Francesca Ghelarducci- La vetrina al Melograno Art Gallery

Continua a leggere

Alessandra Serra – Natura immaginale – Gli eroici furori arte contemporanea – Milano

Continua a leggere

Francoforte – Apre la mostra “Leoni, Sfingi e Mani d’argento. Lo splendore immortale delle famiglie etrusche di Vulci”

Continua a leggere

Stefano Paulon – Geometrie Teofaniche – Geometrie Teofaniche – MADE4ART – Milano

Continua a leggere

Intrecci di Storia – PRIVERNUM collection la mostra al Borgo di Fossanova

Continua a leggere

Lo spettacolo teatrale “Servizio Favole” apre il festival “PAGINEaCOLORI”

Continua a leggere

Ivan Turetskyy – Dal Diario Italiano – Art Exhibition Space – Chiasso – Svizzera

Continua a leggere

ENRICO CASTELLANI – LE SUPERFICI E I FONDAMENTI – LOOM GALLERY – MILANO

ENRICO CASTELLANI | LE SUPERFICI E I FONDAMENTI

LOOM GALLERY

MILANO

INAUGURAZIONE Giovedì, 28 Ottobre, 7-9pm

MOSTRA 29 Ottobre – 31 Dicembre 2021
ORARI Martedì / Sabato, 2-7pm o su appuntamento

LOOM gallery e Fondazione Enrico Castellani presentano, a distanza di vent’anni dall’ultima personale a Milano: “Enrico Castellani – Le Superfici e i Fondamenti”, a cura di Tommaso Trini.

Per l’occasione verranno esposte opere atipiche, a tratti complementari e appartenenti a diversi ambiti, a sottolineare come l’intera pratica di Castellani si sia sviluppata all’interno di un contesto di ricerca nel quale dall’architettura e dall’ingegneria si passa alla matematica e alla fisica.
Nello specifico due grandi tele bianche di foggia triangolare, la cui superficie è mossa al centro da un doppio registro di rilievi verticali, entro il quale si sviluppano altrettanti avvallamenti, fanno da eco alle due imponenti sculture lignee, di chiara ispirazione nautica, composte da travi a sezione quadrata bilanciate tra loro tramite volanti d’acciaio e sartie allocate a piccole bitte. Il corpo di lavori è stato realizzato in occasione della mostra personale alla Galleria Civica di Trento del 1999 e da allora non sono mai più stati presentati assieme.

Distinti e apparentemente distanti – appartenenti all’ambito del rilievo e della tela estroflessa i primi due elaborati, chiaramente riconducibili ad un contesto scultoreo, installativo e costruttivo gli altri – questi lavori, proposti in dialogo serrato e sagacemente licenziati considerando il possibile capovolgimento delle parti, mostrano come l’intera vicenda artistica di Castellani si regga sulla concreta determinazione di campi di forze opposte che, come le facce di una medaglia, si affermano e si negano simultaneamente, sino al raggiungimento dell’equilibrio indiscutibile.

La tensione che governa le superfici a rilievo non è estranea a quella sulla quale si reggono le sculture presentate.

Infatti rivelano chiaramente i dati costruttivi e strutturali e il processo stesso che porta alla loro formazione e, come le tele estroflesse, non si pongono in qualità di immagini, sottraendosi alle definizioni più solite, per espandersi oltre i limiti e relazionarsi con lo spazio in modo estremamente efficace; determinandolo e strutturandolo sino a rendere l’evidenza del vuoto parte integrante dell’opera.

Non a caso, come scrive Tommaso Trini nel saggio redatto per questa occasione: “L’opera d’arte di Castellani non si lascia scoprire, si espande. E se già Eraclito tramandò che «la natura delle cose ama celarsi», e se tutt’oggi i cosmologi valutano oscure là un’energia e qui una materia, converrà aggiornare i linguaggi secondo natura. Né basterà un’ode alla luce prodotta da tale artista a vederci chiaro. O luce d’arte alquanto rara schiarisci i passi discreti delle onde e/o particelle che irrorano tra flessioni e rilievi le tue superfici nella loro bellezza! Secondo precisi fondamenti iconici Castellani condivide la dualità di superfici e/o vuoto interno: il violino del suo prestigio.

Tali corpi estro/intro/flessi sono strumenti dell’osservare aptico, quando pare di toccarli con gli occhi e farli risuonare; senza cornici, aprono campi di spazio ed energia. Le superfici chiuse dialogano coi fondamenti aperti come passi sulla luna. Le superfici emanano più luce se animate da cavità o fondali che le sensibilizzano, fu questo l’atout del giovane Enrico. La sua arte è perciò espansa sia in ogni singola superficie a corpo oscuro, tra
sculture, ambienti, eventi, concetti, excursus di pregio, finora meno frequentati.”

La mostra, realizzata in stretta collaborazione con la Fondazione Enrico Castellani, è accompagnata da un testo di Tommaso Trini nel quale, per la prima volta, vengono considerate le implicazioni e lo sconfinamento in ambiti ignoti che il lavoro di Castellani contempla; partendo dalle fondamenta sulle quali si regge il suo pensiero e arrivando a considerare le possibili connessioni con altre discipline.

Enrico Castellani (1930 – 2017) nel 1956 si laurea in architettura a Bruxelles; rientrato in Italia nel 1959 fonda la rivista e la galleria Azimut/h con Piero Manzoni. Nello stesso anno realizza la prima superficie a rilievo dando vita ad una delle esperienze più significative del dopoguerra. Tra le esposizioni più importanti degli ultimi anni sono da ricordare quelle alla Fondazione Prada a Milano nel 2001, all’Università di Cambridge nel 2002, al Puskin Museum di Mosca nel 2005, a Ca’ Pesaro a Venezia e al Mesée d’Art Moderne a Saint-Etienne nel 2013

LOOM GALLERY
VIA LAZZARETTO, 15
20124 MILANO IT
+39 02 8706 4323
ASK@LOOMGALLERY.COM
WWW.LOOMGALLERY.COM

POETRY BOX – L’ECLETTISMO PERFORMATIVO DI FILIPPO PAPA NELLA SUA PRIMA PERFORMANCE DAL VIVO

Continua a leggere

Massimiliano Galliani e Michelangelo Galliani – HYBRIS – Profeti in patria – Cammini d’artista a Montecchio Emilia

Continua a leggere

Bianca Manis Solo Show – Il Melograno Art Gallery – Livorno

Continua a leggere