Leonella Masella – Pavoni reali e altre ibride creature – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica – Roma
Leonella Masella
Pavoni reali e altre ibride creature
A cura di Annamaria Corbi, Roberta Melasecca, Enzo Francesco Testa
Testi critici di Annamaria Corbi, Simona Antonacci, Roberta Melasecca
Inaugurazione 16 ottobre 2024 ore 17.00
Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica
Viale Manzoni 47 – Roma
Fino all’11 novembre 2024
Mercoledì 16 ottobre 2024 alle ore 17.00 si inaugura, negli spazi della prestigiosa Villa Altieri – Palazzo della Cultura e della Memoria Storica, la mostra personale Pavoni reali e altre ibride creature di Leonella Masella, a cura di Annamaria Corbi, Roberta Melasecca e Enzo Francesco Testa, accompagnata dai testi critici di Annamaria Corbi e Simona Antonacci, promossa dall’associazione culturale blowart e con il patrocinio di Città Metropolitana di Roma Capitale e di Roma Capitale Assessorato alla Cultura.
Il progetto si incentra sul concetto di ambivalenza di ciò che chiamiamo progresso e sviluppo e sull’inquietudine che da essi deriva, non solo per la degenerazione nella qualità dei rapporti umani e sociali ma anche per la devastazione dell’ambiente a livello planetario. Da qui la visione di un mondo alternativo che emerge dagli scarti: paesaggi scaturiti da un misterioso processo di trasformazione in cui i rifiuti urbani si riorganizzano in nuovi agglomerati, popolati da esseri ibridi umani e del mondo animale.
Tra pavoni reali e altre ibride creature, il visitatore potrà partecipare ad un processo di resistenza e opposizione alla realtà contemporanea per trovare una nuova forma di vita, per immaginare, e un giorno costruire, nuove città, nuove realtà urbane in grado, se necessario, di migrare verso altre galassie dell’Universo.
Come scrive Annamaria Corbi, nei lavori di Leonella Masella «tutto parla di storie, più o meno spiegate, di bellezze fiabesche e di forme, che sono creature strabilianti dell’immaginazione, viste attraverso un caleidoscopio di colori, di equilibri, di luci, di corpi e di sguardi che celebrano e magnificano l’innocenza originaria del mondo, la sua varietà, servito, il tutto, da un’istintiva propensione all’affermazione di una grazia che possiede la sostanza misteriosa dei sogni. I Pavoni Reali sono rappresentazioni plastiche di animali in possesso di una vitalità delicata e giocosa e di un carattere che, quasi, li fa sembrare desiderosi di avvicinare e assecondare la simpatia che suscitano in chi li ammira, […] simboli di una sacralità futura a cui affidarsi, ambasciatori di un messaggio di pace. Le sculture diventano raffigurazioni che dispiegano le ali alla contemporaneità dell’arte e interpretano, insieme, l’enigma affascinante e inspiegabile della beltà di un Immaginario Fantastico, vero motore d’avvio ad ogni impresa innovativa nella vicenda millenaria del Pianeta.
La mostra ha un ulteriore sviluppo nella stanza delle Città Volanti, con le quali sembra prendere vita un sogno antico, un mito leggendario, proprio in virtù delle loro strutture aeree e leggere come le foglie degli alberi esposte a un vento mite. Città Volanti che, con i Pavoni Reali e le Fontane, offrono il costrutto ideale di un Altrove in armonia con gli stati più misteriosi dell’anima. […] Leonella Masella guarda al futuro e lo racconta in pace, cangiante e luminoso sotto il sole, con le sue città-albero, con le sue stanze-rifugio, con i suoi intricati labirinti in miniatura, con le sue sculture moderne di creature favolose. Un futuro posto, a Villa Altieri, su un pavimento di vetro spesso, che lascia intravedere al di sotto reperti di antichi marmi e frammenti d’età Romana, che creano, con le opere in esposizione, un contrasto di amorose corrispondenze.»
Leonella Masella così racconta del suo processo artistico: «Sono gli “oggetti/rifiuto” che mi chiamano. Rivolgo loro la mia attenzione, passando dall’uno all’altro con determinazione. Fustini per il detersivo, contenitori per creme ed alimenti hanno esaurito la loro funzione, ma resistono al luogo che li richiama a sé: la discarica. C’è sempre un colore, una forma, o la direzione di una linea immaginaria che cattura il mio sguardo; allora allungo il braccio, afferro l’oggetto, lo giro e rigiro fra le mani, lo accarezzo per seguirne le forme morbide e le superfici accattivanti. Comincio a cucire tra loro gli oggetti, li assemblo, costruisco, trasformo. Come scrive Simona Antonacci, un gesto scaramantico ma giocoso contro l’inquietudine che pervade il mondo contemporaneo. […] Il lavoro con le plastiche è pulito. Il che non è poco se vivi e lavori nello stesso luogo. Anche se il volume del materiale che entra e “sosta” nello studio fino al momento dell’utilizzo – cosa che potrebbe non accadere mai – aumenta in modo esponenziale nel giro di poco tempo occupando anche il più piccolo spazio libero dello studio/abitazione. È stato quindi necessario creare una specie di ‘deposito’: sul soppalco del balconcino nel cortile interno hanno cominciato ad allinearsi, uno accanto all’altro, grandi sacchi di plastica scrupolosamente etichettati – taniche bianche grandi, taniche colorate grandi, taniche piccole colorate e bianche, bottiglie di plastica grandi, bottiglie di plastica piccole, frammenti di bottiglie di plastica di vari colori dopo un utilizzo parziale e, separate in buste trasparenti, bottiglie di plastica di colori meno banali, come il grigio, il verde mela, il verde limone, il blu notte, il nero, ecc.. Un vero delirio di plastiche sui soppalchi e sotto i tavoli da lavoro. È stato ed è ancora divertente e intrigante, ma ormai soprattutto anche molto inquietante, prendere coscienza di questo materiale, così vile per un verso, e ormai tanto odiato, e rendersi conto di quanto stia minacciando l’integrità dell’ambiente in cui viviamo mentre continua a catturare la mia attenzione e ad impegnare gran parte del mio tempo per fare cose “inutili”.»
Leonella Masella. Nata a Taranto, trascorre l’infanzia e l’adolescenza fra Italia e varie località estere in Europa, Asia, ed Estremo Oriente. Si laurea in Scienze politiche e lavora per le Nazioni Unite in paesi difficili come Mozambico, Sudan, Cambogia, Angola, a stretto contatto con i drammatici problemi di popolazioni in lotta non tanto per lo sviluppo quanto per la stessa sopravvivenza. Dal 1990 al 1995 ha vissuto e lavorato in Namibia dove nel 1993 ha iniziato la sua formazione accademica in materia artistica conseguendo nel 2001 il Diploma di Laurea Triennale in Arti Visive e Storia dell’Arte (Intermediate Degree Certificate) presso la Facoltà dell’Università del Sudafrica, Pretoria (UNISA). Dal 1989 al 2000 segue corsi di tecniche di incisione e stampa, di pittura e disegno in Italia e all’estero. Nel 2003 vince il Premio della Critica al Concorso Internazionale ESPOARTE, ARTEAM, Albissola Marina (SV) Nel 2014 il Premio della Critica alla Biennale d’Arte Contemporanea Anagni- Frosinone (FR). Tra le mostre recenti: 2024 Riscarti Festival XI Edizione, Roma; 2023 Dei in Terra, La Rocca di Umbertide; 2022 Fontane – installazione permanente sulla Terrazza del Nuovo Mercato Trionfale, Roma; 2021 Stati d’Arte V Edizione collettiva Villa Fidelia, Spello (PG); 2021 Maker Faire Rome, The Europea Edition (IX Edizione) – Gazometro Ostiense, Roma; 2021 Drap Art, Barcellona, Spagna; 2021 Riscarti Festival, Terrazza del Nuovo Mercato Trionfale, Roma; 2021 Miami New Media Festival (MNMF) DorCAM Doral Contemporary Art Museum, Miami, Florida, USA; 2021 Hortus conclusus – Museo diffuso Acqualagna (PU); 2020 I Edizione Festival del tempo – Sermoneta, LT; 2019 Miami New Media Festival (MNMF) DorCAM Doral Contemporary Art Museum, Miami, Florida, USA 2019 Macro Asilo 22-23 ottobre, Roma; 2018 Stend/Art – 27 Stendardi d’artista sotto i Portici di Piazza Vittorio, Roma- collettiva di Arco di Gallieno; 2018 Bestiario – Nuovo Mercato Esquilino, Padiglione Merci varie, Roma; 2017 Fontane al Mercato Esquilino Piazzetta Centrale del Nuovo Mercato Esquilino per il Natale di Roma. (www.leonellamasella.com)