Costanza Lettieri alla galleria Il Melograno di Livorno da sabato 4 ottobre
Costanza Lettieri sarà alla galleria Il Melograno da sabato 4 ottobre 2014.
La giovanissima artista, che frequenta la Libera Accademia di Belle Arti di Firenze (LABA), presenta tre opere della serie “Le città invisibili”
Le città invisibili
La serie di tre opere che ho creato fa riferimento a “Le città invisibili” di Italo Calvino.
Le opere, però, non vogliono essere un’illustrazione dei racconti bensì un’interpretazione. Gli elementi materici presenti in ogni quadro hanno il compito di “rafforzare” il legame con la nostra realtà. Questo perché, a parer mio, ognuno di noi vive all’ interno di una “sua” città invisibile. Una città che muta e cambia in base alla persona, in base alle sue idee, ai suoi sogni e al suo modo di vedere le cose.
Mi spiegherò meglio:
Il primo quadro della serie rappresenta Valdrada, città doppia. Calvino ce la presenta così:
“Cosí il viaggiatore vede arrivando due città: una diritta sopra il lago e una riflessa capovolta. (…) Gli abitanti di Valdrada sanno che tutti i loro atti sono insieme quell’atto e la sua immagine speculare, cui appartiene la speciale dignità delle immagini, e questa loro coscienza vieta di abbandonarsi per un solo istante al caso e all’oblio. (…) Le due città gemelle non sono uguali, perché nulla di ciò che esiste o avviene a Valdrada è simmetrico: a ogni viso e gesto rispondono dallo specchio un viso o gesto inverso punto per punto.”
Valdrada vede come principio base della città che ad ogni gesto corrisponde una reazione. La mia interpretazione e attualizzazione del concetto sta nel prendere un ambiente comune a tutti noi – una camera da letto, ordinata e molto razionale- e renderlo un caos di immagini speculari che, scontrandosi e sovrapponendosi creano un ambiente totalmente contrario a quello di partenza.
La seconda opera rappresenta “Ottavia”, città sospesa:
“Se volete credermi, bene. Ora dirò come è fatta Ottavia, città – ragnatela. C’è un precipizio in mezzo a due montagne scoscese: la città è sul vuoto, legata alle due creste con funi e catene e passerelle (…)
Sospesa sull’abisso, la vita degli abitanti d’Ottavia è meno incerta che in altre città. Sanno che più di tanto la rete non regge.”
La città sospesa è forse una delle più attuali. La vita di ognuno di noi scorre su una trama di incertezza relazionale, del futuro, di ogni cosa.
E’ per questo che la mia Ottavia rappresenta un po’ il classico paese italiano, così come poteva essere rappresentato in un’iconografia tradizionale (le case squadrate e tozze s’ispirano ad un’immagine giottesca). Ho scelto di rendere il senso di sospensione rappresentando un paese che si regge su legnetti sottili, formando una trama stabile e incerta al tempo stesso.
L’ultima città da me analizzata è “Leonia”. Di questa l’autore dice:
“Piú che dalle cose che ogni giorno vengono fabbricate vendute comprate, l’opulenza di Leonia si misura dalle cose che ogni giorno vengono buttate via per far posto alle nuove. Tanto che ci si chiede se la vera passione di Leonia sia davvero come dicono il godere delle cose nuove e diverse, o non piuttosto l’espellere, l’allontanare da sé, il mondarsi d’una ricorrente impurità. […]E’una fortezza di rimasugli indistruttibili che circonda Leonia, la sovrasta da ogni lato come un acrocoro di montagne. Il risultato è questo: che piú Leonia espelle roba piú ne accumula;”
Leonia è il simbolo dell’attualità e del futuro, ma attenzione, Leonia non è solo una città circondata da rifiuti. Ogni rifiuto di Leonia porta con sé una storia, delle parole e chissà, forse ad essere gettati non sono solo gli oggetti di ieri ma anche i sentimenti, i rapporti con gli altri e tutto ciò che in un futuro può essere in qualche modo pericoloso.
Per rappresentare Leonia ho scelto una vista dall’alto di una città esistente e l’ho circondata di oggetti “tecnologici” che formano una sorta muraglia attorno alla città stessa.
Costanza Lettieri