Con grande angoscia oggi ricordiamo Massimo Francalanci

Con grande angoscia oggi ricordiamo Massimo Francalanci, che improvvisamente ci ha lasciato. Una cara e bella persona e un artista di spessore. Una estrema dolcezza accompagnava la sua prestanza fisica.  Un gigante buono, dal cuore tenero e dallo spirito vivace, e un artista di grande valore. La sua gentilezza, il suo talento e la sua immensa umanità resteranno impressi nei cuori di chi ha avuto il privilegio di conoscerlo

Angelo della Caldara
Bronzo a cera persa

“Or quando il drago si vide precipitato sulla terra, si avventò contro la donna che aveva partorito il figlio maschio. Ma furono date alla donna le due ali della grande aquila, per volare nel deserto verso il rifugio preparato per lei per esservi nutrita per un tempo, due tempi e la metà di un tempo lontano dal serpente. Allora il serpente vomitò dalla sua bocca come un fiume d’acqua dietro alla donna, per farla travolgere dalle sue acque. Ma la terra venne in soccorso alla donna, aprendo una voragine e inghiottendo il fiume che il drago aveva vomitato dalla propria bocca. Allora il drago si infuriò contro la donna e se ne andò a far guerra contro il resto della sua discendenza, contro quelli che osservano i comandamenti di Dio e sono in possesso della testimonianza di Gesù. E si fermò sulla spiaggia del mare “

Capitolo 12 del libro biblico dell’Apocalisse di Giovanni

L’angelo è omnivedente, portatore di messaggi per l’umanità, con ali di aquila e corpo di donna. L’angelo nell’azione di partenza per il volo simboleggia la nascita, l’inizio di un percorso di vita ed anche la rinascita con tutta la carica emotiva capace di elevare l’umanità verso il cielo, la luce, la comprensione della spiritualità.

Il basamento, a pianta circolare lavorato come a rappresentare un portale cosmico, è contemporaneamente base razionale, guida logica dell’angelo e portale di comunicazione fra la terra ed il cosmo.

L’opera rappresenta quindi un asse di comunicazione fra terra e cosmo, corpo ed anima, in un disegno ideale che vede il proporsi di triadi

Terra/Aria/Cosmo

Razionalità/Emozionalità/Spiritualità

Scienza/Arte/Religione

Corpo/Mente/Anima

Il messaggio dell’angelo è oggi particolarmente significativo in relazione alle situazioni sociali, politiche caratteristiche della nostra contemporaneità.

Nella società contemporanea il tentativo di omogeneizzare il pensiero e l’azione umana viene gestito con strumenti razionali. La razionalità, sterile, fatta soltanto di elementi materiali, completamente falsata ed isolata dalla reale complessità dell’universo incapace di comprendere il tutto viene oggi presa come unica verità e traccia da seguire per fini non ben compresi.

Davanti a quanto sopra ecco l’angelo che è unicum di una complessità che unisce metabolizza razionalità emozionalità e spiritualità.

Soltanto la metabolizzazione del tutto,  l’espressione umana dell’emozione e la ricerca spirituale danno il senso della vita terrestre. Una vita da vivere come un viaggio, un volo esperienziale.

Francalanci Visionario Metabolista

Cristo Brutalista su di una croce memoria di edifici Brutalisti e megastrutturalisti.

La croce porta con se i volumi e le linee di una ipotesi di città a sviluppo lineare metabolista. Derivata dai disegni del Francalanci ispirati a kenzo Tange È interamente realizzata ad incastro. La croce pone il tema del non finibile, una struttura con moduli e sottostrutture teoricamente infinita, una tensione dinamica che tende all’infinito. La croce rappresenta anche l’infrastruttura della conoscenza umana delle cose materiali e razionali, rappresenta, un mezzo di elevazione verso Dio.

Sulla croce il Cristo è nudo, potente, padre della figlia Sara ancora nel grembo della moglie Maddalena. Le linee che disegnano Cristo sono veloci e profonde, anche qui una tensione dinamica che trova però un peso maggiore nella massa corporea del cristo stesso rispetto alla croce.

L’opera pone diverse chiavi di lettura, qui di seguito la mia personale visione dell’opera:

 Cristo, umano, terrestre, potente, dio della fertilità, simbolo di potenza procreativa, di generatore di vita, potente simbolo carnale. Simboleggia la Vita generata da rapporti carnali e l’elevazione verso la spiritualità data da questi. Non ha chiodi, è posto sulla croce per sua volontà, in modo da diventare simbolo è portatore di un messaggio importante per l’umanità. In linea con il Vangelo gnostico, apocrifo di Filippo Gesù è uomo, ama carnalmente sua moglie Maddalena. L’unione carnale come atto che tende alla perfezione, quindi, a Dio.

La composizione trova poi spazio per le figure di Maria e Maria Maddalena.

Maria alla sinistra di Gesù compie una torsione dalla base verso l’alto, proietta lo sguardo verso il volto di cristo. Nel suo gesto una vibrante tensione dinamica ingenera una forza che viene infusa nel cristo. La Madonna come genereatrice di Cristo è anche generatrice della scena e ne segna un percorso visivo che parte dalla sua gamba sinistra, sale sul fianco e porta attraverso lo sguardo e la posizione del braccio alla figura del Cristo.

A sinistra Maddalena in cinta di Sarà è posta al fianco destro del suo amato Gesù. Maddalena vibrante, guerriera, supporta il suo amato con forza.

Maddalena con la sua posa inquadra e protegge la composizione sul nostro lato sinistro.

La base realizzata in calcestruzzo e legno propone elementi compositivi metabolisti, rappresenta la terra, la materialità, pesante ed immobile dalla quale sorge l’opera che vibrante e dinamica muove verso l’alto, verso Dio.

“Massimo Francalanci, nato a Firenze nel 1973.

Il mio percorso di studi passa attraverso Liceo Artistico, Facoltà di Architettura di Firenze, ISIA e Politecnico di Milano. Ho lavorato presso il consorzio IACSA nel ruolo di progettista per componenti destinati ad uso militare, spaziale ed aeronautico.

La mia carriera lavorativa prosegue come designer e lighting designer annoverando pubblicazioni su riviste di rilievo come ottagono, arca, ecc. e lavorando per importanti gruppi industriali come Zumtobel. 

Parallelamente all’attività lavorativa corre un percorso di ricerca volto allo studio dell’architettura brutalista di scuola Fiorentina ed alla trasposizione di caratteri ed elementi estetici della stessa nella scultura e nella gioielleria. 

Negli ultimi anni ho tenuto un corso di illuminazione per cinema e fotografia presso l’università americana SACI di Firenze.

Ad oggi la linea di pensiero Brutalista accompagna la mia vita e le attività di architettura, scultura e design.”