La stagione futurista di Virgilio Marchi – Conferenza di Milva Giacomelli – Le Domeniche del Centro Cagianelli – Pisa
2° DOMENICA del Calendario Culturale “Le Domeniche del Centro Cagianelli / 2024”
La stagione futurista di Virgilio Marchi
Conferenza di Milva Giacomelli
architettrice, PhD in Storia dell’architettura e dell’urbanistica;
Membre fondateur, Eurocultures observatoire européen du développement socioculturel de la ville a.s.b.l. (C/O Institut Supérieur d’Architecure Saint-Luc).
Domenica 21 aprile 2024, ore 11.00 (ingresso gratuito su tesseramento)
seguirà cocktail
Centro Cagianelli per il 900
viale delle Cascine, n. 2 – 56122 Pisa
tel. 392.6025703 – francesca.cagianelli@gmail.com
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Il Centro Cagianelli per il ‘900 ha il piacere di annunciare il secondo appuntamento del Calendario culturale “Le Domeniche del Centro Cagianelli / 2024”, promosso in collaborazione con PISA PERCORSI MUSEALI e con il contributo di Fondazione Pisa, dedicato all’internazionale temperie avanguardistica dell’eccentrica Galleria fondata nel 1918 da Anton Giulio e Carlo Ludovico Bragaglia, dal titolo “La stagione indipendente di CASA D’ARTE BRAGAGLIA”, in programma domenica 21 aprile 2024, ore 11.00 (ingresso gratuito su tesseramento).
Questo secondo appuntamento del Calendario pisano, dedicato al genialissimo Virgilio Marchi (Livorno, 21 gennaio 1895 – Roma, 30 aprile 1960), intitolato “La stagione futurista di Virgilio Marchi”, intende valorizzare un protagonista del futurismo, sorretto da una densità di prospettive culturali ed estetiche di latitudine internazionale, eppure anch’egli pressochè dimenticato nel nostro territorio, dove ne è stata tuttavia celebrata in particolare la stagione scenografica relativa alla collaborazione con lo studio cinematografico Pisorno-Cosmopolitan.
Sarà Milva Giacomelli, architettrice, PhD in Storia dell’architettura e dell’urbanistica; Membre fondateur, Eurocultures observatoire européen du développement socioculturel de la ville a.s.b.l. (C/O Institut Supérieur d’Architecure Saint-Luc), pluriennale curatrice di eventi e pubblicazioni dedicati a Virgilio Marchi, a presentare un excursus storiografico intitolato alla militanza futurista dell’artista, avviatasi all’insegna della predilezione del “lirismo plastico” quale formula di base per l’elaborazione architettonica, e rivolta in particolare all’indirizzo del comasco Antonio Sant’Elia, di cui tuttavia, in una conferenza tenuta nel 1918, stigmatizzava l’affinità con l’architettura americana.
Nel 1921, per incarico di Anton Giulio Bragaglia, Marchi curò la realizzazione della nuova sede dell’omonima Casa d’Arte, già al n. 21 di via dei Condotti, poi trasferitasi nelle cantine del Palazzo Tittoni in via degli Avignonesi, che inglobava alcuni ambienti delle terme di Settimio Severo. Nel 1922 fu la stessa Casa d’arte Bragaglia ad ospitare la personale “Marchi architetto futurista”, inaugurata da Filippo Tommaso Marinetti, finchè nel 1923 l’artista realizzò le scene di alcuni spettacoli per il Teatro degli Indipendenti, mentre, nel 1924, Luigi Pirandello, direttore della Compagnia del Teatro d’Arte di Roma che annoverava, tra gli altri, Marta Abba e Lamberto Picasso, si avvalse dell’operato di Marchi per la realizzazione del Teatro Odescalchi, inaugurato nel 1925.
La conferenza di Milva Giacomelli sarà affiancata dall’evento espositivo dedicato ad alcune testimonianze disegnative e incisorie conservate presso il Centro Cagianelli per il ‘900, con particolare riferimento alla preziosa xilografia dell’artista destinata all’illustrazione simbolista di un romanzo di Francesco Flora e al disegno drammaticamente visionario “Veduta di Livorno dopo i bombardamenti” (1946-1948).
Tale evento sarà l’occasione per celebrare la breve militanza futurista di Enrico Cagianelli, da includersi tra quei dimenticati di Casa d’Arte Bragaglia, che alla stregua dei tre protagonisti selezionati nel Calendario 2024, Mario Bacchelli (Bologna 1893 – Memphis 1951), Virgilio Marchi (Livorno, 21 gennaio 1895 – Roma, 30 aprile 1960), Romeo Costetti (Reggio Emila, 1871 – 1957), partecipò al più rivoluzionario luogo polifunzionale della Roma artistica degli anni Venti, distinguendosi nella variegata temperie sperimentale messa in campo dalla “stirpe bragagliesca” con l’obiettivo di promuovere un ampio ventaglio di rassegne intitolate agli esponenti delle avanguardie mondiali, così come ad alcuni outsider italiani variamente partecipi di sussulti innovativi e ambizioni internazionali.
Milva Giacomelli, architettrice, PhD in Storia dell’architettura e dell’urbanistica; Membre fondateur, Eurocultures observatoire européen du développement socioculturel de la ville a.s.b.l. (C/O Institut Supérieur d’Architecure Saint-Luc).
Gli interessi di Milva Giacomelli si svolgono su quattro assi principali: il Futurismo, in particolare ha approfondito figure fino allora poco note come Virgilio Marchi e Volt (alias Vincenzo Fani Ciotti); l’architettura delle sale cinematografiche, dagli anni 1920 agli anni 1950; l’architettura delle stazioni ferroviarie e i suoi protagonisti (Angiolo Mazzoni e Roberto Narducci) e gli architetti e ingegneri italiani che hanno operato nei paesi della riva orientale e meridionale del Mediterraneo, con particolare attenzione all’Egitto, alla Tunisia, al Marocco e all’Albania.
Ha insegnato storia dell’architettura contemporanea all’Università di Firenze. Tra le sue pubblicazioni si ricordano “Virgilio Marchi. Scritti di architettura 1. Architettura futurista I vertici azzurri di Roma (Il futuro di Roma)”, 1995; “Virgilio Marchi, Edwin Cerio e l’architettura Caprese”, “La Nuova Città”, n. 10-11, 1996; “Virgilio Marchi. Scritti di architettura 2. Italia nuova architettura nuova (seguito di Architettura futurista). Un piccone ideografico, una tramvia, un cerchio azzurro”, Firenze 1997; “La Casa d’Arte Bragaglia di Virgilio Marchi”, “Quasar” n. 17, 1997; “Volt e l’architettura futurista”, “Quasar”, n. 24-25, 2000-2001; “Les futuristes et l’architecture capriote”, in Genius Loci National et Régional en Architecture; “Entre Histoire et Pratique / National and Regional in Architecture; between History and Practice”, Colloque International, 2002; “Architetti e Ingegneri Italiani dal Levante al Magreb 1848-1945. Repertorio biografico, bibliografico e archivistico”, 2005; “Architetture cinematografiche di Virgilio Marchi per la Toscana”, “La Nuova Città”, n. 13, 2007; “Il cinema Odeon di Virgilio Marchi”, “Opus Incertum”, n. 2, 2007; “Architetti e Ingegneri Italiani in Egitto dal Diciannovesimo al Ventunesimo secolo / Italian Architects and Engineers in Egypt from the Nineteenth to the Twentyfirst Century”, 2008; “Gli architetti italiani in Marocco dall’inizio del protettorato francese ad oggi / Les architectes italiens au Maroc du début du protectorat français à aujourd’hui”, 2009; “Ernesto Basile e il concorso per il museo di antichità egizie del Cairo 1894-1895”, 2010; “Il contributo futurista all’architettura dei cinema / The contribution of Futurism to cinema architecture; Cinema Odeon”, in “Luoghi e architetture del cinema in Italia / Cinema houses: places and architectures in Italy”, 2010; “Architectures et architectes italiens au Maghreb”, 2011; “Architetti e Ingegneri in Albania”, 2012; “Angiolo Mazzoni in Toscana”, 2013; “Il Manifesto dell’Architettura futurista di Sant’Elia e la sua eredità”, 2014; “Italian Architectural and Artistic Heritage in Egypt”, Documentation & Safeguard, 2015; “Visioni metropolitane di Antonio Sant’Elia e il cinema di fantascienza”, “The Players”, n. 3, 2015; “Virgilio Marchi dal Futurismo alle architetture per lo spettacolo”, in F. Cagianelli (a cura di), “Virgilio Marchi Lo stile del Movimento dal dinamismo plastico all’architettura lirica 1895-1960”, 2015; “I futuristi e l’architettura caprese”, in “1914/2014 Cent’anni di architettura futurista”, 2015; “Antonio Sant’Elia e Angiolo Mazzoni: tangenze e divergenze di due percorsi”, in “Antonio Sant’Elia e l’architettura del suo tempo”, 2018; “Il futuro di Virgilio Marchi”, “ANANKE”, n. 83, 2018; “La stazione di Viareggio di Roberto Narducci e l’architettura ferroviaria degli anni 1930 in Toscana: problemi di tutela e di restauro”, 2020.