Ordet è lieta di annunciare CHARIVARI (“tumulto” in francese medievale), una mostra di Lorenza Longhi e Megan Marrin. Il titolo è tratto dallo storico negozio di moda sperimentale di New York che, dopo decenni di successo commerciale e di critica, ha dichiarato bancarotta e chiuso i battenti nel 1998.
La mostra riflette interessi e atteggiamenti condivisi che informano la pratica delle due artiste: produzione fai da te e metodologie allestitive, una predilezione nel riproporre e combinare diversi materiali e immagini, un vivo interesse per la storia materiale e sociale del gusto, per la cultura e l’architettura del retail in parallelo alla storia dell’installazione e delle mostre d’arte.
Durante la sua residenza a New York, Longhi ha acquistato un catalogo del 1917 di modelli di insegne per negozi. Questi sono stati stampati e serigrafati su carte da parati per lo più fuori produzione, prodotte da marchi come Versace, Cacharel e Naj Oleari, e poi montati su pannelli in PVC. La giustapposizione di registri visivi e materiali diversi mette in evidenza la costante attenzione rivolta a formalismi, meccanismi procedurali e logiche di stile. Longhi si interroga sulla potenziale impermanenza delle scelte estetiche, ma anche su come esse persistano e diano origine a desideri immediati.
I nuovi dipinti realizzati da Marrin evocano il corpo umano attraverso oggetti ed elementi che ne portano ancora memoria e segni. In questo caso, gli appendiabiti e i servomuti ritratti a grandezza naturale, siano essi Bauhaus o IKEA, sono per loro stessa natura oggetti progettati più o meno figurativamente come controfigure del corpo: ne fungono da estensioni, mentre assistono i loro proprietari. Privi di vestiti – la loro ragion d’essere – il loro carattere strutturale, la loro buffa nudità, elevata a soggetto ritratto, sono completamente esposti.
Le due serie di opere presentate da Ordet incorporano caratteristiche strutturali e retoriche della storia del retail e delle modalità espositive. Il trattamento inatteso e la nitida famigliarità iconografica hanno la capacità di suscitare e attivare proiezioni personali in chi le osserva.
Lorenza Longhi (Lecco, Italia), vive e lavora a Zurigo. Tra le recenti mostre personali: Minuet of Manners, Kunsthalle Zürich (2021); Treat Yourself to a Break, Weiss Falk, Basilea (2021); Cosmopolitan Haze, Bungalow, Berlino (2020); Visual Hell, Fanta MLN, Milano (2019). Il lavoro di Longhi è stato inserito in numerose mostre collettive, tra cui: 17a Quadriennale d’Arte, Palazzo delle Esposizioni, Roma (2020); Summer of Suspence, Kunsthalle Zürich (2020); Protect Me from What I Want, Kunst Halle St. Gallen (2019); Capriccio 2000, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Torino (2019), e Where Wild Flowers Grow, Armada, Milano (2016).
Megan Marrin (St. Louis, Missouri), vive e lavora a New York. Tra le recenti mostre personali: 340 E. 9th Street Mural, Swiss Institute, New York (in corso); House for a Sportswoman, con Linder, dépendance, Bruxelles (2022); Compliance, Efremedis, Berlino (2021); Convalescence, Queer Thoughts, New York (2021). Tra le mostre collettive recenti: Devastation, Queer Thoughts, New York (2021); Fifteen Painters, Andrew Kreps, New York (2021); My Head is a Haunted House, Sadie Coles HQ, Londra (2019).