Gino Baglieri – “Omaggio alla vita” – Galleria Arianna Sartori – Mantova

ARIANNA SARTORI

ARTE & OBJECT DESIGN

Mantova – Via Ippolito Nievo, 10 – Tel. 0376 324260

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La Galleria Arianna Sartori di Mantova (via Ippolito Nievo, 10) presenta la mostra dell’artista Gino Baglieri intitolata “Omaggio alla vita“.

La mostra sarà inaugurata Sabato 15 aprile alle ore 17.30 alla presenza dell’Artista.

Questa esposizione, curata da Arianna Sartori e aperta al pubblico fino al 4 maggio 2023 con orario: dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 e 15.30-19.30 chiuso Domenica e Festivi, è la terza che la Galleria dedica all’artista Gino Baglieri: la prima nel 2013 e la seconda nel 2017.

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Vittorio Sgarbi:

“Dai lavori di Baglieri emerge la riconoscenza a Renato Guttuso. I temi trattati a sfondo sociale e i soggetti protagonisti, nudi femminili e gente comune, ricordano le opere del maestro siciliano. Anche la tecnica è simile, ma l’esito risulta diverso. In alcune opere Invidiose delle grazie al museoI guardoni al museo traspare l’ironia, la dissimulazione, qualità preziosa in chi si arreca la libertà di rappresentare la verità dell’umano. Quando Baglieri affronta problematiche sociali lo fa in modo dottrinale al limite della moralità. Mi riferisco all’opera Aids, racconto simbolico ma non trasfigurato di una malattia che ha generato nuovi comportamenti sociali capaci di allontanare l’incontro tra corpi.

La citazione per nulla velata nella sua Anna Frank all’opera video Three Women di Bill Viola ci fa comprendere l’attenzione dell’autore anche nei confronti della videoarte. Nei lavori con soggetto Nudo di donna l’autore non si limita al racconto del dato percepito, ma ne coglie lo spirito.

Comunque è l’ironia una delle caratteristica più congeniali all’arte di Baglieri ed è su quella che l’autore insiste in molte delle sue opere. Raccontare alcuni argomenti in maniera dissimulata, ridente, con ricchi sottintesi ne sottolinea il talento.

Il suo intento non è quello di divertire distraendo l’osservatore dal quotidiano ma accompagnarlo ad una visione altra della realtà, pratica necessaria per la costruzione del proprio punto di vista, e questo Baglieri lo fa in maniera ineccepibile. Concludo citando una frase del suo conterraneo più celebre: “La pittura è il mio mestiere. Cioè è il mio mestiere ed il mio modo di avere rapporto con il mondo. Vorrei essere appassionato e semplice, audace e non esagerato. Vorrei arrivare alla totale libertà in arte, libertà che, come nella vita, consiste nella verità” (Renato Guttuso 1957). La libertà di citare i grandi dell’arte senza paura di perdere la propria identità artistica è la forza di Baglieri”.

Leonarda Zappulla:

“Grande cultore della bellezza muliebre, nelle sue composizioni riscontriamo un senso della corporeità della figura femminile che si staglia in spazi spesso solo accennati.

Allusioni e colte citazioni ridate sulla tela tramite corpose pennellate fanno della produzione di Gino Baglieri uno dei capitoli più belli dell’arte italiana del XX secolo.

L’artista, pur affascinato dalle avanguardie, riesce a distaccarsene in maniera del tutto naturale. Gino guarda con ammirazione al passato e in maniera dirompente lo fa entrare a pieno titolo nelle sue composizioni rimandando nelle pose o nei soggetti i brani celebri dell’arte italiana ed europea. Da Tiziano ad Ingres a Munch strizzando l’occhio alla maniera guttusiana anche nello stile, con la piena consapevolezza di ridare a quelle note citazioni e a quella lezione siciliana una veste nuova e del tutto personale.

Con piglio dissacrante, con immenso amore per l’arte con la consapevolezza del posto di rilievo che ormai ha raggiunto il suo linguaggio artistico sempre immediatamente riconoscibile l’autore non teme il confronto con i grandi nomi della storia dell’arte proprio perché li cita testualmente, e queste citazioni risultano accattivanti e coinvolgenti nell’economia dell’intera composizione a cui conferiscono una sofisticata ricercatezza.

Non è un caso che l’autore muova i suoi primi passi in ambito artistico come scultore, è innato in lui il senso del volume, della plasticità: la luce sapientemente scivola sulle forme delineandone i volumi proprio come nella scultura, la plasticità dei corpi conferisce alla narrazione una dimensione palpabile che denota un nuovo realismo. Attenzione però, il suo realismo cristallizzato in concetti tanto vividi quanto universali, tanto crudi quanto rievocativi. Anche quando le sue opere si fanno di denuncia sociale mantengono quella poetica che contraddistingue la sua personalissima maniera”.

“Amo la Sicilia.

La trovo selvaggia, primitiva, ma moderna.

Quando i miei sandali suanano i passi su questo suolo di pietra di Comiso, sento le corde della chitarra, sorde e potente, che cerco attraverso i pennelli, mentre accarezzano la tela e la mia pittura, si fa eterna”.

Gino Baglieri

Gino Baglieri vive e lavora nella città di Vittoria (RG) dove ha lo studio.
Appena quattordicenne, vince il terzo premio nel concorso di ceramica, l’opera è esposta nel Museo della ceramica di Faenza.
Comincia ad esporre nel 1981, partecipando in seguito a varie esposizioni in diverse città italiane, riscuotendo innumerevoli riconoscimenti e consensi, e incontrando i favori di collezionisti e critici, uomini di cultura e artisti, come Greco, Frai, Sassu, Bertini, Annigoni, Brindisi, S. Fiume e Carmelo Cappello che hanno sempre sottolineato, d’accordo, l’intensità del rapporto, nell’opera fra l’artista e la libertà, senza compromettersi con la politica; N. Piras, E. Fabiani, C. Strano, G. Martucci, F. Passoni, F. Ereddia, L. Poncet, P. La Roche, G. Segato, D. Trombadori, P. Levi, V. Sgarbi, oltre alle Monografie pubblicate dalla Mazzotta, Massacesi, Mondadori, Lalli Editore, ed altri.
Dal 2007 ad oggi espone con successo le sue opere a Parigi presso Le Gallerie Art Et Miss-Le Monde-Joseph.
Sue opere sono presenti presso il Museo di Faenza (RA) e il Museo di Arte Contemporanea di Senhur Do Bonfim Bahia (Argentina).
Dal 1993 ad oggi le sue opere vengono battute nelle migliori case d’aste.
Moltissime testate dei giornali del settore e non, hanno scritto di lui, oltre a Tv e radio.
È stato ideatore, promotore e organizzatore di ben quattro edizioni della Biennale d’Arte Siciliana e cinque edizioni di Vittoriane.
Ha vinto premi prestigiosi in tutte le manifestazioni ove è stato invitato.

Orario

dal Lunedì al Sabato 10.00-12.30 / 15.30-19.30.

Chiuso Domenica e Festivi.