INCANTO – DALL’OLIO – MONTUSCHI – PALUMBO – SANSAVINI – Palazzo Del Capitano – Bagno di Romagna (FC)

Palazzo Del Capitano – Bagno di Romagna (FC)

20 luglio 2024 8 settembre 2024

INCANTO

DALL’OLIO – MONTUSCHI – PALUMBO – SANSAVINI

a cura di Francesca Caldari

Inaugurazione: Sabato 20 luglio, ore 17.00 alla presenza delle autorità

Palazzo del Capitano presenta come secondo appuntamento espositivo di Bagno d’Arte la mostra Incanto opere di Dall’Olio – Montuschi – Palumbo – Sansavini , promossa e patrocinata dal Comune di Bagno di Romagna e curata da Francesca Caldari.

L’evento contaminerà tutto il borgo; infatti alcuni esercizi andranno ad ospitare le opere degli artisti. Si tratterà di una vera e propria mostra diffusa; un’occasione per trovare l’arte anche in luoghi non deputati all’arte. Oltre a Palazzo del Capitano infatti i lavori dei maestri si potranno ammirare presso l’Hotel Tosco Romagnolo, presso Ròseo Euroterme Wellness Resort, le Terme di Sant’Agnese e il Cenacolo Santa Lucia.

Incanto”, come senso di stupore, come evasione dalla realtà, come capacità di affascinare. Una sola parola che racchiude nella sua semplicità ed ermeticità la poetica e la vocazione di quattro grandi maestri.

Il percorso espositivo comprende una trentina di opere di artisti internazionali, curiosi, colti, dai mille interessi, accomunati non solo dalle scelte tonali vivaci, dai richiami Pop, ma soprattutto dalla poetica legata alla dimensione del sogno. Le loro opere ci seducono con metafisiche atmosfere e scenari mutuati spesso dal mondo del Mito.

Il tema più ricorrente nelle loro creazioni è quello del sogno, una dimensione in cui tutto è possibile e le leggi della logica e della realtà vengono sovvertite. Attraverso stili impeccabili, cifre stilistiche diverse e ben connotate e un uso magistrale della tecnica pittorica, ci invitano a immergerci in un mondo onirico, in cui oggetti a volte comuni e banali possono trasformarsi in qualcosa di straordinario e imprevedibile; citazioni del passato e richiami al futuro dialogono in un’unica dimensione altra dal reale.

Le tematiche e le tecniche sono diverse così come gli schemi compositivi; ognuno calibra nel proprio universo creativo la sua vena fantasiosa e gli immaginari del sogno che gli sono propri per formazione, interessi, stimoli ricevuti, area geografica di appartenenza.

Luca Dall’Olio, (Chiari 1958) pittorepoeta di stampo surrealista, si esprime principalmente tramite la pittura ad olio che impiega per raccontare paesaggi, città antropomorfe, sogni, paesi incantati e personaggi volutamente privi di profondità.

Nelle sue opere, caratterizzate dalla staticità dell’impianto scenico, da vivaci cromie, da paesaggi immaginari e immaginifici, la luce domina prepotente, conferendo un valore emozionale e diffondendo la gioia di vivere dell’autore; perché per Dall’Olio il colore è pura emozione da trasmettere.

Guardando i suoi paesaggi, le sue notti di sogno, i nostri sensi vengono catturati e ci troviamo a vedere il mondo con gli occhi dell’artista, a ripercorrere i viaggi intrapresi dall’autore, a solcare montagne, navigare mari, contemplare tramonti, vedere albeggi, abbandonando la dimensione presente.

In Giancarlo Montuschi (Faenza 1952) pittore, scultore, ceramista, si scorge un legame evidente con la Pop americana, di Lichtenstein, con quella inglese di Hockney e quello con la ceramica di Faenza, sua città natale, di cui ama il colore per il tipo di impasto e per le tonalità timbriche.

Le sue opere nascono per evadere dal mondo reale; presentano un elemento ludico, un tendere al divertimento, con colori squillanti, talvolta fluorescenti, ospitano citazioni come pompe di benzina, insegne di fast food, coppie patinate arrivate direttamente da Hollywood, auto americane sportive, razzi, astronavi, navicelle spaziali.

Nel lavoro di Ciro Palumbo (Zurigo 1965) si avverte potentemente l’influsso della Metafisica di Giorgio de Chirico. Le sue opere appaiono come palcoscenici in cui il Mondo del Mito con la sua dimensione onirica riaquiscisce attualità rivisitato in una versione del tutto moderna. I suoi miti antichi contestualizzati in spazi al di fuori del tempo, appaiono contemporanei.

Le creazioni di Palumbo con i suoi colori brillanti raccontano di paesaggi desolati, architetture classiche, personaggi immaginari, accomunate sempre da una profonda simbologia.

In Massimo Sansavini (Forlì 1961), emerge la radice ravennate della sua formazione che si fonde con il gusto artistico di matrice spiccatamente Pop.

Si tratta di un artista eclettico, dalla fertile creatività, difficilmente catalogabile, si potrebbe definire un “pitto-scultore”, perchè realizza opere mediante l’assemblaggio e l’incastro di elementi lignei esaltando la componente pittorica del suo fare con l’impiego di colori accesi.

Da sempre l’arte è una necessità di anima e spirito e la sua sembra proprio avere come fine quello di condurre lo spettatore per mano attraverso le sue metafisiche atmosfere per farlo sognare, grazie anche ai continui rimandi al mondo della fiaba, sia nei soggetti che nei titoli. In esposizione domina la tematica della Natura, con le opere Jungle, Supernatural, Kindergarten, Bang Flowers.

Dall’Olio, Montuschi, Palumbo e Sansavini ci portano in un’altra dimensione, dove poter vedere il mondo con gli occhi dei bambini con la speranza di realizzare i propri sogni. A loro va il merito di riuscire ogni giorno a trasmettere grande poesia e leggerezza alle proprie creazioni, facendo evadere la nostra mente in una dimensione altra, lontana dalle preoccupazioni e ansietà per un futuro incerto.

LUCA DALL’OLIO

Nasce a Chiari (Brescia), dopo aver frequentato il Liceo Artistico Foppa di Brescia si diploma all’Accademia di Brera per poi iniziare immediatamente la sua carriera artistica. Nel 1986 viene pubblicata la prima monografia dedicata al suo lavoro e intitolata “Luca Dall’Olio, un giovane principe nell’impero dei segni”, seguita da “Sedimentazioni Sentimentali”, altra monografia uscita nel 1990 in occasione della mostra all’interno del prestigioso Palazzo dei Diamanti a Ferrara. Nel 2002 l’artista realizza per la stazione della metropolitana Villa Bonelli di Roma, un importante mosaico di 20 mq.

Il mezzo principale di espressione dell’artista è la pittura ad olio, ma i suoi lavori includono serigrafia, scultura, e fotografia. Gli strumenti utilizzati sono pittura acrilica, foglia oro, piombo, legno, acciaio, ferro e rame. I suoi viaggi alla scoperta del mondo e dei luoghi più nascosti dell’amata Italia sono sempre stati per l’artista un’infinita fonte di ispirazione e un’occasione per filtrare e reinterpretare volti, paesaggi, città e culture lontane. Ispirazione e grande rispetto anche nei confronti dell’opera dell’espressionista Ernst Ludwig Kirchner e dell’artista e architetto Friedensreich Hundertwasser.

Dall’Olio ha esposto ed espone presso gallerie e istituzioni museali nazionali e internazionali, e in fiere d’arte moderna e contemporanea, come la Miami International Expo e la Art Expo di NY.

Espone presso Palazzo Oddo di Albenga (Savona) la personale “Dell’anima il paesaggio” e alla Fortezza Spagnola di Porto Santo Stefano “I paesaggi dell’anima”. Partecipa alla XII Esposizione Nazionale Quadriennale di Roma, e nel 2011 viene selezionato tra gli artisti del Padiglione Italiano della “Biennale di Venezia – 54. Esposizione Internazionale d’Arte”.

Recentemente coinvolto nel sociale con progetti e laboratori di Arte-terapia, collaborazioni con Anfas, con i ragazzi della Cooperativa Sociale Zefiro. Luca ha partecipato al progetto Aba Autismo, il quale sfocia nella mostra collettiva “Dare forma ai Sogni” presso la Porta Sant’Agostino di Bergamo.

Nel 2018 Luca vive una lunga esperienza, in Brasile, precisamente nel Parà, a Castanhal, presso l’Escola das Artes São Lucas. Sempre a Castanhal, l’artista ha l’occasione di organizzare un laboratorio con la Ceapa, Centro de Atendimento a Pessoa con Autismo. È stata realizzata una mostra personale di Luca Dall’Olio presso la prestigiosa sede della Fondazione Morcelli a Chiari (BS) e presso il museo Santa Giulia di Brescia. In questo progetto Paolo Cappelletti attraverso lo scritto critico ha esplorato le diverse direzioni tematiche della produzione dell’artista.

GIANCARLO MONTUSCHI

Artista faentino, da tempo trapiantato nella bassa Toscana, si esprime con un linguaggio ingenuo, fiabesco, e sostanzialmente fantastico. Il fatto di aver “respirato” negli anni di formazione, i fermenti rivitalizzanti generati dall’influenza della Pop Art sui giovani artisti di quell’epoca, ha influenzato il suo lavoro.

Negli anni Novanta, inizia la collaborazione con la Kens’Art di Firenze, poi vengono le rassegne “The Art of living” a New York e “Scarperentola” itinerante a Milano, Londra e New York e la personale al museo della ceramica di Saint Emillion (Bordeaux). Numerose le personali a Roma nei primi anni 2000, poi a Perugia, Firenze Prato, Milano. Viene invitato alla 51° Biennale di Venezia, Padiglione Istituto Latino Americano.

Nel 2019 insieme a Palumbo, Dall’Olio e Sansavini parte il progetto “Sogni Senza Confini” che sarà ospitato nelle fiere di Roma e Forlì, poi a Napoli al complesso del Cristo Velato e quindi a Maiori nella costa amalfitana.

Negli anni Duemila sperimenta l’immagine digitale ed espone questa ricerca nella mostra “Lo specchio che fugge al Teatro Valle di Roma, organizzata dalla Galleria “Navona 42”, crea carte dedicate ai “Bestiari immaginari” che espone per la prima volta a Roma (libreria Bibi) e che rappresentano unulteriore svolta nel suo linguaggio.

Partecipa alla mostra organizzata dalla Galleria La loggia di Sansepolcro nei suoi spazi e in quelli del Museo Civico su “Da de Chirico a Ferroni. Il Novecento fra epoche, ipotesi e provocazioni, curata da Giovanni Faccenda e prefata da Vittorio Sgarbi.

Nei decenni successivi partecipa al concorso Arte Limen di Vibo Valenzia aggiudicandosi poi un premio prestigioso e viene scelto come Artista per la realizzazione del drappo per la storica disfida del Palio della Balestra della città di Sansepolcro. Viene invitato a presentare la sua esperienza d’artista ai: Racconti di Arte Contemporanea – Ciclo di incontri con gli artisti, con una introduzione di Marcello Duranti, al Museo civico di Sansepolcro. Partecipa al Secondo festival internazionale dell’Arte, Ambasciata della repubblica Iraq al Vaticano, Roma. Prende parte al progetto: CONTAINER LAB EXPO MILANO 2015 con altri 12 pittori su 12 piazze dell’hinterland milanese con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e di “Expo 2015”.

Partecipa alla Collettiva “OGNUNO IL SUO STILE- L’Arte e le sue forme”  Rio De Janeiro – Centro Cultural Correios a cura di Tartaglia Arte.

Nel 2019 esce il libro AstroPop a cura di Luca Beatrice; si susseguono poi nel 2021 la presenza alla mostra Diabolik alla Mole, a cura di Luca Beatrice, Domenico De Gaetano e Luigi Mascheroni e la partecipazione al Salone del mobile di Milano nello stand dell’Aston Martin.

Nel 2022 gli viene dedicata una personale sul tema del Pianeta Blu con la Personale “Happiness” a Montevarchi nel Palazzo del Podestà a cura di Maria Giovanna Cutini. Attualmente collabora con diverse gallerie italiane ed una a Chicago.

CIRO PALUMBO

Nato a Zurigo nel 1965. Il suo percorso artistico prende l’avvio dalla poetica della scuola Metafisica di Giorgio de Chirico e Alberto Savinio, per reinventarne tuttavia i fondamenti secondo un’interpretazione personale del tutto originale. Nella sua ricerca procede attraverso momenti di contemplazione e silenzi metafisici, a cui si contrappongono espressività notturne e intimamente travagliate, dove si respira netto il distacco dall’immobilità silente che abita le tele del Pictor Optimus. Le sue opere si presentano dunque come palcoscenici in cui gli oggetti presenti sono portatori di simbologie oniriche. Ciro Palumbo non è solo un pittore, ma di fatto un poeta che riflette, agisce e compone per coniugare metafore sull’inafferrabilità del tempo e l’incommensurabilità dello spazio, mostrando quindi la sua capacità di approfondire l’osservazione non tanto della natura, quanto delle impressioni immaginifiche che provengono dalla memoria. Curioso ricercatore e studioso, lavora da qualche anno anche sul tema del Mito, interpretando la mitologia classica in chiave squisitamente moderna, e dandone una lettura profondamente colta e suggestiva. L’artista riesce dunque a sublimare e contestualizzare i miti antichi in spazi al di fuori del tempo, dimostrando la loro contemporaneità.
La sua formazione di grafico pubblicitario lo porta ad esercitare per anni la professione di Art Director in Agenzie pubblicitarie di Torino. È durante questo percorso che scopre ed amplia le sue capacità visive e compositive. Successivamente, l’esperienza in una moderna bottega d’arte e la conoscenza di alcuni Maestri contemporanei, lo conducono ad approfondire la tecnica della pittura ad olio con velatura. Negli ultimi anni l’artista si dedica con successo anche alla scultura donando tridimensionalità, attraverso la terracotta, ai topos della sua poetica.
Palumbo inizia la sua attività espositiva nel 1994, e ha al proprio attivo un centinaio di mostre personali in tutta Italia. Nel 2011 ha partecipato alla 54 a Biennale di Venezia, padiglione Piemonte. Negli ultimi anni diverse sedi importanti hanno ospitato le sue opere, tra queste lo Stadio di Domiziano a Roma con la mostra “The strenght of gods and heroes” e l’evento multi-artistico “Homo Viator. Il Poeta visionario”, il Palazzo Medici Riccardi a Firenze con la mostra “Rinascenza. La pittura, un segreto non ancora svelato”, il Museo civico di Palazzo della Penna a Perugia con la mostra “Rinascenza. Un risveglio per l’anima”, il Carcere Borbonico del Castello Aragonese d’Ischia con la mostra “Palumbo – Fellini. Immaginario surreale tra pittura e cinema”, il Palazzo della Cultura a Catania con la mostra “Isole migranti”, la Sala colonnato del Palazzo della Città di Bari con la mostra “Il volo del Poeta visionario”, il MAUTO Museo Nazionale dell’Automobile di Torino e il Castello Carlo V di Monopoli con la mostra “Sguardi eterni tra la terra e il cielo”, il Museo Piaggio a Pontedera (Pi) con la mostra “Homo Viator”.
Tra le esposizioni internazionali sono da segnalare la presenza all’Artexpo di New York, al Context Art Miami, le mostre personali a Providence (USA) e in Svizzera a Bellinzona. Le sue opere sono pubblicate su importanti annuari e riviste di settore, inoltre alcuni dipinti si trovano all’interno di collezioni istituzionali e private in Italia e all’estero. Attualmente vive e lavora a Torino.

MASSIMO SANSAVINI

Si è diplomato presso l’Accademia di Belle Arti di Ravenna. Le sue basi artistiche si sono formate agli inizi degli anni Ottanta.

Ricercando i temi della cultura popolare con tecniche sia antiche, con l’uso del legno, che contemporanee, abbinando a questo resine industriali, Massimo Sansavini ha saputo creare uno stile unico che si perde tra artigianato e arte contemporanea, iniziando la sua ricerca artistica partendo dall’uso del mosaico.

L’utilizzo del legno come tassello di mosaico è un chiaro riferimento alla tradizione ravennate ma anche a maestri del passato quali Giacomo Balla, Fortunato Depero, Enrico Baj e Bruno Munari.

Numerose le esposizioni che lo hanno portato all’estero in vari musei.

Dal 1999 ha soggiornato per tre anni in Brasile ed esposto al Museu Brasilero da Escultura al Museu Nacional de Belas Artes su invito del direttore della Biennale d’Arte di San Paolo del Brasile e dell’architetto Oscar Niemeyer, e in seguito presso la sede dell’Ambasciata Italiana a Brasilia e al Museu da Ciencia e da Tecnicas di Porto Alegre.

In Italia è stato inserito nella mostra “Da Picasso a Botero”, esposta nel 2004 al Museo civico di Arezzo curata da Vittorio Sgarbi, con il patrocinio del Presidente della Repubblica.

Nel 2006 il Ministero degli Affari Esteri ha promosso una sua esposizione presso gli Istituti Italiani di Cultura in Germania ad Amburgo, Wolfsburg, Berlino e alla Kunsthalle di Norimberga. Le esposizioni tedesche, dal titolo Neverland, sono state presentate da Maurizio Vanni, Renato Cristin e Maurizio Sciaccaluga.

A partire dalla stagione televisiva 2004-05 Sansavini collabora con i programmi In famiglia e Piazza Grande, diretti, per Rai2, dal regista Michele Guardì, realizzando varie scenografie tra cui quella dell’oroscopo di Paolo Fox.

Si è occupato di moda e design, fornendo i propri disegni per la realizzazione della collezione di moda Primavera Estate Donna per la Maison Enrico Coveri presentata alla settimana della moda di Milano nel 2008, sono stati inoltre realizzati complementi e mobili imbottiti presentati in occasione del Salone del Mobile di Milano nel 2009, nello stesso anno è stato inserito nella mostra celebrativa sul Futurismo “Futurismo nel suo centenario la continuità” realizzata a Cavallino (LE) presso la Galleria del Palazzo Ducale, presentata da Luigi Tallarico, e nella mostra A+B+C/= F Futurismo, presentata da Philippe Daverio presso la ex sede della banca d’Italia ad Alessandria.

Nel 2011 la mostra sul futurismo italiano gli dedica una sala al Guangdong Art Museum di Canton ed esposta in precedenza al NAMOC di Pechino.

Ha esposto nei padiglioni regionali Emilia-Romagna e Piemonte della 54° Biennale di Venezia, al Museo di Santa Giulia di Brescia, alla Fondazione Palmieri a Lecce e al Macro a Santa Rita e all’Auditorium Conciliazione a Roma.

La ricerca più recente lo ha portato ad indagare sul sociale realizzando la mostra Touroperator un progetto realizzato con il legno degli scafi dei migranti approdati a Lampedusa; nel settembre 2015 ottiene dal Tribunale di Agrigento autorizzazione esclusiva, mai concessa prima, per potere prelevare gli scafi dei migranti detenuti nell’ex base militare Loran di Lampedusa per realizzare il progetto artistico Touroperator.

Esposta per la prima volta nel 2016 ai Musei di San Domenico a Forlì, la mostra Touroperator poi prosegue al parlamento Europeo a Bruxelles e continua il suo percorso in vari musei, fondazioni e spazi istituzionali fino ad arrivare a giugno del 2022 alla sua tredicesima esposizione istituzionale.

Ad aprile 2020 il presidente David Sassoli ha concesso alla mostra Touroperator e agli eventi ad essa collegati, l’alto patrocinio del Parlamento europeo.

Nel 2021 realizza un’opera monumentale nella città di Forlì commissionata dalla Fondazione Dino Zoli per l’Arte Contemporanea.

Massimo Sansavini attualmente vive e lavora a Forlì.

SCHEDA TECNICA:

INCANTO

DALL’OLIO – MONTUSCHI – PALUMBO – SANSAVINI

A cura di Francesca Caldari

Palazzo del Capitano, Via Fiorentina, 38 – Bagno di Romagna (FC)

20 luglio8 settembre

Inaugurazione:sabato 20 luglio ore 17,00

Orari: sabato, domenica ore: 10.30-12.30 e 16.30-19.00 – martedì 20,00-22,30 – venerdì 16,30-19,00

Per Informazioni: francescacaldari@libero.it – cell. 347.0358274

INGRESSO LIBERO