Lidia Bachis – DARK BEDTIME STORIES – GALLERIA FORMAPOP – Roma

DARK BEDTIME STORIES

di Lidia Bachis

dal 31 marzo al 21 aprile

a cura della Dott.ssa Marinella Mendola

presenta Valeria Arnaldi

inaugurazione giovedì 31 marzo ore 17.30

GALLERIA FORMAPOP – Mutazioni Contemporanee

via delle Sirene, 72-76 Roma – Ostia Lido tel. 06.295993

Giovedì 31 marzo la galleria inaugura la stagione espositiva con la mostra personale di Lidia Bachis, Dark Bedtime Stories.

L’artista italiana, attiva da anni su tutto il territorio nazionale, indaga da sempre il femminile tra icone dell’arte, della scrittura e la rielaborazione di fiabe e leggende. Il suo lavoro si sviluppa attraverso disegno, pittura, video ed edizioni d’arte.

Saranno esposte per l’occasione sette opere di grandi dimensioni che racconteranno sette fiabe fra le più conosciute, corredate, per l’occasione, da una speciale edizione di stampe d’arte autografate racchiuse in cofanetto.

La mostra sarà presentata da Valeria Arnaldi, che scrive: “Lidia Bachis offre delle differenti storie, sottolineandone aspetti, protagonisti, suggestioni, le fiabe classiche che hanno addormentato generazioni e generazioni – e ancora addormentano – si mostrano in tutta la loro atrocità come patrimonio culturale ed emotivo condiviso.

Le origini della Fiaba si perdono nella notte dei tempi, la più antica risale al XIII sec. a.C. nell’antico Egitto “Storia dei due fratelli” il cui manoscritto fu scoperto nel 1852 e “La fortuna di Rodopi” considerata il più antico archetipo letterario di Cenerentola, in quanto, il Faraone Amasis, protagonista della fiaba, è un personaggio reale, vissuto nella XXVI Dinastia egizia (570 – 526 a.C.). La fiaba, inoltre, nella medicina tradizionale Indù, era utilizzata come cura.

Era d’uso fornire ad una persona in stato di fragilità psichica una fiaba allo scopo di darle uno strumento per superare la crisi. Egli doveva farne l’oggetto della sua meditazione per visualizzare sia la natura delle sue difficoltà sia la possibilità di superarle. Infine, come non parlare dei riti iniziatici delle tribù primitive? I bambini venivano allontanati dalle madri ed isolati in una capanna nel bosco dove affrontavano prove rischiose per uscirne con lo status di adulti. Era la fiaba ascoltata dalla più tenera età ad accompagnarli verso la maturità.

La Fiaba a differenza della favola (a scopo morale e sociale) non ha una morale esplicita ma ha molteplici interpretazioni che possono essere “utilizzate” al bisogno, perché la fiaba non ha età, non ha luogo né tempo…la fiaba nasconde la fiaba rivela.