FRANCO ANGELI, Il velo di Maya
Galleria d’Arte Marchetti
FRANCO ANGELI, Il velo di Maya. Opere dal 1959 al 1988.
A cura di Laura Cherubini
INAUGURAZIONE MARTEDÌ 20 NOVEMBRE ORE 18.00
DAL 20 NOVEMBRE 2018 AL 28 FEBBRAIO 2019
Martedì 20 novembre alle ore 18.00 presso la Galleria Marchetti di Roma, sita in Via Margutta 8, sarà inaugurata la mostra ‘Franco Angeli, Il velo di Maya. Opere dal 1959 al 1988’ a cura di Laura Cherubini. L’esposizione presenterà un percorso antologico dell’opera del grande pittore romano Franco Angeli, nato a Roma nel 1935 e ivi scomparso nel 1988, sviluppato attraverso una selezione di significativi lavori divisi tra tele e opere su carta, incluse quelle realizzate sui fogli di giornale applicati su tela dall’artista.
Il percorso conoscitivo della storia e della poetica di Franco Angeli si aprirà con una piccola e preziosa opera, datata 1960, dal ‘carattere’ Informale: Senza titolo, tecnica mista e garza su masonite; per proseguire con la tela Trasparenza sempre dell’anno 1960, eseguita in tecnica mista su tela con garza, che introdurrà ai lavori con il velatino. Oltre alle tele degli Anni ’60, ‘70 e ’80, la mostra accoglierà una considerevole raccolta di opere su carta datate tra 1959 e il 1980. Ogni opera in mostra racconta l’impegno politico e ideologico di Franco Angeli manifestato da una ripetizione iconografica, ordinata e ossessiva, di frammentati simboli di potere (aquile, stelle, svastiche, croci, falci e martelli…).
Nel percorso espositivo non mancheranno i lavori dell’ultimo periodo (1980– 1988) che ritraggono reminiscenze di esotici paesaggi sotto cieli attraversati da aerei di guerra. Più tarde ed essenziali sono le piazze deserte in cui svettano obelischi come simboli di resistenza astratti da paesaggi distrutti dalla guerra e ad essa sopravvissuti.
L’ideale conclusione cronologica dell’esposizione avverrà con la piccola tela Orientale 1985/88 appartenente alla serie delle Marionette, considerate autoritratto dell’artista, pittorico preludio di una morte che Angeli sentiva avvicinarsi in maniera inesorabile e alla quale rispondeva come gli era più consono: con responsabilità, consapevolezza e un velo di dolorosa ironia.