LUCA TRIDENTE ED EMANUELA DE FRANCESCHI – Wikiarte – Bologna

LUCA TRIDENTE ED EMANUELA DE FRANCESCHI
Galleria d’Arte Contemporanea Wikiarte
in Galleria Falcone e Borsellino 2/D Bologna

Sabato 08 ottobre 2022 alle ore 17.00 si terrà l’apertura delle mostre personali di

LUCA TRIDENTE ED EMANUELA DE FRANCESCHI
Dimensioni visuali intime e alternative, ispirate da un’altra epoca se non frutto dell’inconscio. Come il diario di un viaggio, le immagini raccolgono e raccontano percezioni, ricordi e sogni, sfumati fievolmente, come fantasmi di un futuro già trascorso. Frammenti di passato, colti nel loro dinamico divenire, che si ricompongono, diventano forme e figure compiute nel cui tratto si legge e supera un limite temporale se non dimensionale, per riviverne l’antica emozione e sottrarla per sempre all’oblio.
Evoluzione morbida e inarrestabile, dal fluttuare continuo tra passato e presente, alla ricerca di una classicità ospite di un altro tempo. Ne ritrae le fattezze frammentandone gli elementi, per ricomporli secondo la logica del proprio sentire, alla cui base risiede la poetica dell’artista romana Emanuela De Franceschi. Da cui maschere, custodi di una memoria i cui livelli sono rappresentati, replicati e sovrapposti tra melodiche armonie di forme e romantiche cromie in un mosaico di figure pulsanti vita. Culle di un lontano presente riportate al contemporaneo dalla grazia dell’artista, e dal suo animo sensibile, che nutre il tratto gentile perché frutto di lunga e profonda riflessione. Ampiamente riconosciuta dalla critica, già presente in numerose esposizioni tra Milano, Roma, Napoli se non Londra, Berlino o Dubrovnik, De Franceschi descrive con vivacità la triste e felice nostalgia di chi ha colto la relatività del tempo, abbracciandone la poesia per rappresentarne l’estetica.
Avviato alla pittura dal padre Guido, Luca Tridente, di formazione psicoanalitica, marca la profonda valenza della ricerca interiore; scevra di rassicurazioni ed in perenne divenire nelle cui pieghe, ancor meglio fratture, cela e custodisce l’anima della sua poetica. Da cui immagini, dalla tenue policromia, a rappresentare un’estetica del sogno e delle labili tracce che lascia, sovvertendo la realtà in dicotomica oscillazione tra luce e ombra, pieno e vuoto, limite ed infinito. Ne ritrae il contrasto e la sospensione, che vibrano in assonanza con lo sfondo scelto, se poste alla base di uno stile qui distinto da ‘figurazioni’ antropomorfe e dagli atti posti in essere da queste ultime: nel silenzio dell’attesa, nella plasticità del volo, nello stupore della vista e nella raffinata eleganza rappresentate. Sempre distanti da accezioni fortemente identitarie, scandite da un’intensa matericità espressiva, ben riconducono l’operato dell’artista alla rosa dell’informale italiano e, concettualmente, all’oggettivismo idealistico.
Testo critico e presentazione:
Pietro Franca
Biografia Luca Tridente
Avviato alla pittura fin da bambino dal padre Guido (pittore e scultore) a sua volta allievo dello scultore Alfredo Bai, Luca apprende le tecniche del disegno dagli insegnamenti del padre che lo portano a cimentarsi con il carboncino, l’acquerello e l’olio. Figurativo e paesaggi sono la base da cui parte per il suo percorso artistico di ricerca che lo porterà all’astrattismo odierno. Dal 1982 lavora a carboncino, china e acquerello. Alla fine degli anni ’80 brevi e fugaci lavori sul fumetto. Dagli anni ’90 in poi una continua ricerca evolutiva dal figurativo all’astratto materico. Nella sua pittura vive la sua “doppia anima”. La duplicità del suo modus vivendi è condizionata dalla concezione del mondo sempre in movimento tra l’infinito e il nulla. Nel suo gioco l’incontro con la realtà crea fratture che la serie di lavori dimostrano. Accanto ad esse nascono figurazioni con caratteristiche materiche informali ed il basso rilievo Oggettivistico. I lavori sulle Fratture dimostrano come la tela è intesa non come superficie pittorica, ma come campo di azione della vita. Le lacerazioni sono radicali, con forti contrasti cromatici e dislivelli materici. Il gesso, l’elemento principale dei lavori, incontra l’Informale italiano, le colate dell’Action Painting, ma soprattutto il basso rilevo dell’Oggettivismo. Negli ultimi anni ha esposto in mostre e fiere Internazionali, da Miami a Tokyo, da NY a Montecarlo.
Biografia Emanuela De Franceschi
Nata a Roma, oggi vive e lavora ai Castelli Romani. A dodici anni la madre le regala tela e colori, a quindici si classifica seconda a un concorso. Si diploma e si laurea in ambito umanistico e, parallelamente, frequenta gli atelier di Melchiorre Melis e di Silvio Bicchi, la Scuola Libera del Nudo dell’Accademia Romana di Arti Figurative, la Scuola Romana di Fumetto. Partecipa a concorsi di pittura, a numerose collettive e, per molto tempo, i suoi temi preferiti sono persone, animali, figure, nature morte. Nel 2012 riconsidera la natura del proprio percorso artistico inaugurando nel 2013 la serie delle “Interferenze”, seguita da “Gli Echi” e da “Le passate stagioni”, ispirata alla produzione di Igor Mitoraj. Nella serie più recente, denominata “Contaminazioni plastiche”, la classicità incontra il contemporaneo. Nel 2020 pubblica la sua Monografia per le edizioni Giorgio Mondadori a cura di Francesca Bogliolo. Negli ultimi anni ha esposto a Roma, Bari, Assisi, Napoli, Montecatini, Milano, Genova, Monreale, Gubbio, Ventimiglia, Londra, Dubrovnik, Berlino, Tirana, Plovdiv, Kavarna, Assuan. La sua volontà è quella di restituire frammenti di quella bellezza che vede ovunque intorno a sé. Consapevole che non esista una meta, ma la meta sia il viaggio stesso, continua a indagare la realtà attraverso un profondo e delicato sentimento. Vive e lavora ai Castelli Romani.
Per i possessori di CARD CULTURA sconti riservati sull’acquisto delle opere
Durata mostra:
08 ottobre – 20 ottobre 2022
dal martedì al sabato dalle 11.00/13.00 – 15.00/18.00
20 ottobre chiusura ore 13.00
Info e contatti:
Mail: info@wikiarte.com
Sito: www.wikiarte.com