FASE – Festival di Arti Visive a Sud Est – nella città di Otranto
FASE – Festival di Arti Visive a Sud Est
FASE è un Festival di Arti Visive nella città di Otranto.
Esposizioni in location e all’aperto, talk, workshop e musica riempieranno le strade e i palazzi di Otranto a partire dal 21 Giugno 2024
Dal 21 giugno al 31 agosto. Fino al 7 luglio presenti nei vicoli del paese anche le mostre gratuite.
FASE – Festival di Arti Visive a Sud Est prodotto dall’associazione Fuori Fase APS con la direzione artistica di Alessia Locatelli, il supporto del Comune di Otranto e il patrocinio della Regione Puglia.
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Carrara (Italy), at Granulati Carrara work tools are often covered in white calcium carbonate powder. A good portion of the marble extracted from quarries today is turned into powder, which is used in many industrial, agricultural and food areas around the world.
L’associazione Fuori Fase APS, con il patrocinio della Regione Puglia e il supporto del Comune di Otranto, sono lieti di annunciare la prima edizione di FASE – Festival di Arti Visive a Sud Est.
Per il primo anno, palazzi e siti di interesse storico del centro cittadino, il lungomare e Porto Badisco si animeranno con fotografie e sintografie. Otranto diventerà centro della cultura per tutta l’estate 2024: mostre, installazioni e musica vi accompagneranno nella prima edizione del Festival.
FASE è un festival di Arti visive ad Otranto, nel sud-est dell’Italia, ma il nome raggruppa anche un concetto molto più impattante. Nel 2025 la fotografia compirà i suoi primi 200 anni: un traguardo importante, che ha reso questo linguaggio oggi necessario per raccontare il mondo contemporaneo e la socialità, attraverso l’immagine e la fotografia; che altro non è che lo sguardo professionale sul mondo che ci regalano i fotografi. Dove andrà la fotografia nei prossimi 200 anni? Anche su questo si interroga il festival FASE. Dal digitale molta strada è stata fatta e le sintografie oggi aprono nuove emozionanti sfide al mondo dell’immagine d’autore!
Vi invito tutti a seguire il festival attraverso le sue mostre, a partecipare ai Talk e ai dibattiti e ai workshop che verranno organizzati al fine di portare a tutti delle riflessioni che possano essere la base per vedere cosa ci regalerà la fotografia per i prossimi 200 anni.
Alessia Locatelli.
LOCATION – (orario di apertura 15:00 – 23:00):
Palazzo Melorio (ex Municipio) – Via Basilica, 10
Ex Convento dei Cappuccini – Via Aldo Moro, 45. Il complesso monastico con annessa la chiesa di S. Maria Maddalena fu costruito nel 1594. Del convento si sono conservati solo gli ambienti al piano terra ed una piccola copertura del primo piano. La chiesa presenta uno schema ad un’unica navata con la zona del presbiterio messa in risalto dall’arco trionfale e, presumibilmente, coperta con volta a botte. Della chiesa resta in piedi la navata sinistra, della quale sono riconoscibili i resti delle originarie decorazioni in stile barocco, scandita da arconi a tutto sesto con sovrastanti cornici modanate e motivi quadrilobati. Le aperture esistenti nella facciata della navata conducono in altrettanti ambienti laterali quadrangolari, coperti con volta a botte).
Ex chiesa dell’Immacolata – Via Immacolata, 28 con opere in esterno fruibili per tutti.
Castello Aragonese – Piazza Castello (Il castello di Otranto è la fortezza dell’omonima città sita in Puglia, in provincia di Lecce. Il castello, che diede il nome al primo romanzo gotico della storia, è in stretta relazione con la cinta muraria della cittadina con cui forma un unico apparato difensivo).
Lungomare kennedy e Lungomare degli Eroi con opere in esterno fruibili per tutti.
Porto Badisco in collaborazione con Bar da Carlo «Dove due rocce spumeggiano d’acqua salata, mentre il porto rimane nascosto.» Porto Badisco è una località balneare situata nel territorio del comune di Uggiano la Chiesa, in provincia di Lecce.
I FOTOGRAFI dell’edizione 2024:
Gabriele Albergo – “Salento Death Valley” – Porto Badisco
un progetto fotografico nato su Instagram, celebre per i suoi contenuti dedicati alle immagini. Il titolo strizza l’occhio alla fascinazione del fotografo salentino per la fotografia di paesaggio americana e per gli stili cinematografici di Lynch e dei fratelli Coen, senza omettere il neorealismo italiano. La mostra espone una serie di elementi iconici che presentano collettivamente la Puglia attraverso una lente di disincanto, discostandosi dalle narrazioni romantiche che hanno caratterizzato la regione negli ultimi anni. L’approccio di Albergo è diretto, colorato e forse un po’ punk: un’estetica alternativa che sfida la narrazione convenzionale.
Francesca Cao – “On becoming a Wolf” – Palazzo Melorio
Il progetto di Francesca Cao è caratterizzato da una tecnica fotografica che prevede un errore nel trascinamento della pellicola, un errore che diventa metodo. Sovrapponendo più fotogrammi, l’artista sperimenta la combinazione di più immagini, che creano dimensioni di significato a volte intime, altre più narrative e metaforiche. Il metodo utilizzato diventa uno strumento per abbracciare le infinite possibilità dell’imprevedibile, del casuale, del selvaggio, nel ritrovamento di un’anima fotografica perduta nell’esigenza di controllo. Queste immagini raccontano di un percorso di liberazione e riappropriazione, ma anche di sperimentazione tra gli infiniti orizzonti di senso che la realtà ci propone, avendo sempre ben chiaro che l’unica verità incontrovertibile è racchiusa nella nostra intimità.
Lorenzo Ciccconi Massi – “Gli Ultimi Contadini” – Ex Convento dei Cappuccini
Non fanno che ripetere che sono rimasti pochi, che in giro non c’è più nessuno e che una volta la vita era diversa. Sposati con la terra, con gli animali, con gli alberi e le piante. Si muovono ancora bene, malgrado tutti gli anni piegati a toccare la propria ombra. Sono diffidenti, eppure alla fine ti raccontano le vicende della loro esistenza come fossi un amato fratello. Sono vecchi e depositari delle nostre radici. Il loro futuro però si esaurisce nell’attesa della prossima alba. Potremmo pensarli come figure provenienti da un passato lontano, sovrumane, eroiche e allo stesso tempo familiari. Sono gli ultimi contadini e sono la nostra memoria.
Alessandro Gandolfi – “Dives marmoribus tellus” – Castello Aragonese
Quindici secoli fa il poeta Namaziano descriveva così le Alpi Apuane, cuore del miglior marmo al mondo. È l’oro bianco scolpito da Michelangelo e da Canova, la pietra lucente sulla quale i romani costruirono il loro impero. Perché il marmo di Carrara è il più puro, il più candido e il più pregiato di tutti: la punta di diamante di un mercato internazionale, quello lapideo, che vale 25 miliardi di euro.
Paolo Ferraina – “Codice Maestri” – Lungomare degli Eroi
Il progetto fotografico “Codice Maestri” di Paolo Ferraina racconta il percorso personale e professionale delle figure e delle maestranze più rilevanti nella scena culturale italiana contemporanea. Attraverso inquadrature grandangolari e contestuali ambientali, raffigura ciascuna maestrə a nudo e nei propri spazi e affetti, in un contesto familiare. Come fossimo nella casa di una grande famiglia, ogni capitolo del suo progetto ci accompagna in una stanza o, meglio, un mondo diverso.
Sara Munari – “Be the bee body be boom (bidibibodibibu) Est, West” – Lungomare Kennedy
“Quello che vedo sono momenti fugaci che si manifestano prima nella mia mente e poi nelle fotografie che cerco per strada. Non cerco di documentare, non mi interessa e non sono obiettiva (…). Le cose si insinuano da altri mondi possibili, ci riempiono di spruzzi freddi e la nostra comprensione si adatta a riceverli. (…) Una sorta di controcanto, una voce sottoposta a quella principale, un brusio di fondo con il quale cerco di connettermi.
Ilaria Sagaria – “Crisalidi” – Chiesa dell’Immacolata
Sin dall’antichità l’essere umano è stato affascinato dal mistero della metamorfosi, come un messaggio mai decifrato. “Crisalidi” è un tentativo di indagare l’adolescenza come una storia dell’essere e del suo cambiamento su più piani sovrapposti. Così come la farfalla emerge al termine di un misterioso processo di cambiamento, analogamente la coscienza umana, attraverso varie fasi, racchiude un processo e una storia. All’interno di una dimensione poetica e psicologica del cambiamento, l’intimità diviene sconfinamento sensoriale: la nostra mente, fotogramma dopo fotogramma, si trova coinvolta in una dimensione pseudoscientifica dove incantesimo e realtà si sovrappongono. Le immagini di Ilaria Sagaria sottolineano il concetto di impermanenza nella difficile costruzione del sé.
Filippo Venturi – “Broken Mirror” (AI PROJECT) – Castello Aragonese
Dal 2015, Filippo Venturi ha viaggiato alla scoperta della penisola coreana, esplorandone attraverso la fotografia i fenomeni sociali, lo sviluppo e la crescita economica, ma anche i conseguenti effetti collaterali sulla popolazione. “Broken Mirror” utilizza il linguaggio documentaristico ed è il risultato di un compromesso tra l’artista e l’intelligenza artificiale. L’eccezionalità della società nordcoreana, fortemente influenzata da uno dei regimi totalitari più duri al mondo, che isola di fatto il Paese e i suoi abitanti, è rappresentata attraverso l’inserimento di un elemento alieno (gli insetti), in una sorta di metamorfosi kafkiana. A un secondo livello di lettura, questo elemento esterno è metafora della natura invasiva e controllante della tecnologia e dell’intelligenza artificiale nella società in generale.
PROGRAMMA:
20 giugno (tutto il giorno): Inside Out Project – Dodici mesi senza estate – Mercato Coperto di Otranto;
21 giugno, ore 18: conferenza stampa di apertura – Ex Convento dei Cappuccini;
21 giugno, ore 19: Passeggiata con Lorenzo Cicconi Massi per Istituzioni, Stampa, Artisti e Sponsor – Ex Convento dei Cappuccini;
21 giugno, ore 19:30 – Vernissage privato Ex Convento dei Cappuccini;.
22 Giugno, ore 18: Passeggiata con Alessandro Gandolfi – Castello Aragonese;
22 Giugno, ore 20: Talk con Lorenzo Cicconi Massi – Ex Convento dei Cappuccini;
23 Giugno, ore 17: Passeggiata con Francesca Cao – Palazzo Melorio;
27 Giugno, ore 19: Talk su i 12 anni dall’azione di Inside Out – Dodici Mesi Senza Estate – SudEst Bar
30 Giugno, ore 18: Passeggiata con Gabriele Albergo – Porto Badisco ℅ Bar da Carlo. A seguire Dj set di Max Nocco
7 Luglio, ore 18: Dj set Daniele Marzano – Porto Badisco ℅ Bar da Carlo
23/29 giugno: Workshop: Alessandro Gandolfi e Lorenzo Papadia – Municipio del Comune di Otranto
WORKSHOP:
I workshop saranno di 8 ore, aperti a tutti e riservati ad un massimo di 20 partecipanti. Per riservare un posto al workshop si potrà versare la sola quota d’iscrizione (info festival@fa-se.it).
23 Giugno: Alessandro Gandolfi – workshop di fotogiornalismo. Otto ore di lezione durante le quali si affronteranno insieme gli step fondamentali per la realizzazione di un reportage di qualità. Dall’individuazione delle idee alla pianificazione della storia, dal lavoro sul campo alla confezione e presentazione del servizio fotogiornalistico.
29 Giugno: Lorenzo Papadia nel Castello Aragonese di Otranto, si terrà il workshop di fotogiornalismo “Raccontare un luogo”. Il workshop “Raccontare un luogo” è aperto a tutti coloro che sono interessati ad apprendere e far proprio il linguaggio della fotografia di reportage, organizzando e sviluppando le idee iniziali volte alla costruzione di immagini consapevoli e alla creazione di un fotoracconto. Il workshop sarà diviso in una prima parte teorica, a cui seguirà quella pratica, con l’applicazione sul campo di quanto appreso.
FASE – Festival di Arti Visive a Sud Est | Otranto
QUANDO: 21 giugno – 31 agosto. Fino al 7 luglio presenti nei vicoli del paese anche le mostre gratuite.
TICKET: biglietto unico 8 Euro. Under 14 non paganti. Residenti a Otranto biglietto ridotto 5 Euro
CATALOGO: al BOOKSTORE del Festival
CONTATTI
mail: festival@fa-se.it
ig: fase_festival
website: https://fa-se.it/
cel: Giulio 3290224929