Lucia Simone – Cellar Door – IAGA Contemporary Art – Romania
Lucia Simone
Cellar Door
IAGA Contemporary Art
Strada Cloşca n. 9-11, Cluj-Napoca, Romania
Da mercoledì 3 maggio 2023 a sabato 4 giugno 2023
Inaugurazione
Mercoledì 3 maggio 2023 alle 18.00
Una mostra prodotta da IAGA Contemporary Art
A cura di Chiara Canali
La mostra sarà visitabile gratuitamente dal martedì al sabato dalle 14.00 alle 18.00
Per ulteriori informazioni:
Sito web: www.iagacontemporaryart.com
Email: info@iagacontemporaryart.com
Tel: +40 724059844
FB: @iagacontemporaryart
IG: @iagacontemporaryart
IAGA Contemporary Art è lieta di presentare in galleria la seconda mostra personale di Lucia Simone (Perugia, 1986), dal titolo Cellar Door, a cura di Chiara Canali.
Uno dei presupposti su cui si basa la ricerca artistica di Lucia Simone è la distorsione del reale, che deriva dal desiderio di presentare una visione autonoma basata su percezioni e sentimenti personali oltre che su storie e immagini prelevate dal reale. A livello tecnico ed espressivo, i mezzi utilizzati dall’artista per esprimere questa distorsione percettiva sono da un lato l’impiego del colore e della composizione in senso esagerato e astratto, dall’altro la combinazione di metodologie sia manuali che digitali.
A livello processuale, l’artista si muove con disinvoltura fra mondi diversi, ricostruendo vecchie tecnologie e sovvertendo le nuove, giocando con nuovi modelli, codici e forme e contribuendo a plasmare un nuovo paradigma estetico. Potremmo definire Lucia Simone un’abile artigiana della postproduzione e della Post-Internet Art. Quasi sempre inizia a creare davanti al computer, le dita che corrono velocissime sulla tastiera o sulla tavoletta digitale. Ma non sempre le opere si fermano lì. Spesso il risultato finale è un olio su tela o una tecnica mista su carta o una stampa fotografica su Hahnemühle. Sullo sfondo si alternano interventi che simulano, di volta in volta, la pittura o il collage, oppure dichiarano sfrontatamente la propria origine digitale.
Le opere di Lucia Simone inglobano materiali analogici della cultura visuale e materiali digitali ritrovati in rete. A volte questi materiali sono sottoposti a un processo di familiarizzazione e di rielaborazione tale che diventa pressoché difficile tracciarne l’origine e l’attenzione si sposta maggiormente verso gli effetti della superficie dipinta piuttosto che verso l’immagine nella sua forma accurata e denotativa.
Nella rielaborazione pittorica finale le forme mantengono la loro enfasi attraverso una rappresentazione relativamente piatta, ottenuta con una rappresentazione superficiale della trama e con una resa tonale minima, giocata esclusivamente sui toni del verde petrolio e del blu ottanio, colori entrambi portavoce di forti contraddizioni tanto da essere al contempo correlati dall’artista sia agli aspetti pacificanti e rilassanti della Natura che a quelli inquietanti e velenosi dell’artificio.
Come nel film “Donnie Darko” il protagonista sperimenta il tempo fuori ordine e fuori sincronia (a volte è nel presente con altre persone e altre volte rivive eventi del suo passato), così nelle opere di Lucia Simone si alternano immagini distopiche di paesaggi, di spazi e di tempi diversi, che ci dimostrano la compresenza di universi paralleli e di storie alternative che si dispiegano sotto i nostri occhi. Queste opere sono come dei portali per altri mondi, dei “Cellar Door” (porta della cantina): nel film di Richard Kelly queste due parole inglesi, già definite dallo scrittore J.R.R. Tolkien come una delle più belle combinazioni della lingua inglese, sono lasciate scritte sulla lavagna quale indizio che servirà a Donnie per adempiere al suo destino. Ed effettivamente potremmo considerare ciascuna opera di Lucia Simone come una “Cellar Door”, una porta percettiva che permette allo spettatore di varcare la soglia fisica della realtà e di entrare in un universo oggettuale e immersivo che esprime, in senso visivo, qualità e sensazioni astratte ed emotive, fornendo un percorso inedito all’immaginazione.
Opere puramente paesaggistiche come Oxygen, Connexion, Grafts, Last Flowers, Matryoshka, The Passenger, attraverso l’intervento pittorico o il photo collage, aprono dei “Cellar Door” di ulteriori universi paralleli e fantastici che dischiudono nuove dimensioni psichiche e percettive a metà strada tra il reale e il virtuale. Una vetrata industriale si slabbra verso una natura boschiva selvaggia e intricata (Oxygen); un portone in legno, immerso in un paesaggio lussureggiante, si sdoppia in due elementi speculari, mettendo in connessione aspetti distopici della realtà (Connexion); una selva di salici piangenti si innesta al di sopra di una cascata generata da una pennellata di colore (Grafts); un’ambiente stagnante porta a galla, come un reperto archeologico, una telecamera appoggiata su un monitor che trasmette immagini provenienti da uno spazio antropico (Last Flowers); e ancora un televisore fa capolino tra una fitta trama vegetativa all’interno di un paesaggio psichedelico completamente realizzato a bic su carta (Matryoshka).
Questa tecnica dell’accumulo distopico sembra talvolta atto a confondere ed esasperare lo spettatore, che non riesce a barcamenarsi e a trovare un fil rouge unitario utile a dare coerenza complessiva alla storia, disseminata di oggetti ed elementi apparentemente sconnessi e isolati, polverosi atomi che viaggiano paralleli e sembrano non dover mai intrecciarsi.
IAGA Contemporary Art
La galleria IAGA Contemporary Art è stata fondata nel 2014 a Cluj-Napoca, in Romania, nella regione della Transilvania, da Alberto Perobelli, imprenditore e collezionista di arte moderna e contemporanea: partito dall‟acquisizione delle opere dei grandi maestri del secondo dopoguerra italiano, attraverso l‟attività in Romania, ha iniziato ad approfondire le ricerche e i linguaggi dei giovani artisti del posto, e fondato il progetto di una galleria che potesse dare voce alle loro opere, in un dialogo attento e originale con gli artisti di altri paesi est europei e senza dimenticare alcuni giovani e mid career italiani.
Il risultato, dal 2014 a oggi, è una intensa attività di galleria, coordinata da Rosalba Di Pierro, Gallery manager, che vede circa sei mostre all’anno e una ricca partecipazione a fiere d’arte nei paesi del nord est Europa, con qualche attenta presenza anche nelle fiere italiane.
Lucia Simone
Lucia Simone nasce nel 1986 a Perugia, dove avviene la sua prima formazione artistica, sia nel campo delle arti visive che nel campo musicale. Nel 2013 consegue il Diploma di Secondo Livello in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Roma. Nel 2009 ha composto le musiche originali per il contributo di Fernanda Moneta a Walls and Borders con il film cortometraggio Love Conquers Mountains. Nel 2012 ottiene una borsa di collaborazione presso la cattedra di pittura di
Gianfranco Notargiacomo. Durante tutto il percorso accademico ha frequentato il corso di Tecniche dell’Incisione e Tecniche dell’Incisione Xilografiche, tenuto da Aristea Kritsotaki, approfondendo così le tecniche dirette. Alcune stampe xilografiche sono presenti nella Collezione Archanes 6, Heraklion, Creta (GR). È presente nel VI Repertorio degli Incisori
Italiani (edit. Faenza).
Ha ricevuto diversi premi tra cui una Residenza d’artista presso Casa Falconieri, Cagliari, in occasione del Premio Internazionale FIG Bilbao e presso il MACRO (Museo Arte Contemporanea) di Roma. Ha esposto in diversi musei tra cui MACRO La Pelanda (RM), Austrian Museum of Folk Life and Folk Art e in luoghi di prestigio come Palazzo Montecitorio
e Palazzo Vecchio in occasione del Premio Firenze.
Nel 2021 una sua stampa digitale si classifica al secondo posto della categoria Senior del Premio della Grafica Italiana (Associazione Incisori Italiani) e l’opera è acquisita dal Museo della Grafica Italiana Contemporanea di Vigonza (PD).
Tra le mostre personali più rilevanti si ricordano: nel 2023 Mad World, a cura di Saveria Colosimo, Galleria Gallerati, Roma; nel 2022 Signal Lost, a cura di Chiara Canali presso la IAGA contemporary Art, Cluj-Napoca; nel 2019 la personale Realtà Consumata, Fondamenta Gallery, Roma; nel 2018 Uncanny, Interzone galleria, a cura di Michele Corleone, Roma.
Tra le collettive: nel 2023 espone all’Arsenale di Venezia come finalista del Premio Arte Laguna, nel 2018 partecipa al Canova Art Prize, New York (USA) e al 51° Premio Vasto, Paesaggi Oltre il Paesaggio. Per un Sublime Contemporaneo, a cura di Silvia Pergoraro, presso Palazzo Aragona, Vasto; sempre nel 2018 è presente, come semifinalista all’ArtBox.Project New York 1.0, presso
Stricoff Gallery, New York, (USA). Nel 2017 espone al 70° anniversario del Premio Michetti nella mostra Fantasmi di Luce – Estetiche visionarie da Michetti al presente, a cura di Silvia Pergoraro, Museo Michetti, Francavilla al Mare;
sempre nel 2017 è presente all’Autumn Salon Vienna, International Contemporary Art Exhibition presso il Austrian Museum of Folk Life and Folk Art di Vienna ed espone alla mostra Take Five, alla Galleria Monogramma di Roma.
Ancora nel 2017 viene invitata al progetto di mostra Vo(L)to di Donna, alla Camera dei Deputati di Palazzo Montecitorio, Sala della Regina, a cura di Silvia Pergoraro.
Nel 2016 è finalista dell’Arteam Cup, presso Palazzo del Monferrato, Alessandria, e viene nominata finalista, nella sezione pittura del Premio Combat, oltre a essere segnalata nella sezione grafica d’arte, ed espone nella mostra al Museo Civico G. Fattori di Livorno.
Nel 2016 espone ai Premi Internazionali per l’Incisione / International Print Awards, Premio F.I.G. Bilbao, Premio Acqui Terme, Museo D’arT, Cagliari, e nel 2015 al Premio giovani incisori | Bagnacavallo, Museo Civico di Bagnacavallo, Ravenna.
Nel 2014 partecipa al 3° Premio Internazionale di Incisione FIG Bilbao, Festival Internacional de Grabado Contemporaneo dove risulta artista selezionata e vincitrice di una borsa di studio, Bilbao (ES). Nel 2013 partecipa all’XI edizione della Biennale Internazionale per l’Incisione – Premio Acqui, Acqui Terme, Alessandria.
Vive e lavora a Roma.
Chiara Canali
Critica d’arte, giornalista e curatrice indipendente.
Dottore di ricerca (PhD) in “Scienze Umane” presso l’Università degli Studi di Perugia con il progetto di ricerca Tecno-socialità. Partecipazione e interattività nell’arte contemporanea (edito da Postmediabooks nel 2019).
Dall’inizio della sua attività professionale ad oggi ha ricoperto incarichi di direzione e coordinamento, maturando una notevole esperienza nella ideazione e curatela di mostre e manifestazioni a carattere pubblico e istituzionale, collaborando con Musei, Comuni, Fondazioni, istituzioni pubbliche, gallerie ed enti privati.
Tra i curatori-tutor del Premio Artivisive San Fedele, nel 2010 ha curato la seconda edizione della Biennale Gherdëina della Val Gardena.
Dal 2016 è Direttore Artistico del festival PARMA 360 Festival della creatività contemporanea, evento diffuso dedicato alle arti visive che si svolge nella città di Parma, promosso dal Comune di Parma in collaborazione con una rete di partner. Nel 2021 le è stata affidata la Direzione Artistica e curatela del Muraless Art Hotel di Verona.
È membro scientifico dell’Advisory Board di Tokenance.art e guida dei tour MAUA, Museo di Arte Urbana Aumentata.
Insegna “Storia dell’Arte Contemporanea” e “Linguaggi Artistici dei Nuovi Media” all’Università eCampus e collabora come corrispondente delle riviste Posh, Espoarte e ArteIn.