Federica Fidanza finalista a La Quadrata 2018
Federica Fidanza in finale al concorso La Quadrata, contest ideato e prodotto da Il Melograno Art Gallery. La rassegna sarà inaugurata sabato 16 giugno alle ore 18.00.
Il Pubblico ha dato 3.343 preferenze alla sua opera che è arrivata al secondo posto della classifica
Luce
“Le luci sono la chiave per la sospensione ascensionale di un respiro, cosmico ed animistico. L’arboreo diviene forma corporea e capillare della vita, che tende alla comunione al tutto: il corpo dell’uomo diviene il corpo del mondo. La luce è carnale e al contempo intatta ed eterea, gettando il sentire in un limbo solitario, fra terreno e divino, fra compiacimento sensoriale e desiderio mistico in tensione.”
Federica Fidanza nasce nel 1974 a Roma dove studia e frequenta l’Istituto di Comunicazione e Immagine conseguendo il diploma di grafica pubblicitaria. Collabora con aziende e studi di pubblicità a Roma e a Bologna.Nel corso di questi anni coltiva le sue attitudini all¹arte, dalla scultura in creta al disegno, fino alla sua grande passione, la pittura. Il Divino negli alberi, la Luce nel corpo umano, ogni forma è tutte le forme, ogni colore è tutti i colori in un rapporto di comunicazione e reciprocità.
C’è spesso mistero e una sorta di impenetrabilità nel quadro, è l’immagine che ha ragione d’essere perché è quell’istante, quel luogo, quel sentimento. Sono colori prevalentemente puri che esaltano la purezza della forma, la sua spiritualità che è bellezza perché il bello non è mai fine a se stesso ma ci scuote l’anima e ci innalza fino quasi a sfiorare l’Assoluto.
Vorrei gridare il mio saluto al cielo prima di tornare giù in mezzo alla gente. Ma dove andrà il mio saluto? “Sono così sola. Terribilmente sola, tanto che nessuno può immaginare la mia solitudine”. Sono queste le parole che “La signorina Else”, protagonista dell’omonimo romanzo di Arthur Schnitzler, pronuncia in un passaggio dell’opera, grido disperato di un’insostenibile solitudine destinata a rimanere tale. Federica Fidanza, mutua il suo nome d’arte da questo personaggio e, in maniera simile a lei, viene avvolta da turbinii di domande, di incertezze, di pensieri che esprime con intensità misteriosa e coinvolgente in tutte le sue opere. Le figure umane sono donne di impalpabile sensualità che, attraverso il loro corpo riempito di pura luce, esprimono la poesia dolce e unica della bellezza.
Anche gli alberi, soggetti sempre presenti nei dipinti dell’artista, suggeriscono questo senso di impalpabilità, di evanescenza lontana, e ci trasportano in paesaggi profondi dell’anima in cui si resta sospesi e innalzati verso altre dimensioni. I sentimenti e le sensazioni che vivono e si muovono nel cuore dell’essere umano, sono poi sprigionati in altre opere in cui Federica riesce a squarciare la tela attraverso l’uso del colore.
Ogni forma è tutte le forme, ogni colore è tutti i colori.
È l’immagine che ha ragione di essere perché è il sentimento, è la passione, è il mistero. Il movimento veloce, spesso ansioso, dei colori e delle pennellate svela l’esigenza forte dell’artista di raccontare ciò che di più intimo e profondo c’è nell’essere umano e di esprimere il senso di mistero che avvolge e permea ogni cosa.