Karin Sander - Marking off - BASE Progetti per l'arte - Firenze

Karin Sander – Marking off – BASE / Progetti per l’arte – Firenze

BASE / Progetti per l’arte presenta sabato 8 febbraio 2020 dalle ore 18,30 la mostra che Karin Sander, artista che dagli anni ’90 propone una riflessione concettuale sulla natura dell’opera d’arte, ha appositamente ideato per lo spazio non profit di Firenze e che indaga la relazione tra luogo espositivo, opera e pubblico al tempo di google maps e degli altri social media digitali e globali.

Karin Sander Marking off

Base, Progetti Per L’arte

via san niccolo 18 rosso, 50125 Firenze

Il progetto Marking off di Karin Sander per Base consiste nel visualizzare i tre strumenti o i tre gesti tipici che l’utente digitale compie per cercare un luogo e recarsi in esso: le coordinate di geolocalizzazione della destinazione, il puntatore che fissa il luogo in google maps, la traccia del polpastrello sul touch screen. L’artista allo stesso tempo, con un approccio straniante, visualizza questi elementi nello spazio fisico utilizzando i medium che l’arte processuale degli anni ‘70 ha adottato e che vanno dalle scritte sulla parete con il prespaziato a quelle in tubo di neon colorato, fino all’intervento pittorico volto a segnare e trasformare un perimetro dell’architettura. Il suo intento non riguarda il creare una lista fredda dei mezzi dell’arte o del muoversi nella realtà attraverso coordinate virtuali, bensì ricorda che tali elementi non sono il fine bensì il punto di partenza per un processo che porta ad altro. È questo altro che lei evoca con questa mostra e questa sua riflessione sul ruolo dell’arte e dello spettatore a confronto con l’attuale era globale e post-internet. È la stessa modalità che fa dire all’artista: Devo essere in grado di lavorare utilizzando risorse che esistono effettivamente, che sono già presenti all’interno del sistema, e che possono mettere il sistema contro se stesso e che, nel 1997 per Skulptur Projekte, l’ha portata a evidenziare il centro reale, geometrico e geografico, della città di Münster con una base circolare in cemento rosso evidenziando sia un’area che passava inosservata, sia la relazione tra fattori scientifici, storici, economici ed identitari con cui rilevare oggettivamente il centro (in quel caso distante dal “centro città” comunemente inteso).

Karin Sander (Bensberg, Germania, 1957; vive e lavora tra Berlino e Zurigo) agisce da sempre sull’intersezione tra opera, destinatario e istituzione, tra ciò che si trova e ciò che si aggiunge, tra presenza e assenza. I suoi Mailed Paintings (iniziati nel 2004) sono tele dalle forme geometriche primarie che vengono spedite nei luoghi in cui devono essere esposte senza imballaggio e accettando così le tracce casuali prodotte dal trasporto all’interno del processo creativo.

Sono da citare anche i suoi famosi Wall Pieces (in corso dal 1986) realizzati lucidando una porzione di parete e le sue sculture in miniatura (iniziate nel 1997) con cui propone la traccia del pubblico stesso di quel contesto adottando le prime tecniche di copia in 3D.

Tra le sue molte mostre personali recenti vi è quella al Kunstmuseum Winterthur, Winterthur, 2018 e tra quelle collettive: Talking Picture Blues (Voices Rising), Songwong Art Center, Seoul, 2015; Solides Fragiles, MUDAM -Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean, Luxemburg, 2014; Lens Based Sculpture – The transformation of sculpture through photography, Akademie der Künste, Berlin, 2014; Faster and Slower Lines, Reykjavíc Art Museum, Reykjavíc, 2011; Contemplating The Void, Solomon R. Guggenheim Museum, NewYork, 2010; Photography on Photography: Reflections on the Medium since 1960, The Metropolitan Museum of Art, NewYork, 2008; Painting, MoMA, NewYork, 2007.