Elena Redaelli – STRATARIUM – EconomArt di Amy-d Arte Spazio Milano

EconomArt di Amy-d Arte Spazio Milano inaugura la nuova stagione espositiva 2024 il 25 gennaio con STRATARIUM, il progetto di Elena Redaelli a cura di Barbara Pavan con testo critico di Maria Chiara Wang.
La ricerca di Redaelli – improntata ad un rapporto autentico con la natura, realizzata mediante pratiche ecologiche e sviluppata attraverso lo studio e la lavorazione “sensibile” della materia – amplia quella della galleria milanese che, dall’esordio del 2010, combina arte contemporanea, economia, tecnologia e ricerca scientifica con un taglio interdisciplinare e ibrido.


Nelle mani dell’artista comasca i materiali – carta, fibre, elementi naturali – diventano mezzo di indagine e comunicazione rispetto a ciò che ci circonda attribuendo, così, all’arte quella funzione di strumento conoscitivo, aJvo e relazionale che si esplica all’interno di un processo dinamico che mette in connessione artista, pubblico e ambiente.
Le opere dialogano con le sale della galleria milanese e le compenetrano creando un nuovo habitat che proietta il fruitore in una dimensione sospesa tra passato, presente e futuro. Il tempo suggerito è un tempo altro, lento, simile a quello dei processi di formazione e trasformazione delle rocce, un
tempo che si compone di una rete di eventi, un tempo granulare e indeterminato, come teorizzato dal fisico Carlo Rovelli. Forte anche il senso di impermanenza e transitorietà evocato dalla fragilità dei materiali e delle strutture, dagli equilibri apparentemente instabili dei gruppi scultorei.
La stratificazione citata nel titolo del progetto espositivo allude alla struttura di talune opere realizzate tramite la sovrapposizione, manipolazione, compressione e piegatura di carta e fibre naturali, a emulazione di quei processi meccanici di formazione che si ritrovano in natura, e al contempo al concetto di archivio ad esso correlato: le sculture racchiudono nei propri volumi “storie di gesti, di tempo, di animali, di piante” come risultato di una contaminazione profonda tra gli elementi.
All’interno del contesto appena descritto e del suo più ampio percorso artistico Redaelli mette in discussione anche il principio di autorialità condividendo il processo creativo: alcune opere sono plasmate dai fenomeni atmosferici e dai micro organismi, altre nascono da collaborazioni come
quelle realizzate con ZAC – Zest Artist Collective.
Maria Chiara Wang