Barbara Prenka with Lorenzo Madaro – SenzaBagno – Pescara
“OPENWORK, focus on painting” II edizione
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II’ APPUNTAMENTO
• Barbara Prenka with Lorenzo Madaro•
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II’ APPUNTAMENTO
• Barbara Prenka with Lorenzo Madaro•
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Evento
– 1 Ottobre: Lo spazio è aperto al pubblico negli orari indicati.
– 1 Ottobre: Lo spazio è aperto al pubblico negli orari indicati.
– 2 Ottobre: Lo spazio è aperto al pubblico negli orari indicati.
– 3 Ottobre: Lo spazio è aperto al pubblico negli orari indicati. Ore 19 TALK aperto al pubblico.
/// orari: 10-13 e 15-19 ///
Testo di Lorenzo Madaro
Avrò avuto 14 anni quando per la prima volta ho visto su un catalogo la fotografia di «Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro», dipinto d’esordio di Mimmo Paladino che nel 1977 evidenzia una rigenerata (e generale) attenzione verso la dimensione intima e concettuale del «quadro» e del fare pittura, dopo decenni di sperimentazioni con altri linguaggi e materiali feriali, entrati prepotentemente nei territori delle arti visive. Erano gli albori della Transavanguardia, si tornava a dipingere, anche se poi in molti non avevano mai smesso (Schifano, per esempio, e non soltanto lui); io invece ero agli albori di un amore verso la pittura, da teenager mi emozionavo davanti a un grande autoritratto di Francesco Clemente o a un lavoro di Richter visti a distanza ravvicinata a una Biennale della mia adolescenza. Mi ritorna periodicamente in mente questo dipinto di Mimmo Paladino, che spesso condivido anche con i miei studenti dell’Accademia di belle arti di Lecce; e miritorna in mentre anche oggi pensando ai giorni che trascorrerò con Barbara Prenka all’interno di #openwork a Pescara. Silenziosi (o forse no) ci ritireremo attorno al quadro, dialogheremo, ci prenderemo del tempo per condividere un’esperienza di dialogo insieme a Simone Camerlengo, Matteo Fato e ad altri artisti che si stanno impegnando in un discorso corale che già soltanto per questo merita attenzione.Oggi, dopo quarant’anni dalla nascita di quel dipinto, che posto ha questa pratica di corpo a corpo con la dimensione privata del fare nelle esperienze del contemporaneo in Italia e altrove? E quali sono le vie di ricerca di questa pratica? E i confini del «quadro», quali tangenze e declinazioni hanno espresso?«Silenzioso, mi ritiro a dipingere un quadro» – è quindi oggi per me un quesito a maglie larghe, rivela alcune persistenti possibilità di questo processo intimo e insieme “pubblico” che appartiene alla pittura e al suo (dis)farsi, oggi. Sarà bello discuterne insieme. E sarà bello stare insieme.
SenzaBagno
Pescara, via Spaventa