“La milleduesima notte: arte e moda negli anni Venti” – Stefania Portinari – Vicenza
Il primo appuntamento del 2020 di “Sogni del Novecento”
la storia dell’arte raccontata al Teatro Comunale di Vicenza è in programma giovedì 23 gennaio alle 20.45 al Ridotto:
sarà Stefania Portinari, curatrice della mostra “Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi”
ad intrattenere gli spettatori con la sua conferenza-spettacolo dedicata a
“La milleduesima notte: arte e moda negli anni Venti”,
un fascinoso racconto degli straordinari cambiamenti negli stili di vita di quell’epoca,
ed in particolare sulla nascita della moda, dei suoi cerimoniali e della figura dello stilista.
ALLE CONFERENZE SPETTACOLO SULL’ARTE ARRIVA, CON STEFANIA PORTINARI, L’ARTE E LA MODA DI INIZIO NOVECENTO
Riprende in gennaio al Teatro Comunale di Vicenza la rassegna dedicata all’Arte, realizzata con la direzione artistica di Guido Beltramini, direttore del Centro Internazionale di Studi di Architettura Andrea Palladio e del Palladio Museum, con approfondimenti inediti sul Novecento, per mettere in scena, visioni e artisti raccontati in modo originale, e per gettare una luce nuova e ‘diversa’ rispetto alle letture tradizionali del secolo breve. I Sogni del Novecento – questo il titolo delle conferenze-spettacolo 2020 – parleranno al pubblico di grande pittura, architettura, moda e mercato, quattro punti di vista da cui osservare un panorama insolito sul Novecento, un’epoca che ha cambiato il nostro modo di vedere e di fruire l’arte.
Ed è evidente lo stretto rapporto con alcuni temi presenti nella mostra “Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo sguardo di Ubaldo Oppi” in Basilica Palladiana fino al 13 aprile, con il prossimo appuntamento in programma giovedì 23 gennaio alle 20.45 al Ridotto: sarà proprio la curatrice della mostra Stefania Portinari ad intrattenere gli spettatori con la sua conferenza-spettacolo dedicata a “La milleduesima notte: arte e moda negli anni Venti”, un fascinoso racconto degli straordinari cambiamenti negli stili di vita di quell’epoca, ed in particolare sulla nascita della moda, dei suoi cerimoniali e della figura dello stilista.
Nell’incontro in scena al Ridotto giovedì, Stefania Portinari trascinerà il pubblico nelle feste parigine del sarto Paul Poiret, dai primi anni del Novecento fino ai ruggenti anni Venti, in un tourbillon tra arte e moda. Il titolo rimanda a quello di una festa, la più spettacolare di tutti i tempi, organizzata il 24 giugno 1911 da Paul Poiret, creatore di moda, collezionista d’arte, amante del lusso: allestita nel giardino di casa sua e ispirata all’orientalismo imperante delle Mille e una notte, fu intitolata La Fête de la Mille et Deuxième Nuit. Fu davvero un sogno ad occhi aperti: tutti gli invitati indossavano costumi orientali e per Poiret fu l’occasione di mostrare le sue collezioni di moda con abiti audaci e scenografici e, per la prima volta, i pantaloni di chiffon in stile harem, la gonna-pantalone e i turbanti all’orientale. Poiret, stilista ante-litteram, fu il primo a lanciare un profumo e a ideare una collezione di moda maschile, ad inventare le boutiques, a studiare le dinamiche del prêt-à-porter e delle royalties, a chiedere agli artisti di lavorare per lui; ma con la sua moda proponeva soprattutto un ideale di donna, seducente e libera, resa più attraente dagli abiti morbidi e raffinati, quasi una principessa come quelle che, nella mostra in Basilica Palladiana, incedono nei pannelli delle Mille e una notte di Vittorio Zecchin.
Il 1911 è anche l’anno in cui Ubaldo Oppi giunge a Parigi e conosce Picasso, Modigliani, van Dongen e gli altri protagonisti dell’avanguardia. Suo padre, che gestiva un negozio di calzature di lusso in contrà Cavour a Vicenza, la cui vetrina “faceva sognare signore e signorine” – come scrive un giornale dell’epoca – avrebbe preferito non diventasse un artista; ma erano state proprio le sagome di quelle scarpine a ispirare i primi disegni del pittore.
Negli anni Venti la silhouette degli abiti cambia ancora, si accorcia e fascia i corpi, rincorrendo libertà e indipendenza. Ne è una grande interprete Coco Chanel, ma racconta queste atmosfere anche lo scrittore Massimo Bontempelli che descrive quella Milano anni Venti in cui si muovono Margherita Sarfatti e gli artisti del Novecento Italiano. Seduzione, magia, fascino, raffinatezza, saranno così le parole chiave di un incontro, arricchito dalla visione di quadri importanti, in cui Stefania Portinari racconterà di un tempo in cui persino le cravatte di Filippo de Pisis erano “un poema” o i protagonisti dei romanzi, come Il prete bello di Goffredo Parise sembravano uscire da un dipinto (don Gastone Caoduro era dotato di una tale avvenenza che quando entrava nelle stanze ne cambiava persino la luce).
Stefania Portinari, curatrice della mostra “Ritratto di donna. Il sogno degli anni Venti e lo
sguardo di Ubaldo Oppi” è docente di Arte Contemporanea all’Università Ca’ Foscari di Venezia, studiosa dell’Arte del Novecento, esperta di collezionismo, moda e design.
I biglietti per le conferenze-spettacolo sull’Arte ”Sogni del Novecento” sono in vendita alla biglietteria del Teatro Comunale, in Viale Mazzini (tel. 0444.324442 – biglietteria@tcvi.it) aperta dal martedì al sabato dalle 15.00 alle 18.15, online sul sito del teatro tcvi.it, agli sportelli di Intesa Sanpaolo ex Banca Popolare di Vicenza; i biglietti si possono acquistare anche tramite la App TCVI e in biglietteria del teatro un’ora prima degli eventi.
I prezzi dei biglietti per le conferenze-spettacolo “Sogni del Novecento” sono: 14 euro il biglietto intero, 11 euro il ridotto over 65 e under 30.