L’ASTRONAVE DI GANZAROLI ATTERRA A PESARO
L’ASTRONAVE DI GANZAROLI ATTERRA A PESARO.
L’eclettico artista e critico Maurizio Ganzaroli porta il primo evento di Fantascienza all’Alexander Museum di Pesaro il 5 maggio all’Alexander Museum.
“È un evento di lancio per altre edizioni su questo argomento” dice Ganzaroli.
Si prospetta dunque interessante questa convention che nel programma a partire dalle ore 15 propone: incontro/conferenza con Giovanni Mongini il maggior esperto italiano di fantascienza e Davide Formenti Astrofilo “che cos’è la fantascienza” seguita dalla presentazione del libro “GLI ESPLORATORI DELL’INFINITO ” degli stessi due autori, di seguito poi ci sarà la proiezione del cortometraggio “GAIA 2315” di Maurizio Ganzaroli e la presentazione del libro omonimo che ne racconta la genesi, backstage e altro.
Infine alle 19 ci sarà la presentazione delle due mostre personali intitolata ” I VIAGGIATORI DELLO SPAZIO ” di Enzo Monterosso e Florence Brandalesi entrambi artisti molto conosciuti e con un curriculum artistico invidiabile che presentano le loro opere che fanno rivivere un viaggio iperspaziale.
La mostra sarà visitabile fino al 18 maggio.
I cosplayers sono i benvenuti.
“Pesaro da sempre è stata una città dove si sono svolti convegni ed eventi d’arte ed è per questo che ho pensato di fare quí questo evento dedicato alla fantascienza.
Io poi con l’Alexander Museum e con il Conte Nani ho un rapporto di amicizia e collaborazione artistica” che dura da parecchio tempo!”
Due chiacchiere con Giovanni Mongini:
Domanda: ma il museo che hai a casa tua è liberamente visitabile? Che cosa bisogna fare?
Risposta: è assolutamente libera la visita, basta prendere contatto con me attraverso facebook e prendere appuntamento a seconda della mia disponibilità.
Il libro GLI ESPLORATORI DELL’INFINITO realizzato insieme a Davide Formenti mi sta dando molte soddisfazioni e alle presentazioni sta andando bene!
Domanda: c’è possibilità che l’enorme quantità di materiale di e sulla fantascienza diventi un museo vero e proprio?
Risposta: non mi posso ancora sbilanciare quindi per scaramanzia preferisco non dire particolari, però pare che qualcosa si stia muovendo in quel senso…
Domanda:hai altri progetti letterari in progress?
Risposta: almeno 3 romanzi e due saggi in collaborazione sempre con Davide, poi vedremo tempo permettendo che cosa altro fare.
Domanda: di cosa tratta il tuo ultimo libro?
Risposta: è un saggio realizzato a due mani con Davide. È un aggiornamento di un saggio già scritto da me in precedenza, con l’aggiunta di diversi apporti di Davide soprattutto per la parte astronomica.
Una strana coincidenza astrale ha fatto incontrare le nostre strade e questo ha fatto sì che ci trovassimo subito d’accordo per questo progetto che presenteremo il 5 maggio per il primo evento di Fantascienza presso l’Alexander Museum.
Domanda: Giovanni Mongini dice che è stata una strana coincidenza astrale a farvi incontrare, per te come è stato?
Di lui mi aveva parlato il mio ex-professore di italiano/latino del liceo. Ho cercato Vanni su Facebook e ho tentato di contattarlo per fargli leggere il mio romanzo di esordio ‘Ricavato dal pieno’. Cortesemente mi fece notare che non poteva leggerlo a causa di una grave malattia agli occhi. Trovai la risposta più che soddisfacente, però gli chiesi se almeno potevo andare a visitare il suo museo privato. Vanni accondiscese alla richiesta, così un suo vecchio amico si offerse di accompagnarmi all’incontro. La visita fu molto interessante, alla fine chiudemmo la giornata in una pizzeria di Bondeno. Vanni e io ci mettemmo a discutere di astronomia e io inizia a parlare della galassia M31, meglio conosciuta come Galassia di Andromeda. Questa cosa lo colpì al punto che dopo un paio di giorni mi chiese se potevamo incontrarci ancora, perché aveva una proposta da farmi… e da lì è partita l’idea del saggio ‘Gli esploratori dell’infinito’ e del nostro rapporto di collaborazione.
Domanda: la tua passione per la missilistica ti è nata che eri piccolo parlacene un po’.
Il mio primo vago ricordo risale al luglio 1969, avevo tre anni. Come l’intero pianeta, pure io seguii le varie fasi dell’atterraggio sulla Luna. Ricordo che mio padre, per farmi giocare, mi costruì la base del LEM con un quadrato di alluminio ai cui angoli erano fissati quattro steli che terminava con rondelle. Quel semplice artefatto l’ho fatto atterrare ovunque! Poi negli anni mi sono evoluto: dal lancio incontrollato a 14 anni del mio primo razzo a polvere pirica, alla partenza feci un tale botto da destare l’interesse dell’intero vicinato (pensavano all’esplosione di una bombola del gas) sino ai primi esperimenti, a partire dai 16 anni, di razzi con propellenti solidi usati nei veri razzi spaziali. In quel periodo ho conosciuto il vero significato dei tagli alla ricerca, mia madre aveva smesso di finanziare i miei esperimenti!
Come è stato collaborare con una persona incredibile come Giovanni?
Quando Vanni mi ha fatto la proposta la collaborazione, ho immediatamente interrotto la scrittura del mio secondo romanzo. E’ stata un’emozione molto forte, in fondo io ero (e sono) nessuno e Vanni aveva chiesto proprio a me. La cosa aveva del paradossale e dell’incredibile. Ho preventivamente letto del materiale pregresso di Vanni per capire il suo stile e cercare di adattare il mio. Nell’istante in cui ho iniziato a scrivere per il saggio, gli mandavo i vari elaborati per avere la sua approvazione, finché, un bel giorno, Vanni mi disse: “Il saggio è anche tuo, sentiti libero di scrivere quello che vuoi e come vuoi, l’importante è che sia semplice e comprensibile.” E così feci. Gli ho dato l’appellativo di ‘Magister’ anche se lui non vuole che lo chiami così, ma so che, sotto sotto, gli fa piacere. Quindi avanti tutta e… per aspera ad astra!