Gianni Mantovani – Il giorno che verrà – Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 – Ravenna

Gianni Mantovani
“Il giorno che verrà”
a Ravenna dal 12 al 27 novembre
presso la Galleria Pallavicini 22 (via Pallavicini 22)
testo critico di Antonio E. M. Giordano
patrocinio del WWF, del FAI, dell’Accademia di Belle Arti e del Comune di Ravenna.
L’inaugurazione è alle 18,30 del 12 novembre ma ci sarà la pre-apertura alle 16,30 con iniziativa pubblica del FAI. Nella giornata del finissage il 27 novembre ci sarà una iniziativa pubblica del WWF.
La mostra, organizzata da CARP Associazione di Promozione Sociale in collaborazione con lo Spazio Espositivo PALLAVICINI 22 Art Gallery e con l’ Archivio Collezione Ghigi-Pagnani, è patrocinata dal Comune di Ravenna Assessorato alla Cultura e dall’ Accademia di Belle Arti di Ravenna.
La mostra
La mostra sull’opera di Gianni Mantovani, con testo critico di Antonio Enrico Maria Giordano a catalogo, vede esposta una serie di lavori pittorici ispirati all’ambiente a testimonianza della sensibilità verso la Natura radicata da decenni nell’artista modenese. Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso forme primarie ed essenziali che si nutrono di memorie e di una visione sognante.
Motivo conduttore delle tele in mostra è il paesaggio su sfondo rosso, a simboleggiare l’urlo dell’artista contro il surriscaldamento globale del pianeta Terra ed i preoccupanti e sempre più accelerati cambiamenti climatici.
I titoli scelti da Gianni Mantovani per le opere in mostra (Appoggiarsi alla bellezza del cielo; Accarezzare il cielo; La bellezza non ha confini; L’infinito delle forme; Orizzonte di luce; Luce di stelle; La luce che è in noi; È già mattino; È un giorno bellissimo; Paese mio; Il sorriso di un fiore; Giardini Margherita) evocano i sentimenti, la bellezza della vita, i sogni e una visione fiduciosa e speranzosa del creato.

Ti guardano per farti sognare

L’Artista
Gianni Mantovani nasce a Concordia (Mo) nel 1950 dove tuttora risiede.
Studia all’Istituto d’Arte di Modena e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Nel 1974 inizia a insegnare Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Bologna e dal 1994 è docente di ruolo di “Pittura” e in seguito di “Disegno” presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna.
Gli anni ’90 vedono Mantovani appassionarsi all’Arte Tribale, ed in modo particolare a quella africana. Questo interesse contribuisce in modo significativo ad accelerare una svolta creativa che era già nell’aria e le nuove opere pittoriche si caricano di immagini semplici e fantastiche.
Tra gli altri, gli hanno dedicato scritti e note critiche: Renato Barilli, Mario Bertoni, Luigina Bortolatto, Lucio Cabutti, Maria Campitelli, Toti Carpentieri, Renata Casarin, Giorgio Celli, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Diego Collovini, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Miriam Cristaldi, Roberto Daolio, Gianfranco Ferlisi, Michele Fuoco, Armando Ginesi, Antonio E. M. Giordano, Walter Guadagnini, Filiberto Menna, Nicola Micieli, Massimo Mussini, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Sandro Parmiggiani, Marilena Pasquali, Concetto Pozzati, Sandro Ricaldone, Giuliano Serafini, Maria Luisa Trevisan, Matteo Vanzan, Donatella Verzura.

Gianni Mantovani: Un urlo silente

di Antonio E.M. Giordano

La recente produzione pittorica di Gianni Mantovani rievoca alla mia memoria i versi dedicati alla luna dal poeta gallese William Henry Davies, nei quali insieme alla candida protagonista della composizione lirica troviamo la bellezza (beauty), cuore ed anima (heart and soul), la sensazione di essere un bambino (makes me like the child) che grida (cries) forte mentre uccelli cantano nella notte, lasciando parlare il profondo silenzio nelle note più dolci.

Troviamo infatti presenti questi elementi nell’ultima serie di lavori pittorici su tela ispirati all’ambiente realizzati dall’artista modenese, formatosi nel locale Istituto d’Arte e all’Accademia di Belle Arti di Bologna, dove ha svolto attività di docente di Discipline Pittoriche dal 1974 presso il Liceo Artistico e dal 1994 di Pittura e di Disegno presso l’ABA.

Leitmotiv o motivo conduttore di queste tele è infatti il paesaggio su sfondo rosso per simboleggiare l’urlo dell’artista ai fini di sensibilizzare l’opinione pubblica e prendere provvedimenti contro il surriscaldamento globale del pianeta Terra ed i preoccupanti e sempre più accelerati cambiamenti climatici.

I titoli di queste opere (Appoggiarsi alla bellezza del cielo; Accarezzare il cielo; La bellezza non ha confini; L’infinito delle forme; Orizzonte di luce; Luce di stelle; La luce che è in noi; È già mattino; È un giorno bellissimo; Paese mio; Il sorriso di un fiore; Giardini Margherita) riguardano i sentimenti, la bellezza della vita, i sogni e una visione fiduciosa e speranzosa del creato.

La sensibilità verso la Natura in Gianni Mantovani è radicata da decenni e negli anni Novanta è accresciuta parallelamente alla sua passione per l’Arte tribale, in primis africana, che lo ha visto viaggiare nel continente nero per approfondirne la conoscenza e arricchire la sua collezione d’arte africana, esposta e pubblicata in Italia e all’estero.

Questo confronto dialogico ha contribuito ad un’evoluzione del suo linguaggio artistico verso composizioni dalla figurazione semplificata, che lasciano ampio spazio alla dimensione fantastica nella quale i paesaggi esprimono una visione sognante e che attinge alla dimensione mnemonica per rappresentare una natura in forme primarie ed essenziali, fitomorfe e zoomorfe.

Mantovani riesce ad evocare senza citare. In tal senso mi rammenta alcune celeberrime frasi di Picasso.

“Quando non ho più blu, metto del rosso”. Mantovani dipinge il cielo rosso non perché lo senta in modo espressionista ma perché il vate profetizza il surriscaldamento climatico del pianeta.

I buoni artisti copiano, i grandi rubano. Così possiamo dire che Mantovani ruba il rosso della lacca di Cina e il gusto dell’arabesco da Henri Matisse, gli iris che Vincent van Gogh mutuava dalla pittura Ukiyo-e e il ductus rapido ma rituale, flessuoso e sensuale, dall’influsso del japonisme sui pittori di fine Ottocento e inizi Novecento nell’arte occidentale.

Se per Picasso l’arte è l’eliminazione del superfluo, in Mantovani restano accennati frammenti di realtà, rare case, un uccello, la luna.

Se per Picasso “Tutta l’arte è erotica”, per Mantovani potremmo dire che tutta l’arte è poetica o lirica e al contempo cosmica. Basti citare i titoli delle opere di Mantovani, che sembrano versi poetici nei quali rifulge la bellezza senza confini del cielo, la luminosità delle stelle, dell’orizzonte, del mattino; il sorriso di un fiore o dei giardini Margherita.

“Ci si mette del tempo a diventare giovani” e, varcata la soglia dei settanta, Mantovani lo dimostra.

“A quattro anni dipingevo come Raffaello, però ci ho messo tutta una vita per imparare a dipingere come un bambino”. Mantovani non ruba da Paul Klee ma trova ispirazione nella spontaneità dei disegni privi di progettualità del figlio a cinque o sei anni.

In ogni bambino c’è un artista. Il problema è capire come rimanere artisti diventando grandi.

L’arte che non è nel presente non sarà mai. Mantovani lancia un urlo per il pianeta.

“I colori, come i lineamenti, seguono i cambiamenti delle emozioni” e ormai le giovani generazioni del Friday for Future chiedono a gran voce di passare dalle promesse ai fatti.

Hanno scritto: Mariano Apa, Giorgio Celli, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Filiberto Menna, Massimo Mussini, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Sandro Parmiggiani, Marilena Pasquali, Concetto Pozzati,

GIANNI MANTOVANI
Biografia
Gianni Mantovani nasce a Concordia (Mo) nel 1950 dove tuttora risiede.
Studia all’Istituto d’Arte di Modena e successivamente all’Accademia di Belle Arti di Bologna.
A diciassette anni vince il concorso indetto tra gli studenti delle Accademie d’Arte Italiane tenuto presso il Palazzo dei Musei di Modena e successivamente partecipa, in rappresentanza dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, alla “Terza Mostra di Incisione” presso il Gabinetto Nazionale delle Stampe a Roma.
Nel 1974 inizia a insegnare Discipline Pittoriche presso il Liceo Artistico di Bologna.
Verso la metà degli anni ’80 la sua ricerca artistica si orienta sul versante astratto in sintonia con il critico Giorgio Cortenova che teorizza l’”Astrazione arcaica”, presentandolo alla Pinacoteca di Macerata e alla Galleria Civica di Vicenza.
In quel periodo espone le sue opere improntate ad un’ astrazione che diventa sempre più lirica, a Modena, Firenze, Verona, Roma, Pavia, Sofia (Bulgaria).
Nel 1991 è vincitore del concorso nazionale per l’insegnamento di “Pittura” nelle Accademie d’Arte italiane in cui i titoli artistici sono fondamentali per l’assegnazione del punteggio.
Dal 1994 è docente di ruolo di “Pittura” e in seguito di “Disegno” presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna e per vari anni è segretario dell’Istituto di Pittura.
L’Università di Bologna gli offre contratti per tenere lezioni ai corsi di specializzazione SISS dei futuri insegnanti di Educazione Artistica e Discipline Pittoriche.
Gli anni ’90 vedono Mantovani appassionarsi all’Arte Tribale, ed in modo particolare a quella africana. Opere di Arte Africana della sua collezione sono state esposte a Parigi, Genova e Milano, e pubblicate su libri e riviste in Francia, Inghilterra, Belgio e Usa.
Questo interesse contribuisce in modo significativo ad accelerare una svolta creativa che era già nell’aria in cui le nuove opere pittoriche si caricano di immagini semplici e fantastiche.
Paesaggi, fiori e natura vengono rappresentati attraverso forme primarie ed essenziali nutrendosi di memorie e di una visione sognante.
Vengono realizzate mostre in spazi pubblici e privati: Galleria Romberg di Latina, Fiera d’arte di Roma “Riparte”, Galleria Mazzocchi di Parma, Istituto di Cultura “Casa Cini” di Ferrara, Istituto di Cultura Italiano di Berlino, Galleria Comunale di Angoulême (Francia), Galleria dell’Università di Parenzo (Croazia), Castello dei Pico di Mirandola, Museo Civico di Castelfranco Emilia, Pinacoteca Nazionale di Bologna, Galleria Unimediamodern di Genova Mantovani sempre di più affronta le tematiche ambientali e sente l’urgenza di affrontare tutti assieme i problemi legati ai cambiamenti climatici e al surriscaldamento del pianeta.
Tra gli altri hanno dedicato scritti e note critiche:
Renato Barilli, Mario Bertoni, Luigina Bortolatto, Lucio Cabutti, Maria Campitelli, Toti Carpentieri, Renata Casarin, Giorgio Celli, Claudio Cerritelli, Vittoria Coen, Diego Collovini, Giorgio Cortenova, Enrico Crispolti, Miriam Cristaldi, Roberto Daolio, Gianfranco Ferlisi, Michele Fuoco, Armando Ginesi, Antonio E. M. Giordano, Walter Guadagnini, Filiberto Menna, Nicola Micieli, Massimo Mussini, Luigi Meneghelli, Marco Meneguzzo, Sandro Parmiggiani, Marilena Pasquali, Concetto Pozzati, Sandro Ricaldone, Giuliano Serafini, Maria Luisa Trevisan, Matteo Vanzan, Donatella Verzura.

Principali Esposizioni
Personali
1985 MACERATA Pinacoteca Comunale, pres. Giorgio Cortenova
VICENZA Galleria Civica, pres. Giorgio Cortenova
CAMPOBASSO Palazzo San Giorgio, pres. Armando Ginesi
SASSOFERRATO (AN) Galleria Civica, pres. Mariano Apa
1986 CARPI Centro di Documentazione Arti Contemporanee, a cura di Vittorio Erlindo
MIRANDOLA Galleria del Popolo, a cura di Vittorio Erlindo
1988 FIRENZE Associazione Culturale e Artistica Voltaire, a cura di Enzo di Grazia
1989 SAN BENEDETTO PO C.L.E.B. Gallery, pres. Vittoria Coen e Marilena Pasquali
VIGNOLA Rocca del Castello, pres. Roberto Daolio
GENOVA Studio B2, pres. Roberto Daolio
1990 TRIESTE Juliet Room, a cura di Maria Campitelli
PAVIA Collegio Cairoli, Università, pres. Roberto Daolio
1991 GENOVA Galleria Ellequadro, pres. Claudio Cerritelli
PORDENONE Associazione Culturale “La Roggia”, a cura di Enzo di Grazia
1996 LATINA Galleria Romberg, pres. Francesco Lodola e Barbara Martuscello
1999 ANGOULÊME (FRANCIA) Centro Culturale Franquin, pres. Jean-Jacques Ardouin
FINALE EMILIA Castello delle Rocche, pres. Roberto Daolio, Concetto Pozzati, Claudia Zanfi
PARMA Galleria Mazzocchi, pres. Roberto Daolio, Concetto Pozzati, Claudia Zanfi
2000 FERRARA Istituto di Cultura Casa “G. Cini”, a cura di Franco Patruno
2007 MIRANDOLA Castello dei Pico, pres. di Sandro Parmiggiani e Barbara Silvestri
2011 CASTELFRANCO EMILIA
pres. Mario Bertoni e Giorgio Celli
2011 SESTOLA (MO)
2021 GENOVA
2022 RAVENNA
Collettive
1968 MODENA
(Premiato)
1969 BOLOGNA
1970 ROMA
promossa dal Centro Internazionale d’Arte
1970 CESENA
1971 ROMA
1974 BOLOGNA
1979 MODENA
1986 VERONA
MODENA
1987 CARPI
a cura di Vittorio Erlindo e Maria Grazia Torri
Museo Civico Archeologico, “Nel Vento”, Castello, “Nel Vento”, pres. Mario Bertoni e Giorgio Celli
Galleria Unimediamodern, “Al Cielo”, a cura di Caterina Gualco, pres. Sandro Ricaldone
Galleria Pallavicini 22, “Il Giorno che verrà”, a cura di Claudia Agrioli e Roberto Pagnani, pres. Antonio E. M. Giordano
Palazzo dei Musei, “Concorso Nazionale di Pittura per gli studenti”
Archiginnasio, “Giovani Tendenze”
Gabinetto Nazionale delle Stampe,“Terza Mostra Concorso d’Incisione riservata agli alunni delle Accademie di Belle Arti d’Italia”,
Galleria Paese Nuovo, “Primi Incontri”
Palazzo delle Esposizioni, “Premio Endas”
Museo Civico, “Arte Contemporanea 1973”
Palazzo dei Musei, “Mostra d’Arte degli artisti modenesi”
Studio Toni de Rossi, “Grandi Quadri”
Spazio Espositivo, “Situazioni”, a cura di Carlo Federico Teodoro
Centro di Documentazione Arti Contemporanee, “Sagome e Tracce”,
1988 ROMA
SOFIA (BULGARIA)
MALO (VI)
CONCORDIA
1989 REGGIO EMILIA
CERTALDO (FI)
1991 BOLOGNA
Cerritelli
TRIESTE
1992 ASIAGO
REGGIO EMILIA
CARPI
1993 LATINA
1994 MANTOVA
NEW YORK
Mazza
LONDRA
1995 PARMA
a cura di Samuele Mazza e Giuliano Serafini
HONG KONG
MILANO
MANTOVA
PAVULLO (MO)
1996 MONTECCHIO EMILIA
ROMA
con testi di Ada Lombardi e Patrizia Speciale
ROMA
1997 MANTOVA
2000 CASTELL’ARQUATO (PC)
a cura di Maria Luisa Trevisan
2004 GENOVA
2005 BERLINO
a cura di Nicola Micieli
2006 FORLI’
2007 PARENZO (CROAZIA)
Pericle Stoppa
2011 BOLOGNA
2016 BOLOGNA
a cura di Beatrice Buscaroli e Elena Marchetti
2018 VIADANA (MN)
a cura di Vittorio Erlindo e Paolo Conti
2019
2019 MIRANDOLA (MO)
a cura di Domenico Difilippo e Michele Fuoco
2020 VERGATO (BO)
2021 S. GIOVANNI PERSICETO (BO)
a cura di Hana Silberstein e Enrico Mulazzani
2021 NOVI DI MODENA
2021 ROMA
a cura di Geremia Renzi e Zhenru Liang
2021 MILANO Galleria Sì Studio evento “Walk-In Studio”,
Galleria Il Minotauro, “Il mito di Cadmo”, a cura di Toti Carpentieri
Museo Nazionale, “Carte”, a cura di Carlo Federico Teodoro
Museo Casabianca,“Tempi di pace 1948-1988”, a cura di Luigina Bortolatto
Palazzo Municipale, “Astraendo”, a cura di Claudio Cerritelli
Galeria Galaverni, “Disegni”, a cura di Massimo Mussini
Palazzo Pretorio, “Infinite Varianti”, a cura di Carlo Federico Teodoro
Galleria San Luca, “Per un’ idea di pittura astratta”, a cura di Claudio
Castel San Giusto, “Arte e Performance”, a cura di Carla Crevatin
Galleria Sindoni, “20×20”
Galleria Galaverni, “Pittori, Incisori, Scultori”
Galleria Elisabetta Frigieri, “Opere”
Galleria Romberg, “Artisti a schema libero”
Atelier d’Arte Ducale, “Filoarx”
Cristinerose Gallery, “Cinderella’s Revenge”, a cura di Samuele
Smith’s Galleries, “Cinderella’s Revenge”, a cura di Samuele Mazza
Galleria Niccoli, “Scarperentola”,
Lane Crawford, “Cinderella’s Revenge”, a cura di Samuele Mazza
Idea Books, “Impre-Visto”, con testi di Samuele Mazza e Marco Meneguzzo
Galleria d’Arte San Sebastiano, “Incontri”, a cura di Vittorio Mascalchi
Palazzo Ducale, “In Armonia”, a cura di Enzo Fabiani
Castello della Rocca, “Arte in Provincia”, a cura di Sandro Parmiggiani
Romberg Arte Contemporanea, Riparte, “+ Mela – Male”
Palazzo delle Esposizioni, “+ Mela – Male”
Atelier d’Arte Ducale, “Un libro da appendere”
Palazzo della Pretura, “Pesci d’Aprile…in Pretura”
Palazzo Ducale, “25! En Plein”
Istituto Italiano di Cultura, “Marina di Ravenna”,
Fiera d’Arte, “Contemporanea”
Galleria dell’Università, “Adriatico: Crocevia di culture”, a cura di
Pinacoteca Nazionale, “Lascia un Segno”, a cura di Eleonora Frattarolo
Fondazione Zucchelli, “In-SegnAti da Bologna”,
Galleria Civica d’Arte Contemporanea, “…E fu Terremoto”,
WEINGARTEN (GERMANIA) Abbazia, “E fu Terremoto”, a cura di Vittorio Erlindo e Paolo Conti
Aula Magna Montalcini, “Trio Alchemico”,
O.A.S.I., “Bologna Velata”, a cura di Paolo Gualandi e Sandro Malossini
Chiesa di Sant’Apollinare “25 Artisti per la Repubblica Italiana”
Villa delle Rose, “RamificAzioni”, a cura di Gianfranco Ferlisi
Tor Bella Monaca, “Il Terzo Paradiso e i 2000 segni di piace”,
2021 VERONA
2021 GENOVA
a cura Caterina Gualco
2021 PIEVE DI CENTO (BOLOGNA)
2022 GENOVA
“Il Terzo Paradiso e i 2000 segni di piace”, a cura di Geremia Renzi e Zhenru Liang
Bastione delle Maddalene, “Nel respiro del Mondo”, a cura di Matteo Vanzan
Museo d’Arte Contemporanea di Villa Croce, “Collezione in scatola”,
Museo Magi ‘900, “Minima Infinita”, a cura di Valeria Tassinari
Porta Siberia, “La Casa degli Angeli”, a cura di Daniele Crippa