“La Via degli Angeli” – Il volume di Fernando Frezzotti nella rassegna “Libri FuoriTeca”
Presentato ad Ancona “La Via degli Angeli”: un libro e un possibile itinerario culturale, storico, religioso. Che attraversa le Marche.
Il volume di Fernando Frezzotti nella rassegna “Libri FuoriTeca”
del Consiglio Regionale delle Marche
La Biblioteca del Consiglio Regionale delle Marche, per la rassegna “Libri FuoriTeca”, ha presentato il 27 giugno scorso ad Ancora, al Palazzo degli Anziani, il libro “La Via degli Angeli – La traslazione delle Pietre della Santa Casa“. Il volume contiene la ricostruzione storica della traslazione delle Sante Pietre con il ruolo avutovi dagli Angiò, dai Gran Maestri del Tempio, dagli Angelo-Comneno Despoti dell’Epiro e della Tessaglia e, soprattutto, la rilettura delle biografie dei papi committenti Gregorio X e Celestino V, il Papa del “gran rifiuto”, insieme alle decisive conferme iconografiche che costituiscono la novità del testo.
Presenti, con i rappresentanti del Consiglio Regionale delle Marche e gli altri illustri ospiti, l’Autore, Fernando Frezzotti, l’editore Giorgio Mangani, e il co-editore Alessio Ferrari Angelo-Comneno di Tessaglia ed Epiro. Frezzotti ha illustrato lo straordinario coinvolgimento della Regione Marche, di cui Loreto è al centro, nell’ambito della vicenda storica del trasporto della S. Casa. Ad aprire i lavori proprio i saluti istituzionali del Presidente del Consiglio Regionale delle Marche, Dino Latini. “Il volume, attraverso la minuziosa ricostruzione proposta dell’Autore, contribuisce a mantenere e a rafforzare l’identità delle Marche, la sua cultura, la sua storia. Lo studio, attraverso una dettagliata analisi geo-politica, fa luce sulla vicenda storica del più importante luogo di culto e di attrazione turistico-religiosa della nostra Regione, la S. Casa di Loreto, capace di attirare costantemente migliaia di persone. La storia della Basilica lauretana viene progressivamente svelata, quasi come in una concreta riscoperta e, con essa, è la storia stessa delle Marche della prima età moderna a uscirne profondamente modificata, ma pur sempre nel segno della sua tradizione”.
Gli ha fatto eco Marco Ausili, Consigliere della Regione Marche, cogliendo l’occasione per complimentarsi per il lavoro dell’Autore e per l’attività più che quarantennale dell’Editore. “Il testo è necessario – ha detto – perché sul tema si è parlato molto, ma non era mai stato approfondito con indagini oltre confine. Esso potrà senz’altro essere di riferimento per il futuro, perché ha a che fare con la nostra identità e con il nostro passato che continua a sopravvivere dentro di noi e non va mai relegato o, peggio, obliato. Una identità costruita affondando le radici nel proprio passato consente alla comunità di guardare al futuro su basi più solide, di conoscere meglio quanto abbiamo intorno a noi. Guardare con occhi diversi questi luoghi, come il libro invita a fare, ci aiuta ad avere maggiore rispetto e sensibilità e ci permette di trasmettere valori non effimeri ai nostri figli. Per questo – ha aggiunto – la Regione è a disposizione per sostenere, a partire da questo lavoro, progetti che siano di valore per la comunità”.
Ha voluto sottolineare l’importanza del Palazzo degli Anziani che ha ospitato la conferenza, peraltro in una delle sale più belle normalmente non destinate ad incontri, Paola Sturba, Direttrice della Biblioteca del Consiglio regionale. Un tempo sede di una delle Magistrature del libero comune, oggi sede del Consiglio comunale, ospita provvisoriamente anche gli uffici della Biblioteca comunale, la cui sede (nel non lontano Palazzo Mengoni-Ferretti) è attualmente in ristrutturazione. Il Porto, che è alla base dell’edificio, è peraltro parte integrante della storia del culto lauretano in quanto, così come riportato nel volume, è stato il punto d’approdo del convoglio navale della S. Casa.
L’editore, Giorgio Mangani, quale docente di geografia culturale, ha sottolineato come l’insieme dei risultati proposti dall’Autore, confermati dalle numerose testimonianze iconografiche, pur non attingendo a documenti inediti, riportino esattamente alle circostanze, ai tempi, ai luoghi e ai protagonisti individuati dalla narrazione del libro. Ha poi ricordato il ruolo di Sisto V che, nell’affermazione del suo programma politico di chiara matrice controriformista (che non gli riuscì di portare a termine per la brevità del suo pontificato), avrebbe favorito la diffusione la leggenda del trasporto “metastorico” della S. Casa. Egli, infatti, mirava a ricostituire, all’interno dello Stato Pontificio, i luoghi-simbolo del cristianesimo, facendone una forma di nuova Terrasanta: uno di questi luoghi era appunto quello dell’Annunciazione, ovvero Loreto.
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Il co-editore, Alessio F. Angelo-Comneno di Tessaglia, ha riscostruito sinteticamente la storia della IV Crociata ed il Sacco di Costantinopoli del 1204 subito dagli Angelo-Comneno, del Regno Latino in Oriente e il trasferimento della sua famiglia ad Arta, capitale del nuovo Regno d’Epiro (Despotato); la storia di Ithamar/Margherita, figlia di Niceforo, Despota d’Epiro, che, nel 1294, andava sposa a Napoli con Filippo d’Angiò portando in dote la Santa Casa. Evidenzia il ruolo di Celestino V, il quale venuto a conoscenza delle intenzioni di Carlo II d’Angiò (re di Napoli, padre dello sposo), di destinare, in virtù del matrimonio, a Napoli la S. Casa, anziché alla Basilica di Collemaggio dell’Aquila, voluta e realizzata dallo stesso Celestino V quando era ancora l’eremita Pietro del Morrone, decise di far deporre le Sacre Pietre a Loreto su un terreno di proprietà della Santa Sede. Fa cenno, infine, alla Storia della Sua famiglia e di quando per un fatto di sangue intervenuto tra parenti a danno di Don Fabrizio “Abate Nullius” di San Benedetto a Capua nel 1600 costrinse tutta la famiglia, privata di ogni bene dopo un importante ed annoso processo, a fuggire in varie parti dell’Italia ed in particolare nelle Marche, a Colli di Torricchio, ove avevano già delle terre, prima di fare ritorno a Roma oltre due secoli dopo, nel 1860.
L’intervento del Console Onorario greco in Ancona, Dimitris Beligiannis, ha ribadito l’importanza della tradizione della S. Casa come ponte tra l’Oriente e l’Occidente. “I Consoli – ha detto – devono promuovere attività storiche, turistiche e religiose oltre che occuparsi di rappresentare i propri Paesi”, dichiarandosi disponibile ad appoggiare l’importante progetto di un itinerario nelle Marche dedicato ai luoghi del viaggio della S. Casa e alle iniziative di rilevanza storica che si vorranno portare avanti, come l’ottimo spunto del libro suggerisce.
All’Autore, Fernando Frezzotti, dopo aver ascoltato i vari interventi, il compito di chiudere la presentazione. Al termine, dopo aver illustrato i contenuti principali della pubblicazione, rivelava una scoperta recente, ovvero di essere discendente diretto, da parte di madre, dello Stampatore di S. Casa Nicolò Bellelli con sede ad Ancona e attivo per buona parte del ‘700. Ha ricordato la sua sorpresa nell’apprendere “in corso d’opera”, ovvero nella storia che andava ricostruendo, nel volume di cui è autore, poteva riconoscere anche una parte di storia della propria famiglia. “La ricerca prosegue – ha detto ancora Frezzotti – avendo trovato nuovi decisivi capitoli di indagine da pubblicare e altri che meritano di essere ulteriormente sviluppati”. Fin qui, ha detto ancora Frezzotti, “La Via degli Angeli è un’indagine storico-geopolitica sulla Traslazione della S. Casa, l’operazione che ha consentito il suo salvataggio da Nazareth, ma anche il suo, non programmato, arrivo a Loreto. L’analisi, se da un lato ha confermato l’autenticità della reliquia (ponendo così fine alla cosiddetta “questione lauretana”), dall’altro, mettendo capillarmente in evidenza committenza, governo, esecuzione, custodia, relativi contesti storici, itinerari e soste, ha consentito di individuare i veri protagonisti nei loro rispettivi ruoli: gli Angelo-Comneno di Tessaglia ed Epiro, due fra i più noti Grandi Maestri templari e due Papi: Gregorio X e Celestino V. Per quest’ultimo non appare affatto azzardato postulare una completa riformulazione del giudizio storico su vissuto e pontificato. L’indagine, nella sua ultima fase, ha riguardato anche gli aspetti iconografici della Traslazione, con numerose e sorprendenti conferme del quadro storico emerso, riscontrate in numerose realizzazioni pittoriche e persino nel ciclo di affreschi all’interno della S. Casa”.
Verso un itinerario culturale, storico, religioso
Sulla base delle ricerche eseguite negli anni è stata tracciata la cd. “Via degli Angeli”: l’itinerario percorso dalla S. Casa nelle Marche prima di essere definitivamente deposta a Loreto su disposizione di Celestino V, ma anche l’itinerario seguito da Ithamar/Margherita. Le pietre della S. Casa facevano parte della sua dote nuziale. Resasi conto che le pietre non l’avrebbero seguita, se ne separò, ma il suo passaggio attraverso le Marche ha lasciato tracce indelebili. “La Via degli Angeli” non si ferma qui. È anche la ricostruzione del contesto storico che rese necessaria una parziale deposizione a S. Firmano di Montelupone e la scoperta del linguaggio giunto fino a noi per comunicarcelo, così come la scoperta del legame che, nel segno della Traslazione e del suo committente Celestino V, unisce la località di “Angeli di Varano” (AN) a Pacentro (AQ) e alla sua plurisecolare “Corsa degli Zingari”. La “Via degli Angeli” è quindi un insieme di percorsi culturali, storici e religiosi dedicati a tutti gli interessati a conoscere la storia e le circostanze del trasporto della Santa Reliquia Mariana. Inoltre, un percorso che collegherà le Marche, con la vicina Grecia, perché qui la S. Casa venne custodita e difesa dagli Angelo Comneno d’Epiro e Tessaglia, ma anche con Cipro, dove la reliquia, su commissione del piacentino Gregorio X, il papa nominato fuori conclave al termine della più lunga Sede Vacante della storia mentre si trovava ad Acri in Terrasanta, venne trasportata dai Templari per salvarla dalla furia islamica e, infine, con la Terrasanta, rinvigorendo l’antica vocazione di Ancona quale porta d’Oriente.