“La concezione crociana di paesaggio nel diritto contemporaneo” – presentazione a Palazzo Patrizi Clementi – Roma
“La concezione crociana di paesaggio nel diritto contemporaneo”.
Questo il titolo del volume, con la prefazione Piero Craveri, a cura di Paolo Carpentieri, Carlo Iannello e Giancarlo Montedoro, la cui presentazione avrà luogo proprio a Palazzo Patrizi Clementi, il 20 marzo, con gli interventi dell’urbanista Vezio de Lucia, che qui il 30 novembre 2022 presentò il suo libro “l’Italia era bellissima”.; del soprintendente, arch. Margherita Eichberg; della prof.ssa Elisa Scotti, docente di diritto amministrativo all’Università di Macerata, e Rita Paris, dell’Associazione Bianchi Ranuccio Bandinelli.
I tre autori del libro offrono contributi molto interessanti, alla luce della loro competenza ed esperienza pluriennale.
Paolo Carpentieri, consigliere di Stato. Carlo Iannello, professore associato di Diritto Pubblico presso la Seconda Università di Napoli e presso l’Università della Campania Luigi Vanvitelli, ha pubblicato numerosi saggi.
Giancarlo Montedoro, docente di Diritto pubblico dell’economia presso la Facoltà di Economia della Luiss Guido Carli, attualmente è Consigliere del Presidente della Repubblica e Direttore dell’ufficio Affari Giuridici e Relazioni Costituzionali della Presidenza della Repubblica.
Ognuno di loro sviluppa una sezione in cui approfondisce un aspetto legato al tema.
( “La concezione crociana di paesaggio” Montedoro), “La concezione crociana di paesaggio nell’art. 9 della Costituzione repubblicana scritto da Aldo Moro e Concetto Marchesi” (Iannello); “Croce e il paesaggio” (Carpentieri).
Il testo ben mostra ‘il peso’ e l’impatto che la legge Croce, la legge 778 dell’11 giugno 1922 Per la tutela delle bellezze naturali e degli immobili di particolare interesse storico, ha avuto sull’art. 9 della Costituzione e sul Codice dei beni culturali.
Sia in materia di paesaggio che di tutela, ampliando la sfera di quest’ultima.
Beni culturali non sono solo le bellezze naturali e materiali, ma anche i beni immateriali e demoetnoantropologici che racchiudono la nostra memoria, perciò da salvaguardare. Tanto che per Croce paesaggio è la rappresentazione visibile della storia della Nazione.
E da proteggere. Con vincoli e non solo.
Dalla legge Croce, passando per la legge Bottai e Galasso, si arriva al Codice in cui sempre più parte attiva viene avocata alle soprintendenze. Croce, ma anche Cederna, una battaglia per evitare la deturpazione del paesaggio.
Infatti Croce invita ad avere una visione sempre più ampia del paesaggio, mutata negli anni. Il libro offre anche un quadro fedele della situazione moderna, in cui eolico e fotovoltaico spesso deturpano paesaggi con rilevanti presenze archeologiche e non solo. I vincoli delle soprintendenze sono visti come veti ostativi stringenti.
Invece occorre rendersi conto che lo scenario è mutato e che non bisogna farsi prendere dalla smania di profitto e dall’interesse economico, ma contemperare l’esigenza al progresso e allo sviluppo, con quella alla tutela dell’ambiente.
L’uomo ha cambiato il paesaggio per rispondere meglio alle sue esigenze. Ma occorre trovare un equilibrio. Perciò, anche in campo giuridico, in tal senso c’è stata un’evoluzione.
Dalla proprietà privata si è passati ai vincoli paesaggistici, per poi introdurre i piani territoriali paesaggistici e infine approdare a una vera e propria pianificazione urbana che regolamenti il tutto in modo conforme, compatibile, omogeneo possibilmente.
La modernità della legge Croce.