ELENA ANNOVI – Danzo nell’Universo Corpo – Mostra alla Galleria Contemporanea di Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano

ELENA ANNOVI – Danzo nell’Universo Corpo

Mostra alla Galleria Contemporanea di Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano

Sabato 17 settembre > domenica 13 novembre 2022

Per la prima volta, dopo oltre quarant’anni di attività espositiva la Galleria Contemporanea di Palazzo Ducale di Pavullo nel Frignano dedicherà una mostra alla danza, protagonista la danzatrice, acrobata e performer Elena Annovi. Sabato 17 Settembre alle ore 16.00, in occasione del vernissage, la danzatrice realizzerà una performance site specific.

Dal 17 settembre fino al 13 novembre 2022, nelle prestigiose sale di Palazzo Ducale, il visitatore potrà ammirare fotografie e video delle più significative performance dell’artista che si rivela un’eclettica sperimentatrice. Elena Annovi, compositrice ed ideatrice, ha sviluppato negli anni un’esperienza internazionale, ed una passione per la danza in sospensione, Vertical Dance, nonché per la ricerca del movimento aereo indagando gli spazi e i luoghi non convenzionali, quali architetture industriali, luoghi abbandonati ed immersi nella natura.

Le fotografie esposte in mostra, che rivelano la complessa e costante ricerca dell’artista, sono state realizzate dal fotografo Enrico Maria Bertani. Scatti fotografici suggestivi, poetici e al contempo immersivi, condurranno il visitatore in un viaggio emozionale non solo visivo.

Sette i video in mostra tra i quali: Dökk e Ljós realizzati in collaborazione con fuse*, in cui luce, spazio, suono e movimento plasmano universi mutevoli e multimediali grazie al digitale, My soul My spirit, performance ispirata dalla musica di Paolo Fresu, che indaga la relazione corpo-natura-memoria in luoghi abbandonati ed incontaminati, di grande suggestione si annoverano due progetti ideati e realizzati in Sardegna, terra a cui la danzatrice è particolarmente legata, TELAI, installazione performativa visionaria che prende ispirazione dalle opere di Maria Lai, madre della Fiber Art sarda e AMAM un percorso di ricerca archeologico-musicale legato al culto della Dea Madre nelle Domus de Janas.

Elena Annovi, camaleontica ed eclettica danzatrice performer, esalta con rara raffinatezza ed eleganza l’arte della danza. Arte non solo della corporeità ma danza dell’anima, di un corpo femmineo consapevole di far parte di un’armonia universale e divina. La danza diventa così un linguaggio espressivo potentissimo in grado di creare relazioni e raccontare emozioni. La danzatrice ci accompagna in ogni suo movimento, invitandoci ad entrare, rispettosamente, in una dimensione onirica fluttuante e in un tempo e in uno spazio non convenzionali. E’ un tempo dell’attesa e dell’attimo sospeso che invita al vivere qui e ora. Lo spazio è silenzioso senza gravità quando il suo corpo in volo sfida la materia aleggiando nell’aria. Che sia immersa in un paesaggio naturale o antropico Elena Annovi danza in luoghi intrisi di sacralità e memorie ancestrali. L’osservatore è così invitato non solo a guardare ma a percepire con i tutti i sensi. Una danza che conduce gli astanti ad un’immersione emotiva ed empatica.

La mostra, a cura della direttrice delle Gallerie Civiche, Simona Negrini, prevederà per il periodo di apertura visite guidate anche rivolte alle scuole di ogni ordine grado ed eventi culturali multidisciplinari.

Assessorato alla Cultura Project

Galleria Contemporanea di Palazzo Ducale

Via Giardini 3 – Pavullo nel Frignano (Mo)

cultura@comune.pavullo-nel-frignano.mo.it – tel. 0536 29026

Danza l’Universo

Danzano i bambini

Danzano le stelle e i pianeti

Danzano il vento e le onde del mare

Tutto fluttua e danza in un movimento ciclico che è vita nuova che nasce dalla fine. E’ creazione, distruzione e ricostruzione dell’Universo. Morte e vita si alternano l’un l’altra in un perfetto equilibrio come ci insegna Shiva, il danzatore cosmico della Tandava nella notte di Brahman. Un tempo si danzava per propiziare i raccolti e la caccia, per scacciare il maligno, per festeggiare un matrimonio, un funerale o per prepararsi alla guerra. Nella storia abbiamo visto danzare sacerdoti, giullari, cortigiani. La danza ha sempre avuto un ruolo importante nell’armonia della società umana, con una funzione di coesione e di catarsi. E’ noto il significato rituale e sacrale che la danza ha sempre avuto sin dalla preistoria e dalle più antiche civiltà e che essa conserva ancora in molte religioni, essa mette in connessione popoli e culture diverse. Tramite la danza è possibile mettersi in contatto con la divinità e con le forze superiori della natura. Quando l’uomo è in armonia con se stesso e con il mondo, danza. Corpo, cuore e spirito vibrano con gli stessi ritmi di cui è fatta la materia dell’universo. Elena Annovi, camaleontica ed eclettica danzatrice performer, esalta con rara raffinatezza ed eleganza l’arte della danza. Arte non solo della corporeità ma danza dell’anima, di un corpo femmineo consapevole di far parte di un’armonia universale e divina. La danza diventa così un linguaggio espressivo potentissimo in grado di creare relazioni e raccontare emozioni. Elena Annovi ci accompagna in ogni suo movimento, invitandoci ad entrare, rispettosamente, in una dimensione onirica fluttuante e in un tempo e in uno spazio non convenzionali. E’ un tempo dell’attesa e dell’attimo sospeso che invita al vivere qui e ora. Lo spazio è silenzioso senza gravità quanto il suo corpo in volo sfida la materia aleggiando nell’aria. Che sia immersa in un paesaggio naturale o antropico Elena trasforma la danza in preghiera, contemplazione, meditazione, tanta è la passione che la pervade. La sua danza diventa un unguento per lenire le ferite, un inno alla gioia di vivere, un canto muto che le permette di ascoltarsi nel profondo e di mettersi in relazione con lo spazio che la circonda. Perfetta è l’armonia tra il dentro e il fuori. Mentre l’anima della danzatrice vive in tutto il suo corpo, lo spazio fisico che lo avvolge viene esplorato con massima cura e amore. Che sia un tronco o le radici di un albero secolare, l’impalpabile etere o una dismessa fabbrica oramai abbandonata Elena Annovi sceglie con cura i luoghi da esplorare e nei quali danzare. Danza in luoghi intrisi di sacralità e memorie ancestrali, come le sarde domus de janas, intreccia steli di tarassaco, fili di canapa e cotone per cogliere le radici di un passato lontano. Talvolta è il digitale ad ispirare l’artista. L’osservatore è così invitato non solo a guardare ma a percepire con i tutti i sensi. Una danza che conduce gli astanti ad un’immersione emotiva ed empatica e a percepire il labile confine tra il visibile e l’invisibile. E’ in quell’istante che si comprende che certe cose si possono dire solo con il corpo e i movimenti. Che ci sono istanti in cui si rimane, disorientati, senza parole. A questo punto, direbbe Pina Bausch , comincia la danza.

Simona Negrini