KOSMOS. GIANMARIA POTENZA. L’ORDINE DELLE FORME – GENOVA

KOSMOS. GIANMARIA POTENZA. L’ORDINE DELLE FORME

 

KOSMOS
GIANMARIA POTENZA
L’Ordine delle Forme
a cura di Virginia Monteverde

10 Febbraio -10 Marzo 2019
INAUGURAZIONE
sabato 9 febbraio ore 17.00
presentazione di Bettina Bush

Art Commission-Events ACe e Museo di Sant’Agostino – Genova
Museo di Sant’Agostino, Piazza Sarzano 35 Genova

info Mostra: artcommissionevents@gmail.com cell. 3479300692
info Museo: museosagostino@comune.genova.it Tel. 010 2511263

Sabato 9 febbraio 2019 alle ore 17.00 Art Commission in collaborazione con il Museo di Sant’Agostino di Genova, presenta la mostra personale di Gianmaria Potenza dal titolo

“KOSMOS. Gianmaria Potenza. L’Ordine delle Forme”

La mostra, curata da Virginia Monteverde, si sviluppa nei vari piani del Museo. Sono oltre cento le opere del maestro veneziano esposte: bronzi, vetri, marmi, fino alle sue ultime sperimentazioni con vetro e polistirolo.

“Ogni opera è un alfabeto di simboli in movimento dove le rigide geometrie del quadrato, del cerchio, e del triangolo, sfidano la sfera, la spirale e la piramide; giocano, si intrecciano, e si uniscono, creano nuove regole per costruire sofisticate architetture dal sapore fantastico.” (Bettina Bush)

“E’ come dare nuova vita a un’antica rotta – da Venezia a Genova – la mostra che si tiene nel Museo di Sant’Agostino. Ravviva un legame che fu, non lo nascondo, anche molto conflittuale e che comunque marcò i secoli dal Medioevo in poi. Un legame liquido, e quindi mutevole; a volte aspro e corrucciato, a volte placido e scorrevole. Un legame fatto anche di scambi culturali, che sono quelli che in questa sede più ci interessano, senza però dimenticare che con uomini e merci viaggiano anche le idee.” (Adelmo Taddei, conservatore del Museo di Sant’Agostino)

La mostra rimarrà allestita fino al 10 marzo, visitabile da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00.

Catalogo mostra edito da Liberodiscrivere per la collana d’arte Art Commission

L’ARTISTA

Gianmaria Potenza nasce il 9 Dicembre 1936 a Venezia, dove tuttora risiede e lavora nella suggestiva zona degli artisti di San Trovaso.

Si forma presso l’Istituto Statale d’Arte di Venezia sotto l’illuminata guida di Giorgio Wenter Marini, terminando gli studi nel 1956. Ben presto apre un suo studio dove pratica diverse forme d’arte: dalla scultura alla pittura al mosaico.

Esordisce pubblicamente nel 1952 partecipando a una collettiva presso la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia dove tiene, nel 1958, la sua prima personale.

Nel 1954 e nel 1956, come migliore allievo, è invitato a esporre alla Biennale d’Arte di Venezia, dove le sue opere saranno presenti anche nel 1958, 1960, 1966, 1968, 1986, 1995, 2009.

La sua fama di estroso e raffinato creatore di forme si allarga a tal punto che gli giungono commissioni dall’Italia e dall’estero, soprattutto per la decorazione di navi, alberghi e edifici pubblici, talvolta collaborando con architetti di fama mondiale. Non meno importanti, i lavori di arte sacra realizzati per chiese italiane ed estere. Tra gli anni Sessanta e Settanta inoltre, idea e crea gli arredi e i paramenti sacri per la Santa Sede sotto il Pontificato di Paolo VI.
Dagli anni Sessanta, Potenza s’interessa anche allo studio delle linee pubblicitarie per varie industrie e catene commerciali e nel 1968 fonda la vetreria La Murrina, disegnando oggetti ed elementi per l’illuminazione e l’arredo.
Numerose esposizioni personali e collettive hanno fatto sì che l’arte di Potenza fosse apprezzata diffusamente in Italia e all’estero. Solo negli ultimi anni espone a San Pietroburgo, Samara, Krasnodar, Rostov, Assisi, Roma, Venezia, Padova, Genova e Milano, senza considerare le numerose opere già presenti in collezioni pubbliche e private di tutto il mondo.

La critica ha sempre sottolineato la sua grande capacità di inventare squisite forme d’arte, sempre in bilico tra istinto e cultura, tra dimensione favolistica e quella simbolica, adottando i mezzi più diversi, cioè allargando il concetto stesso di pittura e scultura ai materiali vecchi e nuovi, arricchendo il prestigio di un’arte che a Venezia, dal Cinque al Settecento, ha trovato i suoi più famosi interpreti.