“Guerino Gambella. La teoria della terra cava” – A palazzo Bruschi Falgari – Tarquinia
A palazzo Bruschi Falgari la mostra di pittura “Guerino Gambella. La teoria della terra cava”
Organizzata dal Comune di Tarquinia e dalla Delegazione Fai di Viterbo, l’esposizione, che omaggia l’artista tarquiniese Guerino Gambella, sarà inaugurata sabato 16 settembre, alle 17,30
Il Comune di Tarquinia e la Delegazione Fai di Viterbo omaggiano il pittore Guerino Gambella (Cagliari, 1923 – Tarquinia, 2003), nel centenario della nascita e nel ventennale della scomparsa. Lo faranno con una mostra dal titolo “Guerino Gambella.
La teoria della terra cava”, che sarà inaugurata sabato 16 settembre, alle 17,30, a palazzo Bruschi Falgari, al civico 34 di via Umberto I, nel centro storico della cittadina tirrenica.
Fin dagli anni Cinquanta, agli albori dell’esplorazione spaziale, Gambella aveva sviluppato una visione artistica unica e rivoluzionaria, anticipando con la sua pittura quello che sarebbe stato scoperto solo con le prime fotografie della luna, il decennio successivo. Artista e visionario, ha realizzato paesaggi alieni raffigurati con plausibilità impressionante, che catturano l’attenzione e l’immaginazione: attraverso colori vibranti, forme geometriche e scenari surreali, le sue opere aprono le porte ad un viaggio immaginario attraverso mondi ancora inesplorati. La capacità di rendere reali teorie extraterrestri, unita alla prospettiva visionaria, ha permesso a Gambella di trasmettere una sensazione di surreale perturbazione, che nasce dal mistero per l’ignoto e dall’innata attrazione per l’avventura.
L’esposizione, che sarà visitabile (ingresso libero) tutti i giorni fino al 1° ottobre, dalle 10,30 alle 12,30 e dalle 16,30 alle 18,30, offre un’opportunità unica di esplorare il lavoro di questo singolare pittore tarquiniese e di riflettere sulla sua abilità di prefigurare concetti che avrebbero trovato conferma solo successivamente, attraverso le immagini reali catturate dalle sonde spaziali.
I suoi lavori rivelano una connessione profonda tra l’arte e la realtà scientifica, dimostrando come l’immaginazione artistica possa essere una forza potente nell’anticipare e comunicare l’ignoto.