera del vero.

È importante anche sottolineare la qualità delle opere che sta ad indicare non solo l’ottimo percorso di formazione, ma anche quanto il tema della mostra appartenga ad una generazione che cerca nella scoperta della propria identità, un legame profondo con il mondo a cui appartiene. ”

Giugno 2019, Valerio Dehò

Evento organizzato in collaborazione con: Accademia di Belle Arti di Bologna – OPENTOUR 2019

 

Labs Gallery
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