CONTATTO – Gommapane Lab – Spazio Arte PROSPETTIVA16 – Boretto (RE)
Inaugura Sabato 7 Maggio, alle ore 17.30 “Contatto”, mostra collettiva a cura di Mirko Frignani e promossa da Gommapane Lab, allestita presso Spazio Arte PROSPETTIVA16 – Via Trieste 2/m, Boretto (RE).
Sono 12 gli artisti in mostra che nell’intimità del loro mondo hanno affrontato il tema del contatto:
Fabio Adani
Francesca Artoni
Maddalena Barletta
Massimo Bassi
Milena Buzzoni
Massimo Canuti
Emanuela Cerutti
Nicla Ferrari
Mirko Frignani
Cristina Iotti
Oscar Piovosi
Giovanni Sala
Francesca Artoni
Maddalena Barletta
Massimo Bassi
Milena Buzzoni
Massimo Canuti
Emanuela Cerutti
Nicla Ferrari
Mirko Frignani
Cristina Iotti
Oscar Piovosi
Giovanni Sala
A volte ci è negato, a volte è un’esigenza, oppure un’abitudine, a volte è un bisogno nascosto e a volte ne siamo costretti, a volte lo dobbiamo inventare. Toccare è il senso che più di tutti ci rende terreni, materiali, vivi proprio perché funge da tramite. Il contatto è un’autostrada verso l’oltre, verso un destino emotivo e fragile. Non esiste un contatto asettico. Il contatto è legato alla sfera emozionale. Toccare anche metaforicamente, trova il senso nell’;entrare a far parte di qualcosa di diverso dal nostro Io, ci costringe al confronto, ci porta a riflettere sulle differenze, ci trascina in mondi sconosciuti. Creare connessioni, restare in contatto, ci rende umani.
Fabio Adani dipinge atmosfere rarefatte e intangibili, racconta l’importanza del contatto sottraendolo ad una realtà composta da singole figure che fluttuano in cerca di una direzione.
Le sculture di Francesca Artoni parlano del nostro rapporto viscerale con l’ambiente, con il nostro passato, parlano del presente e sussurrano al futuro.
Maddalena Barletta crea uno story telling, attraverso la stampa su plexy, riguardo tre macro argomenti Human, Urban e Nature: condizioni essenziali e necessari per raccontare il nostro contemporaneo.
La solitudine di luoghi notturni dipinti da Massimo Bassi, ci riportano alla realtà di questi ultimi anni di pandemia. L’isolamento forzato e la voglia di ritornare a riempire gli spazi di vita.
Milena Buzzoni è un’artista che con carta e ferro mira a descrivere gli alti ideali della vita. Due materiali molto comuni che l’artista trasforma in metafore poetiche e concettuali.
Il contatto per Massimo Canuti porta inevitabilmente a uno scambio talmente profondo che le parti si fondono dando vita ad esseri mitologici perché in fondo è impossibile rimanere estranei al contatto: in ogni modo il contatto porta a un cambiamento.
Nelle sue opere fotografiche Emanuela Cerutti mette se stessa al centro della scena, diventandone la protagonista; nasce così un dialogo silenzioso dove il contatto è un dialogo con l’altra parte di sè.
Per Nicla Ferrari il contatto è pressione in cui le due parti cercano un nuovo equilibrio. Due mani che si incontrano o forse si scontrano provocando resistenza ma allo stesso tempo condivisione.
Le barchette come metafora della nostra vita; è così che Mirko Frignani riflette sul tema del contatto. Barchette che si incontrano, si scontrano creano scambi in un continuo ed eterno movimento.
Cristina Iotti con una serie potente di still life fotografici racconta come le relazioni sono cambiate in questi ultimi anni: pochi soggetti ma determinanti a trasmettere tutto ciò che abbiamo vissuto e no a causa della pandemia. I contatti e le relazioni si evolvono e mutano nel tempo soprattutto grazie alla tecnologia.
Oscar Piovosi dipinge scene di ordinario quotidiano contemporaneo.
Un bianco e nero grafico caratterizza le opere scultoree di Giovanni Sala: l’artista ricerca nuove connessioni in cui figure umane rincorrono nuovi equilibri come nello yin e lo yang.
[Mirko Frignani]