Lo scultore Massimo Francalanci a Spoleto Arte 2020

Massimo Francalanci sarà presente a Spoleto in occasione della inaugurazione dell’edizione 2020 di Spoleto Arte, a cura di Vittorio Sgarbi. 

La mostra si sviluppa alla  Terrazza Frau, storico palazzo limitrofo al Duomo di Spoleto.

Ideata da Salvo Nugnes, curata da Vittorio Sgarbi, ha il contributo di personaggi noti a tutto il pubblico tra i quali Francesco Alberoni, Maria Rita ParsiSilvana Giacobini, Josè Dalì …

Domenica 18 ottobre Massimo Francalanci presenta in anteprima presso Spoleto Arte l’opera 50 “Cristo”, realizzata in versione dimostrativa in terra cruda e legno. 

L’opera è oggetto di un Progetto di crowdfunding per la realizzazione dell’opera in marmo di Carrara statuario e di un tour italiano di presentazione. 

Il progetto è consultabile nel dettaglio su Kickstarter all’indirizzo riportato qui di seguito 

https://www.kickstarter.com/projects/165797784/opera-50-cristo 

http://www.massimofrancalanciscultore.jimdofree.com

“Cristo Brutalista su di una croce memoria di edifici Brutalisti e megastrutturalisti.

La croce porta con se i volumi e le linee di una ipotesi di città a sviluppo lineare metabolista. Derivata dai disegni del Francalanci ispirati a kenzo Tange È interamente realizzata ad incastro. La croce pone il tema del non finibile, una struttura con moduli e sottostrutture teoricamente infinita, una tensione dinamica che tende all’infinito. La croce rappresenta anche l’infrastruttura della conoscenza umana delle cose materiali e razionali, rappresenta, un mezzo di elevazione verso Dio.
Sulla croce il Cristo è nudo, potente, padre della figlia Sara ancora nel grembo della moglie Maddalena. Le linee che disegnano Cristo sono veloci e profonde, anche qui una tensione dinamica che trova però un peso maggiore nella massa corporea del cristo stesso rispetto alla croce.
Cristo, umano, terrestre, potente, dio della fertilità, simbolo di potenza procreativa, di generatore di vita, potente simbolo carnale. Simboleggia la Vita generata da rapporti carnali e l’elevazione verso la spiritualità data da questi. Non ha chiodi, è posto sulla croce per sua volontà, in modo da diventare simbolo è portatore di un messaggio importante per l’umanità. In linea con il Vangelo gnostico, apocrifo di Filippo Gesù è uomo, ama carnalmente sua moglie Maddalena. L’unione carnale come atto che tende alla perfezione, quindi, a Dio.
La composizione trova poi spazio per le figure di Maria e Maria Maddalena.
Maria alla sinistra di Gesù compie una torsione dalla base verso l’alto, proietta lo sguardo verso il volto di cristo. Nel suo gesto una vibrante tensione dinamica ingenera una forza che viene infusa nel cristo. La Madonna come generatrice di Cristo è anche generatrice della scena e ne segna un percorso visivo che parte dalla sua gamba sinistra, sale sul fianco e porta attraverso lo sguardo e la posizione del braccio alla figura del Cristo.
A sinistra Maddalena in cinta di Sarà è posta al fianco destro del suo amato Gesù. Maddalena vibrante, guerriera, supporta il suo amato con forza.
Maddalena con la sua posa inquadra e protegge la composizione sul nostro lato sinistro.
La base realizzata in calcestruzzo e legno propone elementi compositivi metabolisti, rappresenta la terra, la materialità, pesante ed immobile dalla quale sorge l’opera che vibrante e dinamica muove verso l’alto, verso Dio.”
 
Massimo Francalanci

La mostra rimarrà aperta dal 19 ottobre al 1° novembre, tutti i giorni dalle 10 alle 18.30 ad ingresso libero.

SpoletoArte