Federica Gonnelli – Metodologie per la conservazione della memoria
Federica Gonnelli presenta “Metodologie per la conservazione della memoria” . La mostra è il frutto del Premio Speciale Residenza “SUGAR IN ART” Figli di Pinin Pero S.p.A. assegnato in occasione di Arteam Cup 2017
METODOLOGIE PER LA CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA
opere di
Federica Gonnelli
sug@R(T)_house – Museo dello zucchero
Centro Documentazione Aziendale Figli di Pinin Pero
Corso Acqui 254 – Nizza Monferrato
24 marzo – 18 aprile 2019
ingresso libero
INAUGURAZIONE DOMENICA 24 MARZO 2019 ore 17.00
La mostra, che resterà aperta fino al 18 aprile, è il frutto del Premio Speciale Residenza “SUGAR IN ART” Figli di Pinin Pero S.p.A. assegnato in occasione di Arteam Cup 2017.
METODOLOGIE PER LA CONSERVAZIONE DELLA MEMORIA
consiste in una serie di opere site specific di varia entità, un percorso che si sviluppa in stretto rapporto con lo spazio interno, ma anche esterno, della sug@R(T)_house. Opere bidimensionali, installative e videoinstallative, nate da complesse riflessioni e da fulminee suggestioni scaturite dall’incontro di Federica con la storia della famiglia Pero, dello zucchero e del forte legame che unisce questi due soggetti. Un legame fatto di passione, creatività, identità, territorio, natura, innovazione, memoria e contemporaneità.
L’attenzione nella ricerca dell’artista si è focalizzata sui vari poteri dello zucchero, che inevitabilmente si sono uniti ad un tema, molto caro a Federica: la memoria. In ogni opera presentata lo zucchero concorre nella conservazione, cura, cicatrizzazione e nutrizione di una traccia, di un luogo, di un evento, di un ricordo, di un oggetto, di una presenza, di un’assenza e della vita stessa. Il breve percorso espositivo dà vita ad uno spazio dove l’esistenza diventa racconto poetico e simbolico, pur non negando la sua natura terrena e materica.
L’artista mette in mostra una camera delle meraviglie artificiale e bloccata, perfettamente conservata, è il caso di dirlo in questo caso, grazie allo zucchero. Evocazioni impalpabili che diventano forme dalla consistenza ormai sempre più indefinita e in lenta metamorfosi, apparizioni che appartengono al vissuto e non più alla vita pur facendone ancora in qualche modo fortemente parte. Densità materiche che ci sono, eppure non sono già più. La matericità di corpi, oggetti e luoghi è affidata, nella quasi totalità dei casi, al supporto dell’organza, che diventa l’ombra evocativa di ciò che è stato. Federica tiene le fila tra passato e presente, sul bordo dell’oblio, custodendo i soggetti/oggetti delle sue osservazioni come piccole cose preziose da salvare, in teche e in reliquiari, fragili e silenziosi, su cui si distendono i suoi veli. Veli d’organza e veli di zucchero, veli che accolgono sguardi e aprono altre possibili visioni.